155 Paesi pronti a firmare l’Accordo di Parigi

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Un numero senza precedenti di Paesi ha dichiarato che intende firmare l’Accordo di Parigi sul clima nel corso della cerimonia di alto livello presso la sede delle Nazioni Unite di New York, il 22 aprile 2016, che in tutto il mondo è anche l’Earth Day, la Giornata della Terra.
“Il numero di Paesi che hanno già manifestato la volontà di partecipare e firmare l’Accordo di Parigi il 22 aprile è adesso salito a 155”, ha dichiarato il portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Farhan Haq, in conferenza stampa.
Parteciperanno all’evento il Presidente francese Francois Hollande,
Segolene Royal, Presidente della COP21, e il Segretario Esecutivo UNFCCC, Christiana Figueres.

L’approvazione dell’Accordo di Parigi
Sulla base dell’art.21 dell’Accordo di Parigi, perché l’accordo entri in vigore è necessario che sia ratificato da almeno 55 Paesi, responsabili per almeno il 55% delle emissioni globali di gas serra. Il totale delle emissioni di gas serra si riferisce “al suo ammontare più aggiornato, comunicato al momento o prima della sua data di adozione” e fornito dallo UNFCCC nella parte finale del rapporto della COP21.

Cina e Stati Uniti si sono impegnati a ratificare l’accordo entro l’anno con una Dichiarazione Congiunta sui Cambiamenti Climatici , ma resta comunque un vuoto, pari a oltre il 15% delle emissioni globali, da colmare (si veda la mappa interattiva del World Resources Institute per prevedere attraverso quali strade l’Accordo di Parigi possa entrare in vigore).
Stati Uniti e Cina premono affinché l’accordo sul clima di Parigi entri presto in vigore; secondo gli esperti, una tempistica accelerata avrebbe infatti l’indubbio vantaggio per Barack Obama di obbligare un futuro Presidente degli Stati Uniti a rispettare l’accordo per almeno quattro anni.

Alcuni Paesi, come India e Giappone, richiedono che l’Accordo di Parigi sia prima approvato dai loro parlamenti – un processo che può richiedere tempi lunghi -, mentre l’Unione Europea necessita che sia prima raggiunta un’intesa fra i suoi 28 Stati membri prima di poter ratificare l’accordo, fattore che rende alquanto improbabile che possa trovarsi in condizione di aderire presto.
 Come afferma l’esperto Alden Meyer dalle pagine del Guardian, “se si vuole che l’accordo entri in vigore entro l’anno o poco più, il presupposto è che si raggiunga la soglia del 55% senza il contributo dell’Unione europea”.

Una nota informativa sull’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi è disponibile qui.

La lista provvisoria delle Parti che hanno espresso l’intenzione di firmare l’Accordo di Parigi, e di quei Paesi che contestualmente presenteranno i propri strumenti di accettazione.

La cerimonia del 22 aprile
Gli eventi inizieranno a partire dalle 8:30 con una cerimonia inaugurale nella Hall dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon terrà il discorso di apertura insieme al Segretario esecutivo UNFCCC, Christiana Figueres, e il Presidente francese Francois Hollande.
La cerimonia di firma si svolgerà dalle 10:00 alle 13:00, quando l’Accordo di Parigi sarà ufficialmente ratificato dagli oltre cento rappresentanti delle Parti riuniti nella Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, che hanno già confermato la propria presenza.
Parallelamente alla cerimonia di firma, i rappresentanti dei governi consegneranno le dichiarazioni nazionali.
Maggiori informazioni sugli eventi in programma sono disponibili qui.


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