G20: Cina e USA ratificano l’Accordo di Parigi

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Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e il presidente cinese, Xi Jinping, hanno hanno annunciato la ratifica dell’Accordo di Parigi sul clima. Lo hanno reso noto alla vigilia del vertice G20, a Hangzhou, in Cina, dal 4 al 5 settembre 2016.
La ratifica dell’Accordo di Parigi sul clima da parte di Cina e Stati Uniti – i due più grandi emettitori mondiali di gas serra – rappresenta un notevole passo in avanti per la sua rapida entrata in vigore.

“Vorrei ringraziare Cina e Stati Uniti per aver ratificato questo storico accordo, un accordo da cui dipende la possibilità di un futuro sostenibile per ogni nazione e per ogni individuo”, ha dichiarato Patricia Espinosa, Segretario esecutivo della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC – UN Framework Convention on Climate Change).
“Quanto prima l’Accordo di Parigi sarà ratificato e implementato appieno, tanto più il futuro sarà protetto e salvaguardato”, ha aggiunto.

Il 22 aprile 2016 ha dato il via alle ratifiche dell’Accordo di Parigi, in occasione della Cerimonia di firma, presso la sede delle Nazioni Unite di New York.
Nel corso di tale evento, l’Unione Europea e 174 Stati hanno firmato l’Accordo, mentre 15 Paesi hanno depositato i propri strumenti di ratifica.
Ad oggi, 180 Paesi hanno firmato l’Accordo di Parigi sul clima. Di questi, 26 nazioni hanno anche presentato i propri strumenti di ratifica, accettazione o adesione, firme che rappresentano in totale il 39,06% del totale delle emissioni globali di gas a effetto serra.
Sulla base dell’art.21 dell’Accordo di Parigi, perché l’accordo entri in vigore è necessario che sia ratificato da almeno 55 Paesi, responsabili per almeno il 55% delle emissioni globali di gas serra.
Vedi l’attuale stato di ratifica dell’Accordo di Parigi sul clima.

“L’evento organizzato dalle Nazioni Unite il prossimo 21 settembre a New York offrirà l’opportunità ad altri Paesi di aderire all’Accordo e di unirsi a quest’ondata di ambizione e ottimismo per un pianeta migliore e sostenibile”, ha infine concluso Patricia Espinosa.

Cina e Stati Uniti hanno inoltre annunciato che stanno lavorando a un emendamento di un altro trattato chiave, il Protocollo di Montreal, da far approvare il prossimo ottobre quando i governi si riuniranno a Kigali, in Rwanda. L’emendamento vuole ridurre l’uso degli idrofluorocarburi, composti chimici comunemente utilizzati nei sistemi di refrigerazione, per esempio nei condizionatori, e che sono potenti gas a effetto serra. I due Paesi hanno dichiarato non solo di voler raggiungere un accordo internazionale per la messa al bando degli idrofluorocarburi, ma anche di definire una data di “blocco” precoce, così che la loro fase di eliminazione inizi prima possibile.
Parallelamente, Stati Uniti e Cina hanno inoltre dichiarato un rinnovato impegno nel ridurre le emissioni del settore dei trasporti aerei nel corso del meeting dell’ICAO (Civil Aviation Organization), alla fine del mese di settembre.

Le nuove dichiarazioni dei presidenti di Cina e Stati Uniti anticipano quindi i prossimi negoziati sul clima, ovvero la XXII Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite (COP22) a Marrakech, in Marocco, il prossimo novembre.

Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ha invitato i leader di tutti i Paesi a consegnare a New York i documenti con le proprie dichiarazioni d’intenti. “Il prossimo passo del nostro cammino comune per assicurarci un futuro low-carbon e resiliente ai cambiamenti climatici”, ha dichiarato, “è far in modo che l’Accordo di Parigi entri rapidamente in vigore.”

L’obiettivo dell’Accordo di Parigi è limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C, moltiplicando gli sforzi per tentare di non superare gli 1,5°C, per aumentare la capacità di economia e società di adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici.
Insieme agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) e all’Accordo di Sendai per la riduzione del rischio da disastri, l’Accordo di Parigi forma un corpus unitario per un futuro sostenibile, a cui la comunità internazionale è giunta nel 2015. Gli obiettivi comuni di questi tre accordi internazionali necessitano adesso di un’azione di cooperazione a livello nazionale e internazionale senza precedenti che coinvolga tutti i principali portatori d’interesse a tutti i livelli e in tutte le aree del mondo.

Referimenti bibliografici:

Per maggiori informazioni sull’Accordo di Parigi, visita il sito UNFCCC
.

Per maggiori informazioni sullo stato attuale della ratifica dell’Accordo di Parigi
, visita questa pagina.

La traduzione in italiano dell’Accordo di Parigi, a cura del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Il sito ufficiale del governo ospite della COP22.

Tutte le informazioni ufficiali sullo stato dell’Accordo di Parigi sono fornite attraverso il sito web di raccolta dei trattati delle Nazione Unite, e sono disponibili qui.

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