L’economia politica, al servizio dell’innovazione energetica

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Una rivoluzione tecnologica che porti a tecnologie più efficienti e sostenibili è ormai una priorità sia per i Paesi sviluppati, che per i Paesi in via di sviluppo. Analizzare le tendenze passate, così come comprendere i fattori essenziali per promuovere l’innovazione in campo energetico, appare di vitale importanza per gettare le basi per efficienti politiche climatiche ed energetiche per gli anni a venire.
Ma che cosa intendiamo esattamente quando parliamo di innovazione energetica? 
Illustrare l’argomento non è semplice. Inoltre, definire chiaramente quali innovazioni migliorino l’uso dell’energia in un’economia è molto impegnativo, mentre statistiche complete ed esaustive relative all’innovazione in campo energetico non sono facilmente disponibili. Per questo motivo, alcune problematiche chiave come il ruolo delle istituzioni come fattori abilitanti o inibitori, o il ruolo delle azioni di lobbying come ostacolo a una transizione verso energie pulite, sono stati affrontati finora solo marginalmente dalle attuali pubblicazioni scientifiche sull’argomento.

L’articolo “The political economy of energy innovation” (“L’economia politica dell’innovazione energetica”; tra gli autori, anche i ricercatori della Fondazione CMCC Shouro Dasgupta, Enrica De Cian, ed Elena Verdolini) esplora gli effetti di politiche ambientali, istituzioni, orientamento politico e azioni di lobbying sull’innovazione energetica. 
In primo luogo lo studio fornisce una panoramica delle caratteristiche dell’innovazione in campo energetico, definita nell’articolo come quell’innovazione volta a migliorare l’efficienza energetica e/o a ridurre l’intensità di carbonio del settore energetico, come le energie rinnovabili o le tecnologie per una generazione più efficiente dell’energia. Scendendo nel dettaglio, i ricercatori hanno raccolto informazioni sui due indicatori d’innovazione più comunemente usati, vale a dire gli investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&D) nei settori industriale ed energetico, in grado di dare una stima degli input d’innovazione, e i brevetti nel settore energetico, che misurano invece i risultati dell’innovazione. Le loro dinamiche sono state accuratamente descritte utilizzando un database per 20 Paesi per il periodo 1995-2010.

I dati raccolti sono stati utilizzati per analizzare l’influenza dei fattori di economia politica sulle innovazioni relative all’energia. Lo studio in particolare si focalizza su quattro diversi aspetti: le tipologie e il rigore del sostegno governativo all’innovazione energetica (per esempio, i diversi strumenti politici implementati a tal fine, come politiche ambientali e di R&D); la qualità della governance (per esempio, l’efficacia dei governi e delle loro azioni, e le norme giuridiche in vigore); l’orientamento politico dei governi, e la distribuzione delle risorse fra i diversi gruppi d’interesse.

Lo studio ha evidenziato come tutti i fattori istituzionali, economici e politici esaminati influenzino gli incentivi destinati alla produzione di innovazione e alla creazione di tecnologie per la produzione di energia più pulita ed efficiente.
Nel complesso, i risultati evidenziano come i fattori dell’economia politica possano agire da ostacoli anche in presenza di stringenti e rigorose politiche ambientali, suggerendo che, per promuovere un’economia più verde, i Paesi dovrebbero combinare le loro politiche ambientali con un generale miglioramento della qualità delle istituzioni, tenere in considerazione l’influenza dell’orientamento politico dei governi sulle politiche ambientali e le implicazioni per l’economia dell’entità di quei settori a più alta intensità di energia.

Leggi la versione integrale dell’articolo “The political economy of energy innovation” (disponibile in pdf):
Dasgupta  S., De Cian E., Verdolini E.
The Political Economy of Energy Innovation
2017, The Political Economy of Clean Energy Transitions, DOI: 9780198802242

Per ulteriori approfondimenti, il libro “The Political Economy of Clean Energy Transitions” (“L’economia politica delle transizioni energetiche pulite”), che esplora l’era di sperimentazione politica senza precedenti seguita alla COP21, forza trainante per una transizione verso un’energia pulita. Un compendio di ciò che è stato appreso dalle recenti iniziative, per lo più (ma non solo) a livello nazionale, per ridurre le emissioni di gas serra.

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