Premio Innovazione Leonardo 2018: il CMCC fra i vincitori

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La Città della Scienza di Napoli ha ospitato la cerimonia di premiazione del Premio Innovazione Leonardo, che si è svolta il 28 novembre 2018 nel corso dell’Innovation Day, un evento interamente dedicato alle nuove tecnologie nel settore dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza, tra nuovi trend e sfide globali, a cui hanno preso parte, tra gli altri, il Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, i vertici aziendali e i rappresentanti delle istituzioni e del mondo scientifico. La cerimonia del Premio Innovazione ha visto protagonisti sia i dipendenti del Gruppo sia gli studenti universitari vincitori delle varie categorie, premiati dall’Amministratore Delegato Alessandro Profumo e dal Presidente Gianni De Gennaro.

Istituito nel 2015, il Premio Innovazione per gli studenti universitari si rivolge agli iscritti delle facoltà scientifiche e, per la prima volta quest’anno, di economia, allo scopo di valorizzarne il talento e le idee. Il concorso ha proposto ai candidati, divisi nelle categorie Studenti/Neolaureati e Dottorandi, l’elaborazione di un progetto innovativo, con riferimento a specifici ambiti di ricerca: Virtual Reality, Blockchain, Cognitive Systems, Economia Circolare.
Tra i premiati di quest’anno, anche due dottorandi della Fondazione CMCC, Paola Vesco (Dottorato in Scienza e Gestione dei Cambiamenti Climatici, Università Ca’ Foscari Venezia) e Gabriele Accarino (Dottorato in Data Science for Climate Change, Università del Salento), che si sono aggiudicati il terzo premio Dottorandi/PhD con il progetto nell’area di ricerca Cognitive Systems “An artificial intelligence tool for the migration analysis and projections (ANIMA)”.

Il progetto esplora il potenziale predittivo offerto dall’applicazione dei meccanismi derivati dal deep learning alla sfida della previsione nelle scienze sociali, e in particolare alla previsione dei flussi migratori internazionali. Viene adottato un modello di rete neurale artificiale per progettare la direzione e la tempistica probabili dei modelli di migrazione e identificare i Paesi di provenienza e di arrivo più probabili nel medio – lungo termine.
“Il progetto che abbiamo presentato ha un approccio particolarmente innovativo”, spiega Paola Vesco, studentessa del corso di Dottorato in Scienza e Gestione dei Cambiamenti Climatici all’Università Ca’ Foscari di Venezia. “Finora nessuno aveva mai pensato di applicare tecniche d’intelligenza artificiale, come quella delle reti neurali artificiali, per risolvere problemi di questo tipo”.
“I futuri flussi migratori sono studiati da tempo, ma per questi studi ci si avvale di solito di metodi statistici”, precisa Gabriele Accarino, dottorando in Data Science for Climate Change, Università del Salento. “Gli algoritmi che pensiamo di usare in questo progetto invece sono le reti neurali artificiali, un modello computazionale che s’ispira alle reti neurali biologiche. Questi algoritmi sono in grado di prendere dei dati, “addestrarsi” su di essi, e quindi andare a comprendere qual è il legame tra input e output, per poi effettuare una predizione”.

Avendo in particolare a disposizione una gran quantità di dati geo-politici e socio-economici (dati su PIL, numero di occupati nella popolazione etc) i due dottorandi CMCC Vesco e Accarino hanno quindi pensato di sfruttare questa grande quantità d’informazioni per “addestrare” questi algoritmi e tentare un approccio non più basato su un modello, ma guidato dai dati: non più un approccio model-driven (come sono tipicamente gli approcci statistici) quindi, bensì data-driven.
“Con questo progetto cambia il paradigma”, spiega Gabriele Accarino. “Un approccio data-driven, come quello delle reti neurali, consentirà di estrarre il modello migliore, in grado di legare gli input agli output, dai dati stessi.”
“Questi studi”, conclude Paola Vesco, “potrebbero avere molteplici applicazioni pratiche, ed essere molto utili per chi, a vario livello, politico e umanitario (ong, decisori politici, etc) si occupa di flussi migratori e di cooperazione allo sviluppo, e necessita di strumenti per progettare adeguati piani e strategie di adattamento e integrazione.”

Paola Vesco frequenta il dottorato in Scienza e Gestione dei Cambiamenti Climatici. Nell’ambito del dottorato si occupa di conflitti legati ai cambiamenti climatici; nello specifico, si occupa del legame tra cambiamenti climatici e risorse naturali legate all’agricoltura (e.g: acqua, produzione di vari prodotti agricoli, come riso, mais, etc), indagando come l’impatto dei cambiamenti climatici su tali risorse possa alterare le probabilità di conflitti. L’analisi prevede l’utilizzo di strumenti d’intelligenza artificiale.

Gabriele Accarino frequenta il dottorato in Data Science for Climate Change dell’Università del Salento. La sua ricerca che si focalizza sull’utilizzo di tecniche d’intelligenza artificiale, in particolare di deep learning e machine learning, applicate al contesto dei cambiamenti climatici.

Maggiori in formazioni sul premio sono disponibili qui.

Maggiori informazioni sull’Innovation Day 2018.

Sfoglia la gallery della cerimonia di premiazione.

Fonte: comunicati stampa Leonardo

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