Ripensare l’innovazione a Rio+20

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Secondo molti degli scienziati di spicco del settore, la nostra idea di innovazione dovrebbe essere radicalmente ripensata, per assicurare il pieno sviluppo della green economy e per evitare che i progressi fatti finora per la riduzione della povertà globale risultino vani.
In vista della conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, Rio+20, l’ESRC (Economic and Social Research Council) STEPS (Social, Technological, and Environmental Pathways to Sustainability) Centre ha invitato i delegati a ripensare ai modi in cui scienza e innovazione possono contribuire a quegli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals) oggetto di discussione a Rio+20. La conferenza di Rio potrebbe rappresentare un’occasione unica per rafforzare il ruolo di scienza, tecnologia e innovazione nel costruire un modello di green economy su scala globale che sia sostenibile per l’ambiente e socialmente giusto. Questi temi, introdotti la scorsa settimana a Planet Under Pressure, saranno esaminati in dettaglio nel corso dei negoziati di Rio+20.
“La posta in gioco a Rio+20 è troppo alta per basarsi su un modello economico tradizionale (business-as-usual approach),” ha dichiarato la professoressa Melissa Leach, direttore dello STEPS Centre. “Stiamo facendo pressione sul pianeta, forzando equilibri che sono vicini o già oltre il proprio punto di rottura. Scienza, tecnologia e innovazione possono aiutarci a evitare una catastrofe socio – economica e ambientale. Ma questo potrà verificarsi solo se andremo oltre le vecchie nozioni ormai superate di innovazione, per riconoscere il ruolo vitale che potrebbero avere tutte le forme alternative di innovazione e sviluppo attualmente disponibili”.
“Vorremmo che Rio+20 fornisse la base globale comune da cui partire per sostenere le diverse forme di innovazione che cercano di affrontare le sfide dello sviluppo sostenibile a livello locale, nazionale e internazionale. Questo significa andare oltre gli obiettivi standard già in programma, e implica il tenere in considerazione anche la capacità d’innovazione della società civile, per l’ideazione e la realizzazione di programmi a lungo termine”, ha inoltre precisato il Dr. Adrian Ely, coinvolto in alcuni progetti dello STEPS Centre.
Lo STEPS Centre ha stilato una lista di raccomandazioni, affinché a Rio+20 non si perdano di vista le possibilità d’innovazione provenienti dalla gente comune, lavoratori, consumatori, attivisti, agricoltori, piccoli imprenditori e privati cittadini.
Le raccomandazioni in questione, presentate nella bozza preliminare del documento dei risultati di Rio+20, riguardano cinque aree d’intervento: sistemi di finanziamento; capacity building; organizzazione e monitoraggio, valutazione e accountability. In particolare, le misure suggerite includono:

  • UNEP/ proposta per una nuova agenzia specializzata per l’ambiente che sia in grado di valutare, promuovere e coordinare iniziative ad alto contenuto d’innovazione per uno sviluppo sostenibile;
  • relazioni trasparenti sugli investimenti in ricerca e sviluppo che abbiano come obiettivo la riduzione della povertà, la sostenibilità ambientale e una maggiore giustizia sociale.

Fonte: Eurekaalert!
Per ulteriori informazioni, visita il sito ufficiale dell’Institute of Development Studies.

Immagine Flickr CC di MREBRASIL

 

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