I cambiamenti climatici, nel giardino americano

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Il clima globale sta cambiando e questo cambiamento è evidente da un gran numero di osservazioni. Il riscaldamento globale negli ultimi 50 anni è inoltre dovuto principalmente alle attività umane.
I principali ricercatori ed esperti americani hanno messo in guardia sugli effetti già in atto dei cambiamenti climatici, presentando il rapporto “Climate change impacts in the United States”. Il rapporto illustra i rischi e gli impatti dei cambiamenti climatici, presentando possibili soluzioni e strategie per affrontarli.
“Considerati una volta come il problema di un futuro lontano, i cambiamenti climatici si sono radicati con forza nel presente”, dichiara il rapporto. “I coltivatori di mais in Iowa, gli allevatori di ostriche dello Stato di Washington, e i produttori di sciroppo d’acero del Vermont stanno tutto sperimentando cambiamenti legati al clima che sono senza precedenti. E lo stesso vale per i manager costieri della Florida, i manager delle risorse idriche dell’arido Sudovest, gli abitanti delle città, da Phoenix a New York, i Nativi americani nei territori dalla Louisiana all’Alaska”.
Alcuni di questi cambiamenti sono particolarmente drammatici. “Gli abitanti delle aree costiere”, afferma il rapporto, “sono più spesso soggetti ad alluvioni durante tempeste e fenomeni di alta marea. Anche le città dell’interno vicino ai grandi laghi, specialmente nel Nordest e nel Midwest, sperimentano inondazioni sempre più frequenti e devastanti. Nell’Ovest, dove il clima si è fatto più caldo e più secco, e la neve si scioglie prima in primavera, la stagione degli incendi inizia in anticipo e dura più a lungo, mandando in fumo acri e acri di terra. In Alaska, il ghiaccio marino artico che una volta in estate proteggeva le sue coste si è ritirato, con il risultato che le tempeste autunnali erodono maggiormente la costa e mettono a rischio di delocalizzazione le comunità costiere più esposte”.
I cambiamenti climatici indotti dall’uomo sono sempre più evidenti e i loro impatti stanno aumentando in tutto lo stato americano.

Il rapporto realizzato dal National Climate Assessment fornisce quindi un’analisi approfondita degli impatti dei cambiamenti climatici sugli Stati Uniti d’America.
Gli scienziati che hanno lavorato al rapporto affermano che il cambiamento climatico sta già profondamente sconvolgendo le vite degli americani – questo il principale messaggio dello studio -, e che lo sta facendo molto più fortemente di quanto ricercatori ed esperti avessero previsto. I cambiamenti climatici si stanno già manifestando sotto-forma di eventi meteorologici estremi, innalzamento del livello del mare, aumenti della temperatura e della frequenza e intensità delle piogge, scioglimento dei ghiacci marini nell’Artico, shift e allungamento della stagione di crescita delle colture.
I risultati del rapporto sono quindi riassunti in dodici messaggi chiave, che mettono in evidenza i cambiamenti climatici osservati e futuri, i trend di temperatura, l’allungamento della stagione di crescita delle colture (corrispondente alla frost-free season), le variazioni osservate di uragani e tempeste, o di piogge ed eventi estremi di precipitazione. Sono inoltre presi in esame altri indicatori, quali l’innalzamento del livello del mare e l’acidificazione degli oceani, eventi meteorologici estremi e scioglimento dei ghiacci.
Il rapporto considera alcuni settori chiave, come agricoltura, energia, acqua, trasporti, foreste, ecosistemi, salute, nativi, comunità rurali, etc, e valuta gli effetti dei cambiamenti climatici per le principali regioni americane (Nordest, Sudest, Midwest, Grandi Pianure, Sudovest, Nordovest, Alaska, Hawaii e Isole del Pacifico, Oceani, Coste), suggerendo soluzioni e proponendo possibili strategie di mitigazione e adattamento.

Vai al rapporto completo.

Scarica la versione integrale del rapporto.

Il National Climate Assessment prende in esame gli impatti dei cambiamenti climatici sugli Stati Uniti, di adesso e futuri. Il rapporto è stato realizzato da un gruppo di più di 300 esperti, guidati da un Comitato consultivo federale composto da 60 membri. Il rapporto è stato rivisto da esperti del settore pubblico e privato, agenzie federali e un panel della National Academy of Sciences.

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