Ondate di calore, precipitazioni e il clima che verrà. Uno studio sull’Italia

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Li chiamano eventi estremi, sono episodi di particolare intensità che non sono stati negli anni passati particolarmente frequenti. Periodi con temperature superiori alla media, giorni di piogge abbondanti: si tratta di eventi che possono avere impatti significativi sulla vita di tutti giorni, sull’ambiente e sui nostri sistemi socio-economici. Come cambierà in futuro la loro frequenza e la loro intensità? Quali aree della Penisola saranno maggiormente colpite? Quali legami con i cambiamenti climatici e con la presenza di gas serra in atmosfera? Uno studio realizzato da ricercatori del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) propone risposte a queste domande utilizzando strumenti e tecnologie di avanguardia. I risultati, pubblicati sulla rivista International Journal of Climatology, sono il frutto di un’analisi dettagliata degli eventi climatici attuali e di quanto possiamo aspettarci per il futuro.

Ondate di calore, piogge intense e violente, lunghi periodi senza precipitazioni: sono forse le espressioni più familiari di quelli che gli scienziati chiamano eventi estremi, cioè fenomeni che si manifestano con una frequenza e un’intensità tali da poter essere definiti eccezionali. Approfondire la conoscenza sugli andamenti presenti e futuri di questi episodi costituisce un passo fondamentale per la valutazione del rischio connesso ai cambiamenti climatici, soprattutto in una realtà dalla topografia complessa come l’Italia.

Questo è il cuore della ricerca condotta dagli studiosi del CMCC Alessandra Lucia Zollo, Valeria Rillo, Edoardo Bucchignani, Myriam Montesarchio, Paola Mercogliano e pubblicata con il titolo “Extreme temperature and precipitation events over Italy: assessment of high-resolution simulations with COSMO-CLM and future scenarios” sulla prestigiosa rivista International Journal of Climatology.

I risultati: più estremi e più frequenti

Il lavoro, che si fonda sull’utilizzo di tecnologie di ultima generazione nel campo dei modelli climatici, si rivolge alle variazioni di temperatura e precipitazioni medie di tutta la penisola e si concentra sull’analisi degli eventi estremi di alcune regioni in particolare (Veneto, Calabria, Sardegna e Toscana) mettendo in evidenza le differenze dei dati ottenuti per l’ultimo trentennio del secolo (2071-2100) rispetto al periodo 1981-2010.

Veniamo ai risultati. Da una parte le precipitazioni medie dell’Italia segnano una diminuzione che non supera il 10%, mentre le temperature minime e massime segnano un aumento tra i 2°C e i 6°C a seconda dello scenario sulle emissioni di gas a effetto serra (a una minore riduzione delle emissioni corrisponde, in accordo a quanto definito dalle simulazioni, un maggiore aumento della temperatura).

Le proiezioni sul futuro ci parlano poi di un aumento degli eventi estremi, con segnali molto evidenti soprattutto per la temperatura. Più nello specifico: il dato più evidente riguarda i valori minimi e massimi di temperatura del Veneto, che fanno registrare aumenti fino anche ai 7°C. Altri indici riguardano ad esempio quello che i ricercatori definiscono come “notti tropicali” (Tropical Nights: cioè il conteggio annuale dei giorni con temperatura minima sopra i 20°C) o i “giorni estivi” (Summer days, ovvero il conteggio annuale dei giorni con temperatura massima sopra i 25°C). Per entrambi è previsto un aumento soprattutto per Calabria e Sardegna. In sostanza, dallo studio emerge un generale aumento degli eventi più estremi (giorni con temperature elevate e giorni consecutivi senza piogge) e una diminuzione degli eventi meno estremi.

Dati reali e previsioni: modelli sempre più precisi.

I ricercatori hanno utilizzato dati provenienti da osservazioni per valutare la capacità del modello di riprodurre gli eventi passati; a valle della verifica di una buona capacità di tale modello climatico regionale è stato possibile valutare scenari futuri per gli estremi. È grazie alla maggiore capacità di risoluzione di cui sono capaci questi modelli, quindi alla loro maggiore precisione, che si riesce ad ottenere risultati attendibili su aree geografiche sempre più ristrette, riuscendo così a produrre proiezioni climatiche precise e affidabili anche per realtà complesse dal punto di vista topografico e climatico come l’Italia.

Alessandra Lucia Zollo, Valeria Rillo, Edoardo Bucchignani, Myriam Montesarchio, Paola Mercogliano (2015). Extreme temperature and precipitation events over Italy: assessment of high-resolution simulations with COSMO-CLM and future scenarios. International Journal of Climatology DOI: 10.1002/joc.4401

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