Antartide: al via l’avventura polare del CMCC

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Cosa succedeva nei secoli passati tra i ghiacci del Polo Sud? Come rispondeva la calotta polare a periodi particolarmente caldi? Com’era la situazione in Antartide quando la CO2 in atmosfera era superiore a quella che c’è oggi?
Queste alcune domande a cui cercherà di rispondere la  32esima Spedizione Italiana in Antartide che vedrà la partecipazione della Fondazione CMCC grazie al lavoro della ricercatrice Florence Colleoni.
Finanziata dal Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), la campagna prevede sia misurazioni a terra, presso la stazione Mario Zucchelli e la base italo-francese Concordia, sia campagne oceanografiche a bordo delle due navi di ricerca Italica e OGS Explora.

La Fondazione CMCC è coinvolta in particolare in due progetti del PNRA, realizzati in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste e coordinati dalle ricercatrici OGS L. De Santis e C. Sauli.
Scopo principale dei progetti: la realizzazione di rilievi geofisici della morfologia dei fondali oceanici, utilizzando tecniche di sismica marina multicanale. I rilievi saranno effettuati nella zona orientale e occidentale del Mare di Ross (vicino alla stazione italiana Mario Zucchelli). Le operazioni di rilievo saranno condotte a bordo della nave di ricerca OGS Explora, che imbarcherà un equipaggio di 40 persone (22 fra scienziati e tecnici).

Fig. 1: La rotta e l'area della 32ma spedizione in Antartide. Credits: Florence Colleoni

Fig. 1: La rotta e l’area della 32ma spedizione in Antartide. Credits: Florence Colleoni

L’intento è quello di capire la vulnerabilità attuale dell’Antartide, l’entità del ritiro dei ghiacci e monitorare lo stato di salute del Mare di Ross. I ricercatori cercheranno in particolare di comprendere come la calotta polare antartica rispondesse a condizioni climatiche più calde di quelle del periodo pre-industriale, in cui la concentrazione di CO2 atmosferica era leggermente più alta di quella attuale (pari a circa 500 ppm). In particolare, i rilievi geofisici che saranno effettuati a bordo di OGS Explora dovrebbero permettere di localizzare la posizione della linea di ancoraggio della calotta polare antartica nel corso di questi periodi più caldi del passato, in una regione che ha mostrato di essere stata frequentemente destabilizzata dai cambiamenti climatici nel corso della sua evoluzione.
Saranno inoltre prelevati dei campioni dalla colonna d’acqua a diverse profondità in varie zone del Mare di Ross. Tutto ciò permetterà di stimare l’ampiezza dello scioglimento attualmente in atto nella regione.

“Questi rilievi sono cruciali per noi esperti di modellistica del clima e delle calotte polari”, spiega Florence Colleoni, ricercatrice della Fondazione CMCC in partenza per l’Antartide. “Al contrario della Groenlandia, la calotta glaciale antartica si è sviluppata in un contesto climatico molto più caldo. I dati raccolti ci aiuteranno a ricostruire come si sono svolte esattamente le cose. Simulare le condizioni climatiche di un passato molto remoto, e la risposta della calotta polare antartica a queste condizioni, in modo che siano in accordo con questi dati, rappresenta una sfida per la comunità internazionale polare. Lo studio coinvolge tutte le discipline del clima e implica quindi la massima collaborazione e sinergia tra i vari gruppi di ricerca internazionali.
La collaborazione CMCC-OGS è per me un esempio stimolante e ben riuscito di sinergia tra esperti di modellistica, geologi e geofisici. Sono sicura che questa campagna permetterà di rafforzare e allargare a future cooperazioni sia a livello nazionale che internazionale”. 
L’interesse per il paleoclima è cresciuto molto nel corso degli ultimi anni.
“In particolare”, racconta la Dott.ssa Colleoni, “da quando si è capito che il suo studio permette di calibrare i modelli numerici delle calotte polari e di comprendere i diversi meccanismi climatici all’opera durante le transizioni climatiche che avrebbero causato lo scioglimento parziale di Groenlandia e Antartide”.
La Dott.ssa Colleoni si imbarcherà presto a bordo della nave OGS Explora per partecipare alla prossima campagna oceanografica in Antartide. “Vedere con i propri occhi l’oggetto delle proprie ricerche è un’opportunità straordinaria. Quando mi hanno informata di essere stata scelta per fare parte dell’equipaggio, sono stata entusiasta: in passato, durante il mio dottorato al Laboratoire de Glaciologie et Géophysique de l’Environnement (LGGE, Grenoble, Francia), vedevo i miei colleghi partire alla volta dell’Antartide e ho sempre sperato fortemente che anch’io, un giorno, sarei partita all’esplorazione dei poli.”

La spedizione salperà il 15 gennaio da Hobart (Tasmania) e navigherà verso il Mare di Ross. Il ritorno è previsto all’inizio di marzo al porto di Lyttelton (Christchurch, Nuova Zelanda).

Segui gli aggiornamenti sulla pagina Facebook (ItaliAntartide – 32.a Spedizione) e twitter (@ItaliAntartide) della 32esima Spedizione Italiana in Antartide.

Photo credits: Fototeca delI’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS).

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