Clima ed economia: una valutazione del rischio per gli Stati Uniti

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Secondo il rapporto “Risky Business: The Economic Risks of Climate Change in the United States”, l’economia americana potrebbe andare incontro a sconvolgimenti significativi e diffusi per effetto dei cambiamenti climatici, a meno che imprenditori e decisori politici americani non prendano provvedimenti immediati per ridurre i rischi climatici. La pubblicazione riassume i risultati di una valutazione indipendente degli impatti dei cambiamenti climatici a livello statale, regionale e di contea, e mostra come le comunità, le imprese, le proprietà e i beni immobili degli Stati Uniti si trovino a fronteggiare gravi rischi legati ai cambiamenti climatici. I risultati indicano inoltre che i rischi più gravi possono ancora essere scongiurati con investimenti precoci in resilienza e con interventi immediati per ridurre l’inquinamento responsabile del riscaldamento globale.

Il rapporto rappresenta un esempio concreto di come la scienza del clima combini una varietà di discipline, competenze e conoscenze per la realizzazione di una valutazione integrata delle implicazioni dei cambiamenti climatici per la società e per l’ambiente. L’analisi del ventaglio dei potenziali impatti climatici per gli Stati Uniti – affermano gli autori – si basa sulle proiezioni climatiche sviluppate nell’ambito del Coupled Model Intercomparison Project Phase 5 (CMIP5), inclusi gli esperimenti realizzati con i modelli climatici del CMCC, implementati con diverse configurazioni: la versione ad alta risoluzione del modello climatico del CMCC (CMCC – CM), il modello CMCC del Sistema Terra (CMCC – CESM) per la valutazione dei feedback del ciclo del carbonio, e il modello climatico del CMCC con risoluzione della stratosfera (CMCC – CMS).

Il rapporto Risky Business evidenzia che due dei principali impatti dei cambiamenti climatici – eventi di caldo estremo e innalzamento del livello del mare – interesseranno in maniera diseguale alcune regione degli Stati Uniti, esponendo la nazione a rischi altamente variabili. Sulla costa americana del Golfo del Messico, nel nord-est e nel sud-est degli Stati Uniti, per esempio, è probabile che l’innalzamento del livello del mare e i danni crescenti per l’aumento delle tempeste provochino un aumento di 2 – 3,5 miliardi di dollari in perdite a beni e proprietà privata ogni anno fino al 2030, con un’escalation dei costi nei decenni futuri. Negli stati più interni del Midwest e Sudovest, il caldo estremo metterà in pericolo la salute umana, ridurrà la produttività dei lavoratori e solleciterà le reti elettriche.

Alle alte latitudini, invece, per esempio in North Dakota e in Montana, le temperature invernali probabilmente si innalzeranno, portando alla riduzione degli eventi di freddo intenso, a una diminuzione delle morti causate dal freddo e all’allungamento della stagione di crescita di alcune colture.

Il rapporto è un prodotto del Risky Business Project, iniziativa congiunta e indipendente dell’ex Segretario al Tesoro degli Stati Uniti Henry M. Paulson, Jr., del sindaco di New York dal 2002 al 2013 Michael R. Bloomberg, e di Thomas P. Steyer, former Senior Managing Member del Farallon Capital Management. Questi ultimi sono stati affiancati dai membri di una “Commissione di Rischio” (Risk Committee) che hanno collaborato a esaminare la ricerca e a valutare i suoi risultati.

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