Dissesto idrogeologico: l’effetto di clima e ambiente

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I cambiamenti climatici potrebbero influenzare le variabili meteorologiche che determinano l’innescarsi o il riattivarsi dei movimenti franosi. L’influenza dei cambiamenti climatici su frane e fenomeni di erosione può essere più o meno grande, a seconda di quei fattori, come area geografica, orizzonte temporale considerato e attuali tendenze socio-economiche, che determinano le concentrazioni dei gas serra. Tuttavia, persino la semplice identificazione degli schemi e degli andamenti meteorologici che regolano gli episodi di frana rappresenta un problema di non facile soluzione, anche nel caso si assumano condizioni regolari e stabili: i dettagli geomorfologici, infatti, rivestono un ruolo chiave per la corretta descrizione e comprensione di questi fenomeni.
In passato, questi elementi hanno in parte ostacolato le ricerche per valutare in che modo i cambiamenti climatici condizionino la stabilità dei pendii, per diverse scale spaziali e temporali.

La Fondazione CMCC, nelle persone dei ricercatori Paola Mercogliano e Guido Rianna della Divisione REMHI – Regional Models and geo-Hydrological Impacts Division, organizzerà la sessione Effects of climate and environmental changes on landslides (NH3.10/CL2.21) per approfondire questi temi e presentare le ricerche e i casi studio più interessanti per una valutazione dell’attuale e futura attività dei fenomeni di dissesto da frana.
La sessione si svolgerà nell’ambito delle attività della conferenza EGU 2018 (European Geosciences Union General Assembly 2018), a Vienna, in Austria, dall’8 al 13 aprile 2018.


Scendendo nel dettaglio, per la sessione organizzata dalla Fondazione CMCC sono particolarmente graditi i contribuiti che affrontino i seguenti temi:

  • la modellizzazione delle condizioni della futura stabilità dei versanti, sulla base delle proiezioni climatiche;
- l’analisi del record dei dissesti da frana (avvalendosi sia di ricerche e archivi storici, sia di paleo-testimonianze);
  • la valutazione, con diverso grado di dettaglio, dal livello di versante alla scala regionale, per arrivare alla scala globale, delle variazioni nella frequenza, suscettibilità, rischio e pericolo di frana;
  • gli studi che considerino l’effetto combinato di ambiente (per esempio, di uso e copertura del suolo) e cambiamenti climatici.

Per ulteriori informazioni, visita il sito ufficiale di EGU 2018.

Date importanti e scadenze:

La data esatta della sessione NH3.10/CL2.21 sarà decisa a febbraio e comunicata prima possibile.

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