Prevedere il clima, di stagione in stagione

Posted on

“Il clima è fatto di meteo”. Nella Giornata mondiale della meteorologia il climatologo Silvio Gualdi, direttore della divisione Climate Simulations and Predictions alla Fondazione CMCC, racconta le potenzialità di utilizzo delle previsioni climatiche nei più svariati settori economici e di come il CMCC sia arrivato ad essere punto di riferimento a livello internazionale offrendo previsioni climatiche su scale temporali che vanno dalle poche settimane ai dieci anni.

La Giornata mondiale della meteorologia celebra ogni anno il 23 marzo l’entrata in vigore della Convenzione che nel 1950 istituì l’Organizzazione Meteorologica Mondiale. Meteo e clima sono due discipline distinte ma strettamente connesse. Cosa celebra uno scienziato del clima in questa giornata?

Il clima è fatto di meteo: i mattoni che costruiscono il clima sono gli eventi meteorologici. Al CMCC ci occupiamo di clima e degli impatti dei cambiamenti climatici. Quindi, quando studiamo come potrà evolvere il clima nel futuro, una delle principali domande che ci poniamo è cercare di capire come evolveranno le caratteristiche degli eventi meteorologici estremi, che, tra le altre cose, sono tra gli impatti dei cambiamenti climatici con più diretta influenza sulle nostre vite. C’è quindi un legame fortissimo tra le attività di ricerca sul clima e la meteorologia, e quel che si celebra oggi è importante anche per il mondo della ricerca sui cambiamenti climatici.

Sub-stagionali, stagionali, multiannuali, decadali. Le previsioni climatiche possono riguardare diverse scale temporali. Che tipo di conoscenza produce il CMCC in questo campo?

Dopo un lungo percorso di esperienza nel settore delle previsioni climatiche, il CMCC ha deciso di farne uno dei suoi asset più importanti, diventando uno dei pochi centri a livello internazionale che produce previsioni climatiche su tutte le scale temporali che vanno dalle poche settimane ai dieci anni. Siamo già operativi per le previsioni stagionali, lo stiamo diventando per le previsioni decadali, che hanno come orizzonte temporale dieci anni, e stiamo costruendo un sistema per produrre previsioni su scale sub-stagionali, con orizzonte temporale di circa un mese. La possibilità di investigare il sistema climatico su tutte queste diverse scale temporali ci permetterà di meglio capirne le dinamiche e produrre previsioni più affidabili e utili.

Le previsioni stagionali sono una grande risorsa per le società e le economie, riuscendo a sostenere decisori di vari settori e a vari livelli nel pianificare il prossimo futuro basandosi su dati scientifici. Qual è stato il loro percorso di sviluppo e quali sono oggi le loro applicazioni pratiche?

La ricerca collaborativa europea sul tema delle previsioni stagionali, che cercano di prevedere l’evoluzione delle condizioni meteoclimatiche nelle stagioni a venire, ha cominciato a svilupparsi negli anni ’90. Come gruppo di scienziati oggi parte del CMCC, già da allora – quindi ben prima della nascita del Centro – siamo stati coinvolti in questa ricerca a livello europeo, principalmente finalizzata a capire come sarebbe stato possibile prevedere l’evoluzione del clima a queste scale temporali. Poi, progressivamente, si è affiancato alle attività di ricerca lo sviluppo di veri e propri servizi, per rispondere ad una crescente richiesta da parte degli utilizzatori di avere informazioni sull’evoluzione degli eventi meteoclimatici con orizzonte temporale di 3-6 mesi. L’informazione offerta dalle previsioni stagionali è infatti di enorme importanza per chi deve prendere delle decisioni su attività che riguardano questo orizzonte temporale in una grande varietà di settori, che vanno dalla produzione e distribuzione energia, all’agricoltura, alla gestione delle risorse idriche, fino alla salute. Tra i nostri interlocutori c’è anche il settore privato, ad esempio con compagnie impegnate nella produzione di energie rinnovabili o compagnie assicurative, che chiedono di essere aiutate a meglio definire i livelli di rischio legato al fattore climatico e gestire le loro attività.

A livello internazionale, la crescente importanza delle previsioni stagionali è culminata nella decisione del programma Copernicus, il programma di osservazione e monitoraggio della Terra dell’Unione Europea, di fare della produzione di queste previsioni uno dei principali servizi offerti alla comunità internazionale, con destinatari non solo il mondo della ricerca, ma anche potenziali utilizzatori nei più svariati settori economici.

In che termini il CMCC sta mettendo a disposizione, in un contesto europeo e internazionale, le sue previsioni stagionali?

Da ormai diversi anni produciamo le previsioni stagionali, offrendo ogni mese le previsioni per le due stagioni successive. Le produciamo in modo operativo, regolarmente, come vera attività di servizio offerta ogni mese e indipendentemente dalle attività di ricerca che svolgiamo, solitamente legate a specifici progetti di ricerca.

Siamo oggi uno dei cinque Centri europei produttori delle previsioni stagionali per il programma Copernicus. Inoltre, in considerazione di questa consolidata attività operativa, abbiamo proposto la nostra candidatura all’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO – World Meteorological Organization), agenzia delle Nazioni Unite, per diventare uno dei global producing centers (centri globale di produzione) riconosciuti dall’agenzia. La nostra candidatura è già stata approvata da tutti i pannelli tecnici che l’hanno esaminata. Con la ratifica da parte del Consiglio Esecutivo che si riunirà nel mese di giugno, il CMCC sarà formalmente il quattordicesimo centro nel mondo a produrre operativamente previsioni stagionali riconosciute dal WMO.

Start typing and press Enter to search

Shopping Cart