Come trovare i soldi per migliorare le nostre città (e difenderle dai cambiamenti climatici)

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Il cambiamento climatico costa. O meglio, ci sono infrastrutture, interventi e strumenti di pianificazione urbanistica, che possono aiutarci a rendere le nostre città pronte ad affrontare gli impatti (presenti e futuri) delle mutazioni climatiche, quindi renderle più resilienti. A quale prezzo? Dipende, ma ci sono opportunità innovative per trovare i finanziamenti adatti e investirli in maniera efficiente. A spiegarlo, l’ultimo rapporto  dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA).

Le città europee (dalle grandi metropoli alle piccole città di provincia) hanno a disposizione diverse opzioni di adattamento ai cambiamenti climatici. Ad esempio, confrontandosi con eventi climatici estremi come una improvvisa alluvione o una prolungata e intensa ondata di calore possono: realizzare alcune infrastrutture che rendano il tessuto urbano meno vulnerabile a simili eventi e ripensare completamente il modo in cui è organizzata la città; migliorare le strutture esistenti; promuovere sistemi di comunicazione per informare la cittadinanza sui comportamenti da tenere al fine di ridurre i danni potenziali indotti da situazioni legate al clima. Tutte queste misure sono utili per migliorare quella che è definita la resilienza climatica di una città. Ogni amministrazione cittadina si trova a fare delle scelte che dipendono dalla propria situazione, dalla propria posizione, dalla propria storia. Ma in ogni caso, per scegliere la soluzione più efficiente dal punto di vista dei costi e degli investimenti, è necessaria un’attenta analisi economico-finanziaria che guardi alla sostenibilità dello sviluppo generale della città.

I costi dell’adattamento urbano possono essere sostenuti con strumenti finanziari che sono a disposizione delle amministrazioni, ma che queste a volte non riescono a cogliere in pieno.
Un rapporto dal titolo: “Financing Urban Adaptation”, realizzato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), mostra che le città europee riconoscono sempre di più il bisogno di adattarsi ai cambiamenti climatici e di affrontare la sfida dei finanziamenti necessari per migliorare la resilienza delle aree urbane. Il rapporto raccoglie esempi di amministrazioni cittadine che hanno trovato soluzioni innovative per finanziare il proprio percorso sulla strada dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Amburgo e Lisbona, Amsterdam e Bologna, Copenaghen e Bratislava: esempi concreti (undici in totale nel rapporto) di  realtà che hanno finanziato le proprie iniziative trovando accesso a moderni meccanismi di finanziamento, come il crowd-funding e i green bonds. Gli interventi riportati, che  spaziano in settori molto diversi (dalla gestione delle risorse idriche alla protezione e alla conservazione ambientale, alla salute pubblica, alla mobilità sostenibile ), sono esempi da cui tutte le amministrazioni cittadini possono trarre ispirazione per il proprio piano di adattamento.

Il rapporto fa seguito ad una recente pubblicazione sempre dell’EEA “Urban adaptation to climate change in Europe 2016 – transforming cities in a changing climate“, che è dedicato a un’analisi dei progressi ottenuti in Europa in tema di adattamento urbano dal 2012. Quest’ultimo rapporto evidenzia la necessità che le città accelerino su questa via per poter gestire al meglio le complesse sfide poste dai cambiamenti climatici. Basandosi su un’analisi delle trasformazioni socio-economiche che le città devono affrontare come conseguenze dei cambiamenti climatici, il rapporto sottolinea i benefici di investimenti a lungo termine su misure preventive che migliorino la resilienza urbana, e porta esempi concreti di come in Europa si stiano realizzando misure di pianificazione urbana che aiutano ad alleviare gli impatti dei cambiamenti climatici.

Entrambi i rapporti dell’EEA qui citati sono realizzati con il supporto scientifico e finanziario dell’ European Topic Centre on Climate Change impacts, vulnerability and Adaptation (ETC/CCA), coordinato da Silvia Medri (CMCC, Divisione RAAS – Risk Assessment and Adaptation Strategies). In particolare, Margaretha Breil (CMCC, Divisione ECIP – Economic analysis of Climate Impacts and Policy) ha coordinato i contributi dell’ETC/CCA ai lavori dei report, occupandosi anche di diverse sezioni, tra cui quelle sullo stato dell’azione urbana,  sulla creazione della piattaforma di conoscenza sull’adattamento, e sulla pianificazione e l’implementazione delle attività di adattamento.

 Vedi anche:

  • Financing Urban Adaptation – READ MORE
  • Urban adaptation to climate change in Europe 2016 — Transforming cities in a changing climate – READ MORE

 

Per informazioni:
Mauro Buonocore – [email protected] – tel. +39 0832 671060
http://tec.cmcc.it
TeC – A blog on the Changing Climate

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