L’accordo di Parigi: punti chiave e prospettive future

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I tre obiettivi chiave che hanno ispirato l’accordo di Parigi: contenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali e il perseguimento di sforzi per limitarla a 1.5°C in quanto questo ridurrebbe significativamente i rischi e gli impatti dovuti al cambiamento climatico; accrescere la capacità di adattamento agli impatti avversi del cambiamento climatico, promuovere la resilienza e uno sviluppo a basse emissioni, in maniera che non sia minacciata la produzione alimentare; creare flussi finanziari coerenti con un percorso di sviluppo a basse emissioni di gas serra e resiliente ai cambiamenti climatici.
Il riconoscimento del ruolo fondamentale dell’adattamento, definito come una sfida globale presente a diversi livelli, dal locale a quello internazionale, oltre che una componente chiave della risposta al cambiamento climatico nel lungo termine. L’importanza della cooperazione tecnologica e trasferimento di tecnologie a favore dei paesi in via di sviluppo per aiutarli a far fronte agli impatti dei cambiamenti climatici, unito al supporto finanziario che i paesi sviluppati continueranno a fornire ai paesi in via di sviluppo. L’istituzione di un processo di revisione dello stato di attuazione dell’accordo.
Carlo Carraro commenta tutti i risultati, i punti chiave e le prospettive future dell’accordo di Parigi, in un articolo appena pubblicato sul suo blog: “Dal punto di vista legale, l’Accordo di Parigi formalizza un nuovo approccio costituito da una parte legalmente vincolante, che stabilisce regole comuni volte a promuovere un processo trasparente e ad assicurare la valutazione degli obiettivi, supportata da elementi lasciati alla legislazione nazionale di ciascun Stato, come sono gli INDCs. Questa soluzione “ibrida” è stata dettata dalla necessità di ottenere una larga adesione e quindi fornire uno strumento che fosse recepibile dagli ordinamenti nazionali senza troppe difficoltà […]Nell’insieme, l’accordo di Parigi rappresenta un passo importante nella giusta direzione. Un passo realistico, che permetterà ai governi di collaborare all’interno di un solido processo di revisione e crescita degli impegni. Con la conferenza di Parigi si chiude quindi un ciclo, quello del Protocollo di Kyoto, e se ne apre un altro, più ampio in termini di partecipazione, fondato sulle conquiste del passato, ma aperto a miglioramenti futuri. Sta ora ai singoli stati adottare concrete misure di mitigazione e adattamento”.

Leggi l’articolo completo “L’accordo di Parigi: punti chiave e prospettive future”.

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