Sardegna: presentata a Sassari la Strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici

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“Davanti al cambiamento climatico, una delle principali emergenze del pianeta, dobbiamo compiere oggi le migliori scelte nelle strategie di mitigazione e adattamento per poter gestire i rischi futuri e costruire la resilienza dei territori, ossia la capacità di reagire positivamente agli stress indotti dal sempre più repentino mutamento delle condizioni climatiche”.
Sono le parole con cui Donatella Spano, Assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna e membro del comitato strategico del CMCC ha aperto l’evento di presentazione della Strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici, svoltosi a Sassari la mattina del 14 febbraio.
La regione mediterranea è senza dubbio tra quelle maggiormente vulnerabili ai cambiamenti climatici, particolarmente esposta agli impatti dell’aumento delle temperature, della variazione delle precipitazioni e della maggiore frequenza e intensità di eventi estremi (quali ondate di calore, alluvioni improvvise, siccità, incendi). I cambiamenti climatici è un fenomeno di natura globale i cui effetti hanno ripercussioni su scala locale, e la Sardegna, nel contesto mediterraneo, ha sperimentato alcuni di questi effetti, anche in modo violento

“La Strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici (SRACC), adottata dalla Giunta regionale – ha spiegato la Prof.ssa Spano – nasce sulla spinta della strategia nazionale alla pianificazione locale per l’urgenza di adeguare, in tempi molto brevi, politiche, strategie e strumenti al mutamento del clima. Gli effetti dei cambiamenti climatici, sulla base degli scenari analizzati nello studio di 600 pagine realizzato per la predisposizione del Piano, sono ormai in rapida accelerazione e con manifestazioni gradualmente amplificate e interessano significativamente anche la Sardegna. La Strategia costituisce un fattore chiave per modellare il processo di adattamento l’attivazione di una governance inclusiva secondo un approccio multi-settoriale – che coinvolga il mondo produttivo, quello della ricerca e della società civile -, e multi-livello in cui integrare le politiche nazionali, regionali e locali”.

“Tra le varie azioni – ha continuato l’Assessore – la Giunta ha deciso di investire sulla conoscenza della specificità regionale, della nostra variabilità climatica, del rischio e vulnerabilità degli specifici contesti territoriali e settori produttivi, attraverso uno studio portato avanti dall’Università degli Studi di Sassari che rappresenta la base scientifica della Strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Lo studio contiene, inoltre, un approfondimento su alcuni settori nei quali le variabili meteorologiche costituiscono determinanti dirette ed è possibile fin da subito, grazie alla disponibilità di dati e modelli dettagliati per il contesto della Sardegna, elaborare specifiche strategie di adattamento settoriali”

In particolare, il documento contiene approfondimenti su l’assetto e i rischi di natura idrogeologica del territorio, il comparto agro-forestale (a sua volta articolato negli ambiti agricoltura, allevamento e foreste), il comparto delle acque interne (con le implicazioni di regimazione, conservazione e distribuzione negli ambiti acqua per usi irrigui in agricoltura e acqua per usi potabili). Per questi ultimi due, comparto agro-forestale e acque interne, le analisi della vulnerabilità e della propensione al rischio sono state curate dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici che ha sviluppato anche l’analisi climatica alla base della strategia . “È molto importante disporre di analisi climatiche di elevato dettaglio come base per le pianificazioni territoriali in quanto informazioni necessarie per la valutazione dei rischi settoriali e per i sistemi di supporto alle decisioni”, ha spiegato Valentina Mereu del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici durante la tavola rotonda che ha concluso la presentazione della strategia regionale e ha visto la partecipazione degli estensori dello studio e dei portatori di interesse.

La conoscenza sul clima e sulle soluzioni utili a combatterne gli effetti negativi è in continuo avanzamento ma, affinché sia applicata con successo “è necessario – ha concluso Donatella Spano – accrescere la consapevolezza diffusa della problematica per stimolare un cambiamento di approccio attraverso il dialogo tra tutti gli attori e i portatori di interesse che porti a promuovere con forza delle azioni efficaci”.

La locandina dell’evento

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