Sensori ottici e SAR per una mappa delle terre e della vegetazione dell’Africa occidentale

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La descrizione del paesaggio tropicale rappresenta una sfida complessa per molteplici fattori: il paesaggio appare spesso frammentato, diviso in tante piccole aree a diversa copertura vegetazionale e con un diverso uso del suolo, la persistente copertura nuvolosa limita l’utilizzo di apparecchiature ottiche, e per le peculiari caratteristiche della vegetazione naturale è spesso difficile distinguere le diverse tipologie presenti.
Le foreste dell’Alta Guinea in Africa occidentale hanno subito una drastica riduzione: disboscamento, attività estrattive, caccia e continua crescita delle popolazioni umane rappresentano una minaccia per quest’area, importante hotspot di biodiversità.
Una mappa delle foreste di questa regione sarebbe pertanto fondamentale per la realizzazione di adeguati piani di conservazione e protezione, anche nell’ambito del programma REDD+ (Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation in Developing Countries). Una mappatura dettagliata del territorio sarebbe inoltre fondamentale per sviluppare poliche nazionali in molti paesi tropicali, dove molte comunità locali possono contare solo sul legname delle foreste per molti prodotti e per produrre energia.

Gaia Vaglio Laurin and Riccardo Valentini (IAFENT Division), in uno studio recentemente pubblicato sulla rivista International Journal of Applied Earth Observation and GeoInformation, hanno valutato le potenzialità di diversi sensori ottici e radar, per il monitoraggio della vegetazione naturale, e in particolare per la distinzione delle sue diverse tipologie.
L’area di studio, per un totale di 7749 km², attraversa la Sierra Leone e la Liberia, e include due parchi naturali: il Gola Rainforest National Park (GRNP), di recente istituzione, e buona parte della Liberian Gola National Forest. Per analizzare l’area in questione, i ricercatori hanno integrato i due sensori ottici TM (Landsat Thematic Mapper) e AVNIR-2 (Advanced Visible and Near Infrared Radiometer type 2) con il sensore radar PALSAR (Phased Arrayed L-band SAR).

Il risultato è stato un monitoraggio e una mappatura della vegetazione naturale estremamente dettagliato, in un’area mai esplorata prima, con un’analisi di tutte le possibili sinergie e utilizzi combinati per i diversi sensori attualmente disponibili.

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