Progetto Mediterranea: navigazione più sicura con le previsioni di Sea-Conditions

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Pubblichiamo l’articolo di Simone Perotti, comandante di Mediterranea, l’imbarcazione che navigherà nel bacino del Mediterraneo per i prossimi 5 anni svolgendo l’omonimo progetto scientifico e culturale.
Progetto Mediterranea collabora con il CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) e i suoi partner LINKS S.p.A. e CNR – IAMC (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per l’Ambiente Marino Costiero) del progetto di ricerca industriale TESSA (Sviluppo di TEcnologie per la Situational Sea Awareness), per utilizzare e validare i dati di previsione e i servizi sviluppati nell’ambito del progetto, come appunto il servizio di previsioni meteo-marine “Sea-Conditions” e il sistema di determinazione della rotta più sicura.

Guarda i video della navigazione con “Sea-Conditions”:

Che tempo che fa. L’importanza della meteorologia per viaggiatori e naviganti
Di Simone Perotti

Il turista cerca altrove quello che dovrebbe trovare dove sta. Non è una critica, è una constatazione. Il turista parte, per due settimane, e poi tornerà. La sua relazione con i luoghi che vedrà non è con loro, ma con sé. Si immaginerà diverso, penserà a un’altra vita, laverà il cuore con momenti fuori dal proprio ordinario. Parte per dimenticare se stesso, in un certo senso, non per trovarsi. I luoghi dove andrà lo deluderanno sempre, oppure lo illuderanno sempre, ma questo non ha nulla a che vedere con loro, ma con la propria meraviglia.
Ed è un peccato, tutto sommato. Perché quei luoghi significano, a prescindere da lui. Hanno caratteristiche, colori, forme, che meriterebbero di essere praticate, sentite. Ma il tempo è poco, l’ansia molta, le guide invitano a correre e, caschi il mondo, il turista dovrà vedere più cose possibili.

Una delle cose che dovrebbero riguardare il turista è la meteorologia: la qualità e quantità dell’aria, dell’umidità, del sole, della pioggia, della luce. Sa qualcosa il viaggiatore/turista del tempo atmosferico? Nulla. “Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord (…) conoscere il nome del vento che asciuga le nostre lenzuola stese”, cito a memoria, Erri De Luca mi perdonerà. Con l’avvento del cemento, che ci protegge da tutto, e poi dell’aria condizionata e del riscaldamento, che mantengono costanti le temperature in ogni mese dell’anno, siamo diventati dei veri analfabeti meteorologici. Un tempo le persone mettevano il naso fuori dalla capanna e sapevano se sarebbe piovuto, se era un buon giorno per viaggiare, per restare. Cosa determina più dell’atmosfera la nostra gioia, il nostro disincanto? Con lo scirocco siamo malmostosi e tristi. Col maestrale abbiamo voglia di partire.

Per chi come noi naviga, poi, le previsioni meteo-marine sono la vita. Moriremmo in mare senza capire i venti, il mare, le onde, le direzioni, l’ampiezza, il giro delle depressioni. Ci aiutiamo con i siti previsionali, il nostro più utilizzato si chiama “sea-conditions.com”, prodotto del progetto di ricerca industriale “TESSA” (Sviluppo di TEcnologie per la Situational Sea Awareness), finanziato nell’ambito del Programma PON “Ricerca & Competitività 2007-2013”, realizzato con la collaborazione tra: CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), IAMC (Istituto per l’Ambiente Marino e Costiero  del CNR), Links s.p.a.
Ci aiuta a capire quel che, comunque, dobbiamo aver intuito a mente, a naso, per l’esperienza. Ci aiuta a capire la magnitudo degli eventi, la loro durata. Non ci fidiamo ciecamente di Sea-conditions, perché non ci fidiamo mai di nessuno, ma lo leggiamo con cura, come gli altri siti Poseidon, UGRIB, Weather Online, Windfinder, Passage Weather e via così. Non vogliamo fare i turisti attoniti, sorpresi da un temporale improvviso. Non vogliamo godere per caso di un’alba asciutta e limpida. Non vogliamo visitare una costa nel suo momento peggiore. Sapere cosa accade, poter leggere le nuvole, è uno dei sapori della fascinazione della vita, dunque, ancor più del viaggio.

Sea-conditions ci sta accompagnando. È la nostra lettura quotidiana, a volte due o tre volte al giorno. Vediamo che spesso, spessissimo, è preciso. Quando qualcosa anticipa, o ritarda, sappiamo che la previsione era giusta, ma semplicemente il tempo ha cambiato la sua rotta, è andato più lento, più veloce. Una massa d’aria, se vuole, fa quello che meno possiamo immaginare. Alla meteorologia diamo sempre del voi, per rispetto delle depressioni e dei cicloni, che se solo volessero, potrebbero spazzarci via.
Com’è capitato di rischiare a un equipaggio italiano, imprevidente, incapace, immaturo per il Meltemi e l’Egeo, a Naxos, qualche settimana fa e il comandante di Mediterranea, Marco Simeoni ci racconta così:
“C’era vento forte, oltre 30 nodi, velocizzati dal canale tra Naxos e Paros. Mi ero avvicinato al molo esterno per vedere le manovre dei comandanti dei traghetti che collegano le Cicladi. Bestioni difficili da tenere col vento al traverso. Mentre camminavo sui pontili ho notato l’albero di una barca che si muoveva in modo strano, sembrava fare inversione di rotta per 180° davanti all’imboccatura del porto. Una manovra anomala e pericolosa per un’entrata vicina agli scogli. Mi sono avvicinato, ero curioso. La barca, con bandiera greca, evidentemente presa a noleggio, tentava di ormeggiare lungo il molo, in un posto di transito appena sotto il faro rosso dell’imboccatura. Manovra pericolosa, soprattutto perché il comandante era evidentemente in difficoltà, nel panico, e aveva smesso di dare ordini. Il preludio di una catastrofe. Sul molo un misto di coraggiosi marinai di diverse nazionalità cercavano di dare consigli per aiutarli. Nessuno capiva, nessuno riusciva a comunicare. Da lontano, un paio di cime mal messe intorno alla galloccia, mi hanno fatto accelerare il passo. Ho chiesto di poter parlare, ero l’unico italiano che potesse comunicare con quell’equipaggio. Ho rassicurato la gente a bordo che li avrei aiutati. Prese le cime, ho indicato allo skipper come manovrare a motore e abbiamo fermato la barca. Un’onda di rimbalzo li ha avvicinati al molo, tanto quanto basta per saltare su. Ho riorganizzato le cime a prua e a poppa, con l’aiuto dei marinai sul molo siamo riusciti ad ormeggiarla. L’equipaggio, evidentemente sotto shock, mi ha ringraziato e abbracciato. Non nascondo un pizzico di orgoglio mentre rimproveravo duramente lo skipper per aver navigato senza reale motivo, controvento, a motore con quel vento. Mi sono congedato da loro dicendo “così non si naviga, guardate il meteo”. Speriamo che abbiano preso questa abitudine, da quel giorno”.

Progetto Mediterranea collabora con il CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) e i suoi partner LINKS S.p.A. e CNR – IAMC (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per l’Ambiente Marino Costiero) del progetto di ricerca industriale TESSA (Sviluppo di TEcnologie per la Situational Sea Awareness), per utilizzare e validare i dati di previsione e i servizi sviluppati nell’ambito del progetto, come appunto il servizio di previsioni meteo-marine “Sea-Conditions” e il sistema di determinazione della rotta più sicura.
Il servizio fornisce un punto unico e integrato di accesso alle previsioni meteo-marine e oceanografiche basato su modelli sullo stato delle onde, meteorologici e oceanografici di avanguardia. Le previsioni, riferite a un arco temporale di 5 giorni, sono aggiornate quotidianamente e visualizzate su mappe di Google. Si riferiscono allo stato del mare e alle condizioni meteo e sono facilmente consultabili con diversi livelli di approfondimento.
Il progetto TESSA è finanziato da PON – Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività” 2007-2013 (UE – Fondo europeo di sviluppo regionale / MIUR – Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca / MSE – Ministero dello Sviluppo Economico.

 

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