Energia pulita e climate change al tavolo del G8

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I leader del G8 si sono dati appuntamento il 18 e il 19 maggio scorso a Camp David (Maryland), per un summit di due giorni incentrato su economia, energia e imprese, clima. In particolare, sono stati presi in esame gli aspetti riguardanti sicurezza e produzione sostenibile, nonché il trasporto delle diverse fonti di energia, aspetti considerati di cruciale importanza per la crescita dell’economia globale e la lotta al climate change.
Nel corso del summit è stato più volte sottolineato come i governi dovrebbero favorire iniziative per promuovere efficienza energetica e crescita sostenibile, evitando eccessive pressioni inflazionistiche sull’ambiente per aumentare la produttività. Al fine di facilitare gli scambi di fonti energetiche fra i vari paesi, i leader del G8 si sono impegnati a rimuovere quegli ostacoli che si frappongono allo sviluppo di un’infrastruttura globale per l’energia, per favorire l’accesso universale a un’energia più sicura, pulita e a basso costo; i leader del G8 hanno anche promesso di ridurre barriere e azioni di discriminazione che precludano il libero accesso al mercato dell’energia.
I Paesi del G8 rinnovano inoltre il proprio impegno nella lotta al climate change, consapevoli della necessità di target di mitigazione più ambiziosi da qui al 2020: solo in questo modo sarà infatti possibile limitare la crescita della temperatura globale perché non superi i 2°C rispetto ai livelli preindustriali. I diversi capi di governo presenti hanno infine dichiarato che sosterranno i traguardi raggiunti nel corso della COP17, con l’auspicio di rafforzare gli accordi presi a Cancun e la forza legale della piattaforma di Durban.

Leggi tutte le notizie nell’ultimo numero della newsletter Climate Policy News, a cura di Marinella Davide.

Immagine dell’album Flickr CC del President of European Council.

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