Oltre l’informatica c’è di più

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Intervista di Aurora D’Aprile

Da un lato, una scienziata precisa e organizzata che non rimanda nulla. Dall’altro, una personalità curiosa dai mille interessi. Conosciamo meglio Silvia Mocavero, computer scientist della Divisione ASC – Advanced Scientific Computing.

Cosa fai al CMCC?
Mi occupo di ottimizzazione delle performance di modelli climatici su architetture di supercalcolo. In parole più semplici, ricerco soluzioni ICT per ridurre il tempo di esecuzione dei modelli di simulazione utilizzati dalle altre divisioni di ricerca del CMCC.

Quale strada ti ha portato al CMCC?
Mi sono laureata in Ingegneria Informatica e ho conseguito il dottorato di ricerca a Lecce. Per alcuni anni ho lavorato all’università del Salento, prima di diventare ricercatrice del CMCC. È stato un onore essere tra i primi ricercatori del Centro, perché ho avuto il piacere di vederlo crescere nel corso di questo primo decennio.

È il lavoro che sognavi da bambina?
Non esattamente. Ho sempre sognato di lavorare nel campo della scienza, ma non dell’informatica. Mi sarebbe piaciuto diventare una matematica oppure una psicologa (mi affascinano la mente umana e le dinamiche interpersonali). Due professioni agli antipodi che rispecchiano i due lati del mio carattere: precisione e curiosità.

Ci racconti qual è stato il momento più bello della tua vita da ricercatore al CMCC?
Tra tanti momenti emozionanti, quelli che ricordo con più piacere sono il primo meeting con tutti i ricercatori CMCC, quando ho avuto modo di apprezzare l’eterogeneità delle competenze che il CMCC colleziona (una vera torre di Babele i primi tempi!) e il rilascio del primo modello parallelo utilizzato dalla comunità.

Cosa c’è sulla tua postazione di lavoro?
Ovviamente strumenti tecnologici funzionali al lavoro, ma anche il buon vecchio block notes, il quaderno e la penna perché stimolano il ragionamento, qualche oggettino personale che ricorda casa e un termometro galileiano che mi ricorda quanto grandi siano stati i nostri predecessori.

Qual è il rituale che non manca mai nella tua giornata lavorativa?
Aggiornare la to-do list (anche più volte al giorno). Nonostante i molteplici imprevisti, è una grande soddisfazione arrivare a fine giornata senza aver rimandato nulla di ciò che avevo programmato. Cerco anche di ritagliare del tempo per una pausa caffè e una sigaretta con i colleghi: è il momento in cui lo scambio raggiunge i massimi livelli e affiorano nuove idee.

Come vai al lavoro la mattina?
Raggiungo la periferia di Lecce in auto e faccio una passeggiata di circa 15 minuti fino alla sede del CMCC, in centro.

Cinema, musica, opere d’arte, letteratura, sport: di cosa non puoi fare a meno nel tuo tempo libero?
Mi piacciono i film drammatici e thriller, i cantautori italiani, seguo lo sport e mi sono dilettata in diverse discipline sportive: danza, pattinaggio artistico, nuoto. Di tanto in tanto, non posso fare a meno di cantare una canzone a squarciagola, per coltivare il vecchio sogno di diventare una cantante soul e scaricare la tensione.

Cinema o letteratura: dacci un titolo e spiegaci perché lo hai scelto.
Il film “L’attimo fuggente”. Penso che mi abbia cambiato la vita, o quantomeno mi abbia aiutato a guardarla da angolazioni diverse. Ho imparato nel tempo ad ascoltare e comprendere punti di vista differenti dal mio e a mostrare le mie debolezze.

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