22 settembre 2009, ONU: Vertice sui cambiamenti climatici e settimana mondiale del clima, New York (USA)

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Il 22 settembre si è svolto a New York il più grande Vertice di leader politici sui cambiamenti climatici, organizzato dal Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon.

L’incontro di alto livello, al quale hanno partecipato circa 100 Capi di Stato e di Governo provenienti da tutto il mondo, era inteso a promuovere un’azione urgente dei Governi sui cambiamenti climatici e a mobilitare la volontà politica necessaria per raggiungere un accordo mondiale sui cambiamenti climatici “equo, efficacie e scientificamente ambizioso” durante la 15a Conferenza delle Parti (Conference of the Parties – COP15) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change – UNFCCC) in dicembre. L’obiettivo del Vertice era perciò quello di facilitare il progresso delle negoziazioni (anche se l’incontro non rappresenta una sessione negoziale), permettendo la discussione degli elementi chiave del futuro accordo in un clima e la ricerca di punti comuni, attraverso tavole rotonde e sulla base di un documento di discussione.

L’incontro è stato definito con toni positivi dalla maggior parte dei partecipanti e il Segretario Generale ha colto un sentimento di “ottimismo, urgenza e speranza” emergente dall’incontro.

I principali risultati del Vertice (che, per la sua stessa natura, non poteva dare esiti formali) sono stati riassunti in una “Sintesi del Presidente”, in cui Ban Ki-moon rileva una convergenza su cinque elementi chiave del futuro accordo internazionale sul clima, che sono:

  • migliorare l’azione volta ad aiutare i Paesi più vulnerabili e poveri ad adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici;
  • stabilire ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissione per i Paesi industrializzati;
  • intraprendere appropriate azioni nazionali di mitigazione da parte dei Paesi in via di sviluppo, con il supporto necessario;
  • fornire risorse finanziare e tecnologiche significativamente maggiori;
  • predisporre una struttura di goverannce equa .

I leader mondiali hanno inoltre convenuto sull’“imperativo scientifico” di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 50% nel 2050 rispetto ai livelli del 1990 per limitare l’aumento della temperatura media globale a 2 °C. Riconoscendo la necessità di agire, molti leader dei Paesi industrializzati hanno ricordato la necessità di ridurre le emissioni dei Paesi industrializzati del 25-40% nel 2020 rispetto ai livelli del 1990. Tuttavia gli obiettivi proposti fino ad ora per il 2020 sono inadeguati, secondo il Segretario Generale, che esorta tali leader ad aumentarli. D’altro canto, molti Paesi in via di sviluppo si sono già dotati di Piani Nazionali ambiziosi per migliorare e attuare l’efficienza energetica, le energie rinnovabili e altre politiche, e si sono dichiarati pronti a complementarli con nuove azioni appropriate.

Raccogliendo i suggerimenti ricevuti, il Segretario Generale intende istituire, dopo la conferenza dell’UNFCCC di Copenaghen in dicembre, un Comitato di alto livello (High Level Panel) che fornisca consulenza e supporto su come meglio integrare l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici nello sviluppo.

Ban Ki-moon ha anche lodato l’iniziativa delle Maldive di diventare climate-neutral nel 2020 e il Giappone per il rinnovato impegno a ridurre le emissioni di gas serra del 25% nel 2020. La Cina ha invece dichiarato che intensificherà gli sforzi di conservazione dell’energia e di miglioramento dell’efficienza energetica,  e che perseguirà una non meglio definita “significativa” riduzione delle emissioni di gas serra per unità di PIL nel 2020 rispetto al 2005.

I rappresentanti del settore privato (imprese, investitori e società civile) sono intervenuti in un apposito forum (UN Leadership Forum on Climate Change), dove hanno espresso (anche attraverso una “Dichiarazione delle imprese, degli investitori e della società civile ai governi”) il loro sostegno alla lotta ai cambiamenti climatici, evidenziando che il settore privato sarà parte della soluzione del problema, e sottolineato l’importanza di un accordo forte a Copenaghen anche per un mercato mondiale competitivo.

Il Segretario Generale dell’ONU ha sottolineato la necessità di “un’urgente azione collettiva per salvare il Pianeta”, rivolgendosi oltre che ai leader mondiali e ai governi, anche alla società civile e alle imprese, affinché uniscano le proprie forze per combattere i cambiamenti climatici.

L’intera settimana del Vertice (dal 19 al 26 settembre) è stata caratterizzata da una serie di iniziative di sensibilizzazione e divulgazione sul tema dei cambiamenti climatici, con la partecipazione dei cittadini, delle organizzazioni non-governative, delle imprese, dei governi, degli artisti, delle università, che si sono svolte sia a New York (“Climate Week NYC”), sia in tutto il mondo (“Global Climate Week”), in supporto al raggiungimento del suddetto accordo.

Sintesi del Presidente: ONU (22 settembre) “New York, 22 September 2009 – Secretary-General’s summary of the Summit on climate change at the closing session of the Summit

Dichiarazione delle imprese, degli investitori e della società civile ai governi: UNDP (22 settembre) “Declaration: UN Leadership Forum on Climate Change

 

Discorso di apertura del Segretario Generale dell’ONU: ONU (22 settembre) “Secretary-General Ban Ki-moon – General Assembly – 22 September 2009 – Opening remarks to the United Nations Climate Change Summit Plenary

Programma del Vertice

Intervento del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), On. Stefania Prestigiacomo: MATTM (22 settembre) “Prestigiacomo al summit Onu sul clima: Percorso comune di obiettivi e azioni

Fonti e ulteriori informazioni:

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