Le città dei consumi e delle emissioni

Posted on

Se considerassimo le emissioni associate al commercio di beni e servizi tra le realtà cittadine e il resto del mondo, le emissioni di gas serra delle città crescerebbero del 60% rispetto a quanto stimato normalmente. L’aspetto positivo della scoperta, pubblicata nel recente report Consumption-based GHG emissions of C40 cities realizzato dal network C40 Cities, è che affrontando il problema dei consumi, saranno proprio le città ad avere a disposizione un potenziale enorme per ridurre le emissioni di gas a effetto serra.

Lo studio si basa su un approccio basato sui consumi, in base al quale si misurano sia le emisisoni dirette, che quelle connesse agli stili di vita, alla circolazione di beni e servizi, in maniera da assegnare le emissioni al consumatore finale. In altre parole, questo nuovo sistema di calcolare le emissioni delle città considera le emissioni prodotte all’interno del territorio cittadino, cui si tolgono le emissioni associate a beni e servizi che sono esportate al di fuori della città,  mentre vengono invece considerate le emissioni associate a beni e servizi prodotti al di fuori della città e importati per i consumi dei residenti.

La differenza tra questo nuovo studio di C40 Cities e gli altri realizzati finora sta nel fatto che questa volta si è applicato questo nuovo approccio che tiene insieme tutti i consumi dei cittadini, dal cibo ai vestiti, dell’elettronica ai viaggi, dalla costruzione di impianti industriali fino alla circolazione dei camion per il trasporto dei beni. Ovviamente è importante avere ben presente l’immagine generale della questione emissione gas serra.

Stando a quanto espresso nel report, le emissioni totali delle 79 città prese in considerazione sommano 3,5Gt CO2e, pari al 60% in più rispetto alle 2,2 GtCO2e calcolate utilizzando dei sistemi tradizionali. Questo vuol dire che almeno un terzo delle emissioni complessive delle città derivano da importazioni. E se città con i più bassi livelli di emissioni non dispongono di grandi settori industriali, le emissioni pro-capite legate ai consumi di beni sono tra le più altre al mondo, dall’altra parte, le città con i maggiori impianti industriali sono produttrici dirette di gas a effetto serra derivati dalla realizzazione di beni destinati a essere venduti altrove.

Un approccio maggiormente olistico, che tenga nella dovuta considerazione anche le abitudini di consumo, rende più chiaro che la strada della riduzione delle emissioni globali passa anche attraverso la possibilità di incoraggiare acquisti più attenti, informati e orientati ai prodotti locali. Un simile approccio nel calcolo delle emissioni cittadine, può aiutare inoltre i decisori politici a livello cittadino a capire non solo quali siano le emissioni della propria città, ma anche a comprendere il modo in cui la propria città contribuisce ai cambiamenti climatici e a individuare le strade migliori per ridurre le proprie emissioni.

Il report è frutto di una ricerca realizzata da C40 Cities, Università di Leeds, Università del New South Wales, e Arup.

Photo credit: By Daniel Chapman (Flickr), via Wikimedia Commons 

Start typing and press Enter to search

Shopping Cart