
Venezia accoglie un nuovo centro dedicato alla conoscenza dell’oceano con l’apertura del SEA BEYOND Ocean Literacy Centre, un’iniziativa di UNESCO-IOC e Gruppo Prada, sviluppata con il contributo scientifico del CMCC. Situato sull’isola di San Servolo, un importante polo culturale nella Laguna di Venezia, il Centro è progettato per coinvolgere il pubblico nella comprensione del ruolo dell’oceano nelle nostre vite e dell’urgente necessità di proteggerlo.
Il primo e unico Centro in Italia interamente dedicato all’ocean literacy è stato inaugurato il 3 aprile 2025 con l’obiettivo di stimolare un pubblico diversificato a riflettere sulle interazioni cruciali tra l’oceano e gli esseri umani. L’iniziativa è promossa dal Prada Group e dall’Intergovernmental Oceanographic Commission of UNESCO (UNESCO-IOC), e fa parte del progetto SEA BEYOND, che dal 2019 lavora per sensibilizzare le nuove generazioni sui temi della sostenibilità e della tutela dell’oceano.
Il CMCC ha svolto un ruolo chiave in questo progetto, mettendo a disposizione la propria esperienza nelle scienze del mare e fornendo dati oceanografici globali, sia propri che del programma Copernicus, ora integrati nelle installazioni immersive del Centro. In collaborazione con Dotdotdot, il CMCC ha inoltre supportato la preparazione dei dati oceanografici per lo spazio espositivo, offrendo ai visitatori un’esperienza interattiva e fondata sui dati scientifici.
Questo è solo l’inizio del contributo del CMCC a questa iniziativa, destinata a evolversi nel tempo. Attraverso un approccio accessibile e coinvolgente alla scienza del mare, il progetto punta a sensibilizzare il pubblico e a incentivare azioni concrete per la tutela dell’oceano.
Con una vocazione al dialogo e un approccio basato sull’accessibilità, l’inclusività e la multi-sensorialità, le attività del Centro saranno indirizzate alle e agli studenti di diverso grado, alle comunità locali, a ricercatrici e ricercatori, alla cittadinanza e ai turisti nazionali e internazionali. Un’utenza eterogenea a cui si rivolgerà con un linguaggio altrettanto plurale, che integri, mettendoli in relazione, contributi e prospettive di discipline diverse, con l’obiettivo di stimolare nei visitatori l’elaborazione di un pensiero critico sul loro rapporto con la laguna e l’oceano e l’adozione di comportamenti virtuosi mirati a favorire un futuro più sostenibile: dalla consapevolezza all’azione.
La progettazione concepisce organicamente i tre spazi principali del Centro. Attraverso un’ottica che si stringe dal macro al micro, da un punto di vista posto a una distanza di 10 milioni di metri dalla Terra a uno a distanza di 1.000 metri, il percorso si articola in una prima stanza che offre una prospettiva planetaria, una seconda che assume una dimensione locale e una terza che si pone a misura d’uomo, sul piano dell’azione. Grandi tavoli interattivi sollecitano l’esplorazione di mappe immersive, realizzate in collaborazione con Fondazione CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici), CNR (Centro Nazionale delle Ricerche) e Dotdotdot, studio multidisciplinare specializzato nel design interattivo. La visualizzazione dinamica di correnti, temperature, salinità, rotte marittime e migrazioni animali, anche nelle loro evoluzioni lungo i decenni, evidenziano le loro interconnessioni a livello globale e la relazione fra l’essere umano e l’oceano, sottolineando come un unico oceano connetta l’intero pianeta.
Il percorso di visita: dal macro al micro
L’allestimento della prima stanza, “A World of Islands” (“Un mondo di isole”), è incentrato sulla mappa di proiezione disegnata dal geofisico e oceanografo Athelstan Spilhaus nel 1942, che, ribaltando la prospettiva antropocentrica della cartografia tradizionale, rappresenta l’oceano come un unico corpo idrico interconnesso. La mappa si materializza in un tavolo pieno d’acqua che ne costituisce l’estrusione 3D, con un’altezza di 60 centimetri per essere accessibile a tutti. Alcuni contenuti audio narrativi ne accompagnano la visione. Nello stesso spazio, l’installazione “Feel the change” (“Senti il cambiamento”) offre uno stimolo prevalentemente tattile consentendo di toccare la ricostruzione di ecosistemi marini, sia allo stato naturale sia danneggiati dall’acidificazione, mentre l’attività “Water salinity” (“La salinità dell’acqua”) permette di assaggiare acque provenienti da bacini con gradi di salinità diversi.
La laguna di Venezia è protagonista della seconda stanza che, attraverso il tavolo che ne rappresenta l’estrusione 3D addossato alla parete con finestre, crea una continuità anche visiva con il paesaggio esterno. Il racconto iniziato nello spazio precedente si declina qui in una dimensione locale, per illustrare il funzionamento delle maree in un’area di confine osmotico tra terra e mare, dove sono gli scambi idrodinamici a influenzare temperature, salinità, correnti, e a modellare l’intero habitat. La biodiversità straordinaria del territorio lagunare è oggetto di studio del laboratorio scientifico collocato sul tavolo e dedicato prevalentemente a bambine e bambini, con microscopi digitali e analogici, tra cui uno collegato a uno schermo che ne amplifica l’immagine, proiettandola sulla parete laterale, in una ulteriore inversione tra micro e macro. Qui sarà possibile analizzare i campioni raccolti nella laguna nel corso dei tour guidati in barca, organizzati periodicamente dal Centro. I contributi audio, tracce bio-acustiche, consentono di sperimentare suoni naturali come, per esempio, il rumore degli iceberg che si scontrano, e antropici dell’ambiente sottomarino e di riflettere sull’inquinamento acustico, presente anche sott’acqua. Questi stimoli completano un’esperienza di visita al cui cuore sta l’esplorazione di un ambiente che nella sua eccezionalità rappresenta una fonte amplissima di conoscenza, ancora in parte inesplorata persino dai suoi stessi abitanti.
Il terzo spazio dal titolo “The Power of Actions” (“Il potere delle azioni”) introduce infine una dimensione umana che invita più esplicitamente all’azione. Prevale qui un approccio interattivo e ludico, in particolare grazie al gioco a pavimento, che riprende il profilo dell’isola di San Servolo, messo a punto in collaborazione con l’autore di giochi Luca Borsa. Il gioco sfida i visitatori più giovani a creare il proprio progetto di educazione all’oceano. La biblioteca a parete del Centro, con i suoi volumi e le sue sedute, è la cornice ideale delle attività. In questo ambiente, schermi interattivi approfondiscono quattro iniziative educative, alcune delle quali promosse a livello internazionale da SEA BEYOND, con l’obiettivo ultimo di ispirare gli utenti. Le testimonianze provengono da: Carmelo Isgrò, biologo e fondatore del MuMa Museo del Mare di Milazzo (Sicilia), Meghan Marrero, rappresentante di NMEA (National Marine Educators Association), associazione che supporta le scuole nel percorso per diventare Blue school, Carlo Barbante, professore di paleoclimatologia all’Università Ca’ Foscari Venezia e responsabile scientifico del progetto “Follow the Ice – La memoria dei Ghiacci” e di One Ocean Hub, programma di ricerca per la preservazione sostenibile dell’oceano.