“Monteverdi abita con noi!”

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Intervista di Laura Caciagli

Cinema, musica, disegno, libri, fumetti, subacquea e fotografia. La passione per il mare e per la scienza sono in buona compagnia. Conosciamo meglio Dorotea Iovino, l’oceanografa più eclettica del CMCC di Bologna.

Cosa fai al CMCC?
Lavoro alla Divisione ODA di Bologna, dove coordino il lavoro dell’unità di ricerca “Ocean and Sea Ice Modeling”. Ci occupiamo dello sviluppo e dell’implementazione di modelli numerici per simulare il sistema oceano/ghiaccio marino su scala globale. Detto così, forse sembra noioso, ma è un gran bel lavoro!

Come ci sei arrivata?
Ho collaborato con la Dr. Simona Masina (Direttore nella Divisone ODA, ndr) subito dopo la laurea in Oceanografia fisica all’Università Parthenope di Napoli. Poi ho lasciato l’Italia per il dottorato, tra Norvegia e Stati Uniti, e il post-doc a Parigi. Ci ho messo dieci anni per convincermi a rientrare in Italia. Intanto era nato il CMCC ed eccomi qua.

È il lavoro che sognavi da bambina?
Sì, anche grazie all’insegnante di scienze delle scuole medie, che mi ha fatto capire la meraviglia della natura accendendo la mia curiosità e il mio entusiasmo per la scienza. Questo, assieme alla passione per il mare (sono cresciuta respirando il mare sulle spiagge della costiera sorrentina), hanno fatto di me un’oceanografa.

Ci racconti qual è stato il momento più bello nella tua esperienza al CMCC?
Ovviamente i successi (progetti, paper, ecc) sono quelli che mi danno più soddisfazione, ma nel quotidiano quello che mi appaga è la collaborazione con i colleghi: le chiacchiere informali, magari davanti a un caffè, trovo siano un modo eccezionale per imparare con il minimo sforzo.

Cosa c’è sulla tua postazione di lavoro?
Confusione! Paper da leggere, appunti, fogli sparsi e post-it attaccati ovunque. Nonostante le apparenze c’è una sorta di organizzazione, ma periodicamente perdo il controllo e devo fare pulizia.

Come vai al lavoro la mattina?
Di solito a piedi o in bicicletta, abito a pochi km dall’ufficio. Se mi tocca scarrozzare il cane, prima o dopo il lavoro, allora in macchina.

Che cosa fai nel tuo tempo libero, quando non lavori?
La maggior parte del tempo fuori dall’ufficio è assorbita dal mio cane, Poppea, un’instancabile meticcia di 4 anni. Per il resto, mi divido tra tutto quello che mi sembra interessante, in modo un po’ eclettico. Guardo tanto cinema, soprattutto quello indipendente, meglio se orientale. La musica non manca mai (soprattutto quella sperimentale), neppure in ufficio. Aggiungo che la mia compagna è una musicista – musica antica: Monteverdi abita praticamente a casa nostra! Disegnare è una delle poche cose che mi rilassa, spesso l’ultima cosa che faccio prima di andare a dormire. Forse per questo mi piacciono i fumetti. La fotografia e la subacquea sono due passioni, direi quasi delle ossessioni, a cui non so rinunciare. Abitando lontano dal mare, cerco di fare almeno un viaggio all’anno verso le mete migliori per immersioni e foto subacquee.

Cinema o letteratura: dacci un titolo e spiegaci perché lo hai scelto.
“Così lontano così vicino” di Wim Wenders, assolutamente il regista che preferisco. Un film capace di mostrare la stranezza e, allo stesso tempo, la semplicità dell’essere umano. E “Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera” di Kim Ki-duk, secondo me tra i migliori film coreani. È un’esperienza zen! Parlando di fumetti, “Persepolis ” di Marjane Satrapi, la rivoluzione iraniana raccontata da una donna ribelle e femminista.

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