Satelliti per il monitoraggio delle emissioni: al via le attività del gruppo di esperti dell’ESA

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Il ricercatore della Fondazione CMCC A. Bombelli è stato chiamato a far parte del gruppo di esperti dell’ESA che per due anni si occuperà di raccogliere tutte le informazioni necessarie per l’organizzazione di una missione satellitare per il monitoraggio della CO2 antropogenica. Coordinatore CMCC del gruppo GEO, il ricercatore è stato scelto in qualità di esperto di cambiamenti climatici e ciclo del carbonio e si occuperà soprattutto di individuare le necessità degli utenti e della comunità scientifica di cui è portavoce.

Alla luce del recente Accordo di Parigi, negli ultimi anni è emersa la necessità di promuovere e sviluppare una capacità europea indipendente per il monitoraggio delle emissioni antropogeniche di CO2 , che includa anche le osservazioni dallo spazio.
Lo sviluppo, l’implementazione, e quindi la messa in opera di tale capacità europea necessita del coinvolgimento di diverse expertise e numerosi  attori, come agenzie spaziali, operatori di stazioni per misurazioni in-situ e previsioni numeriche meteorologiche, esperti di modellazione e data assimilation.
Sulla base dei piani di sviluppo di Copernicus, il programma dell’Unione europea per l’osservazione della Terra, sono state pertanto istituite due task force con compiti strettamente correlati: una task force per contribuire alla Componente “Spazio” (Space Component) di Copernicus, e in particolare per esplorare la possibilità di una missione satellitare per il monitoraggio della CO2 (in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea Space – ESA), e una task force impegnata negli aspetti più operativi di realizzazione e messa in opera di questo sistema di monitoraggio delle emissioni.

Antonio Bombelli, ricercatore della Fondazione CMCC presso la Divisione scientifica IAFES – Impacts on Agriculture, Forests and Ecosystems Services è stato nominato di recente a fare parte dell’Expert Group dell’ESA per il monitoraggio della CO2 (ESA CO2 Monitoring Task Force).
Il gruppo di esperti raccoglierà elementi e informazioni generali per la realizzazione di un’eventuale missione satellitare dell’ESA per il monitoraggio delle emissioni di CO2.
L’obiettivo principale della futura missione satellitare sarà in particolare quello di valutare le fonti di emissioni antropiche, in particolare le cosiddette large point emission sources (grandi sorgenti puntiformi di emissioni), come i grandi complessi industriali, le centrali energetiche e le megalopoli, per le quali gli attuali sistemi di monitoraggio impiegati risultano inadeguati.
Gli argomenti affrontati all’interno del Task Group spazieranno pertanto dai dettagli tecnici e ingegneristici dei satelliti che saranno costruiti appositamente per la missione (per esempio, le caratteristiche dei sensori impiegati per misurare le emissioni antropogeniche da sorgenti puntiformi), a informazioni generali sui gas serra e sul ciclo del carbonio. 
Il gruppo avvierà una discussione su questi temi con l’organizzazione di una serie di workshop.

Nell’ambito delle attività del gruppo, A. Bombelli si occuperà nello specifico di valutare le esigenze degli utenti per quanto riguarda i dati climatici, in particolare le esigenze di quelle organizzazioni e comunità di riferimento che fanno già uso di queste informazioni, o potrebbero essere potenzialmente interessate a farne uso in futuro per le proprie attività e processi decisionali. Il ricercatore CMCC è stato nominato membro dell’ESA CO2 Monitoring Task Force in qualità di esperto del ciclo del carbonio, cambiamenti climatici ed ecofisiologia vegetale, in particolare in ambito terrestre. È inoltre il referente CMCC della comunità scientifica Group on Earth Observations (GEO), che ha fra i suoi obiettivi l’implementazione di GEOSS, una rete globale di sistemi di osservazione della Terra; in particolare, è responsabile del gruppo di lavoro “Global Carbon Observation and Analysis System” e della GEO Carbon Community of practice, that che con il progetto GEOCARBON mira a creare un sistema di monitoraggio e analisi del carbonio a livello globale.
La sua partecipazione al gruppo di esperti dell’ESA porterà quindi all’interno della discussione le competenze, le istanze e le richieste di questa variegata e importante comunità scientifica.

La raccolta di informazioni da parte degli esperti dell’ESA si protrarrà per circa due anni.
In caso di approvazione definitiva, la realizzazione della missione satellitare ESA dovrebbe iniziare nel 2020.

Copernicus e il ruolo dell’ESA
Copernicus è il Programma dell’Unione europea per l’osservazione della Terra. Il principale obiettivo di Copernicus è quello di fornire informazioni accurate, costantemente aggiornate e in tempo reale, per migliorare la gestione delle risorse naturali e la protezione dell’ambiente, comprendere e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e garantire la sicurezza della società civile.
L’ESA coordina le attività per la realizzazione della Componente Spazio di Copernicus
(Copernicus Space Component) collaborando attivamente per fornire dati osservativi della Terra per l’implementazione di una serie di servizi per il monitoraggio ambientale e il supporto alla sicurezza. Con l’istituzione di un expert group per il monitoraggio della CO2 contribuirà inoltre alla sua componente climatica (Climate Change Service – C3S), ovvero al servizio di Copernicus dedicato al clima, ancora in fase di sviluppo. Il servizio combinerà le osservazioni del sistema climatico con le ultime conoscenze scientifiche per fornire informazioni affidabili sul clima presente, passato e futuro, in Europa e nel mondo. C3S fornirà inoltre indicatori chiave di drivers di cambiamento climatico, come anidride carbonica e vari tipi di impatti (per esempio, la riduzione dei ghiacciai), per sostenere e promuovere le politiche europee di adattamento e mitigazione.

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