
Affrontare la crisi climatica favorendo lo sviluppo sostenibile: la transizione verso un’economia verde è considerata da ricercatori e decisori politici la chiave per raggiungere gli obiettivi climatici entro la fine di questo secolo. Una ricerca del CMCC mostra che i requisiti per il successo di una transizione verde dipenderanno fortemente dalla velocità con cui sarà attuata.
Una transizione verde efficace richiede un duplice approccio: la riallocazione delle risorse da attività economiche non sostenibili a attività più sostenibili e la promozione della crescita endogena nella capacità e produttività delle iniziative sostenibili.
Navigare questa transizione richiede cambiamenti significativi nella struttura globale della produzione e del consumo per allinearsi agli obiettivi climatici garantendo nel contempo lo sviluppo economico. Tuttavia, i dettagli della riallocazione delle risorse dipendono fortemente dalle ipotesi fatte sulla velocità di questa transizione verde.
Uno studio recentemente pubblicato su Nature Communications Earth & Environment da un team internazionale di ricercatori, guidato da scienziati del CMCC, indica che raggiungere una transizione rapida impone significativi e rapidi trasferimenti di capitale, sforzi sostanziali per ridurre le emissioni da attività non sostenibili e un focus su ricerca e sviluppo (R&S) per migliorare la produttività delle pratiche sostenibili.
Lo studio, intitolato “An assessment of different transition pathways to a green global economy”, indaga su percorsi alternativi per la transizione dell’economia globale da un settore, detto marrone, dominato da combustibili fossili, a un settore verde a basse emissioni.
In particolare, vengono considerati tre percorsi diversi, ciascuno definito dalla velocità della transizione: costante (o lineare), veloce e ritardato.
Il percorso di transizione veloce dipende fortemente dai trasferimenti di capitale da attività economiche “marroni” a “verdi”, uniti a misure significative e precoci di riduzione delle emissioni nel settore “marrone”.
“Perché una transizione rapida abbia successo, c’è bisogno anche di un livello sostanziale di resilienza nel settore marrone“, afferma Severin Reissl, ricercatore presso il RFF-CMCC-European Institute on Economics and the Environment (EIEE) e autore dell’articolo. “Al contrario, i percorsi più lenti prevedono una maggiore quantità di investimenti e l’accumulo graduale di capitale all’interno del settore ‘verde’ stesso, mitigando parte dei costi associati alla riallocazione del capitale tra i settori ma comportando emissioni più alte e prolungate.”
In particolare, lo studio ha evidenziato la necessità, costante in quasi tutti gli scenari, di indirizzare tutti gli sforzi di ricerca e sviluppo verso il settore “verde” per potenziarne la produttività e raggiungere efficacemente gli obiettivi di transizione.
“DICE, il modello da cui partiamo, ha una struttura molto semplificata”, afferma Reissl. I modelli di valutazione integrata (integrated assessment models, IAMs), tra cui DICE, sono strumenti essenziali per analizzare gli impatti economici dei cambiamenti climatici e valutare le conseguenze delle politiche di mitigazione climatica. Vanno da semplici modelli stilizzati a modelli più complessi basati su processi che incorporano rappresentazioni dettagliate di fattori come sistemi energetici, uso del suolo e inquinamento atmosferico.
“Anche se di solito lavoro con modelli più dettagliati e complessi, credo che strutture stilizzate come il nostro modello DICE esteso possano essere molto utili nel sottolineare punti generali ma importanti”, dice Reissl.
I ricercatori hanno quindi apportato una serie di estensioni e miglioramenti su alcune importanti dimensioni, tra cui diversi settori e la crescita della produttività guidata dalla ricerca e sviluppo, per fornire ulteriori approfondimenti pur mantenendo il modello complessivamente semplice e gestibile. I risultati di questo studio enfatizzano la scala e la direzione degli sforzi necessari per raggiungere una transizione rapida, e sottolineano che è urgentemente necessaria un’azione politica più incisiva.
“Il successo di una transizione verso un’economia verde dipende fortemente dal livello di impegno politico e dalla capacità tecnica all’interno della società”, afferma Soheil Shayegh, ricercatore a EIEE, un altro autore dello studio. “Tuttavia, la velocità presunta della transizione ha un forte impatto su come tale transizione si svilupperà. Pertanto, nel progettare politiche di crescita verde, è imperativo che i decision maker prevedano i cambiamenti necessari nella riallocazione delle risorse, spaziando dal capitale finanziario e fisico alle risorse umane per le attività di ricerca e sviluppo.”
Per approfondire:
Behind the Paper: What does it take for the global economy to go green?