Niente lavoro su un pianeta morto

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Giustizia climatica, parità di genere e condizioni di lavoro dignitose sono questioni strettamente legate. È evidente infatti che i cambiamenti climatici attualmente in atto stiano portando alla scomparsa dei lavori di qualità, specialmente nei Paesi in via di sviluppo. Le donne inoltre non sono solo le principali vittime dei cambiamenti climatici, ma sono anche i principali attori coinvolti nella crescita economica, nella mobilitazione e nelle azioni in difesa del clima.
Sharan Burrow, Segretario Generale dell’ITUC – International Trade Union Confederation, ha di recente lanciato la campagna “Unions4climate”, un movimento nato per contribuire al dibattito politico in attesa del summit di Parigi 2015. ” È fondamentale decarbonizzare il nostro mondo entro il 2050 – afferma Burrow – Questo richiederà sia una riduzione delle emissioni di carbonio, sia l’impiego di innovazioni tecnologiche all’avanguardia. Un altro risultato positivo di Unions4climate sarà inoltre quello di generare milioni di nuove opportunità di lavoro”.

In un’intervista di Laura Caciagli, Sharan Burrow illustra come il movimento del sindacato mirerà a garantire posti di lavoro, diritti e uguaglianza sociale, invitando a sostenere e ad abbracciare la causa di una giusta transizione per uno sviluppo sostenibile – una transizione che deve aver inizio adesso perché “Non può esistere lavoro in un pianeta morente”.

L’intervista completa a Sharan Burrow è disponibile su  Climate Science and Policy, la rivista digitale edita dal CMCC.

 

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