Oceanografia operativa: ricerca di frontiera dal Mediterraneo alla Cina

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La scienze marine costiere sono salite alla ribalta dell’attenzione internazionale negli anni 2000, quando è stata riconosciuta l’importanza strategica, i pericoli e le nuove sfide che minacciano l’ambiente marino costiero, tanto fragile quanto cruciale. Poiché il cambiamento climatico e i suoi impatti rappresentano un grave fattore di stress per gli ambienti costieri, l’oceanografia operativa, la modellazione costiera e i sistemi di assimilazione dei dati, le proiezioni di cambiamento climatico regionali e le reanalisi oceaniche globali, sono diventati essenziali per prevedere e prevenire pericoli e disastri per ecosistemi naturali e umani, società, economie.
Gli oceani sono qualcosa di diverso dagli esperimenti effettuati in laboratorio, dove si possono sempre cambiare le condizioni iniziali; nei mari e negli oceani non si possono cambiare le caratteristiche di partenza, fattore che rende particolarmente importanti i confronti.
Con questa finalità è nata la collaborazione internazionale italo-cinese tra CMCC, INGV, OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale) e National Marine Environment Forecasting Center (NMEFC) – State Oceanic Administration (SOA) of China.
Climate Science and Policy ha intervistato i due oceanografi cinesi Xiaolei Yi (NMEFC) e Jilan Su (SOA) per esplorare le frontiere della ricerca e i progressi della scienza del mare. Intervista di Laura Caciagli.

Leggi l’intervista completa su Climate Science & Policy, la rivista digitale edita dal CMCC.

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