Finanza per il clima: portata e trasparenza sono fondamentali per realizzare gli impegni di Parigi

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I finanziamenti per il clima sono tra le questioni più discusse durante i negoziati UNFCCC e i colloqui intermedi che si svolgono a Bonn a maggio non fanno eccezione.

In un evento dedicato alle prospettive a lungo termine sulla finanza climatica, Frank Bainimarama, Primo Ministro delle Fiji e Presidente della COP23, ha rinnovato l’appello ad aumentare gli investimenti per la mitigazione e l’adattamento, rivolgendosi principalmente ai paesi più ricchi (che hanno promesso di mettere a disposizione 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020).

“Dobbiamo urgentemente aumentare i finanziamenti disponibili per la mitigazione e l’adattamento e assicurare che circolino efficacemente”, ha detto Bainimarama. “Questo significa anche garantire le condizioni necessarie affinché gli investimenti del settore privato possano essere realizzati in modo da consentire una rapida trasformazione dei nostri paesi in linea con i nostri NDCs. La minaccia per le popolazioni e le economie dei paesi più vulnerabili aumenta di anno in anno e le prove sono intorno a noi”.

Portando come esempio il green bond emesso dalle isole Fiji, recentemente presentato alla Borsa di Londra, Bainimarama ha sottolineato la necessità di sviluppare collegamenti diretti tra i mercati finanziari e progetti locali di mitigazione e adattamento, oltre che nuovi strumenti finanziari innovativi che possano avvantaggiare sia gli investitori sia le popolazioni che vivono nelle zone vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici.

Parallelamente ai negoziati in corso a Bonn (concentrati principalmente sulla scadenza di definire le regole operative per attuare l’Accordo di Parigi entro la fine di quest’anno, alla COP24), il Green Climate Fund ha messo in luce gli ultimi progressi nelle attività di finanziamento, come la recente approvazione di 23 progetti per oltre 1 miliardo di dollari in investimenti del Fondo. Secondo l’organismo finanziario dell’UNFCCC, istituito per sostenere i paesi in via di sviluppo nell’affrontare i cambiamenti climatici, con l’ultima tornata di approvazioni il Fondo sta finanziando attualmente 76 progetti e programmi, per un totale di circa tre miliardi di dollari in finanziamenti diretti.

Due nuovi report pubblicati dalle ong Oxfam e Act Alliance hanno evidenziato diverse questioni critiche relative ai finanziamenti per il clima, che dovranno essere chiarite per  garantire la piena attuazione dell’Accordo di Parigi. Il rapporto di Oxfam ha fatto una valutazione dei progressi rispetto al l’obiettivo di 100 miliardi di dollari. Tra i problemi significativi, ha sottolineato che i finanziamenti per l’adattamento continuano ad essere trascurati rispetto ai finanziamenti per la mitigazione e che la scala degli investimenti verso i paesi più poveri e vulnerabili rimane inadeguata.
Inoltre, ha evidenziato la necessità di standard di rendicontazione condivisi e trasparenti nell’ambito dell’Accordo di Parigi, perché l’aumento dei prestiti e le pratiche di over-reporting spesso adottate dai donatori (ad esempio, includere la restituzione e gli interessi nei bilanci complessivi dei finanziamenti) rischiano rappresentare in modo errato gli aiuti finanziari effettivamente erogati e ricevuti.

L’analisi di Act Alliance presenta conclusioni simili sulle tendenze attuali e la necessità di maggiore chiarezza nel rendicontare i flussi finanziari. Analizzando i finanziamenti per il clima dell’Unione Europea tra il 2013 e il 2016, il rapporto rileva che una percentuale elevata è stata erogata sotto forma di prestiti e solo una piccola parte (circa un quinto) è stata destinata ai paesi più poveri (Least Developed Countries, LDCs) che dipendono maggiormente dagli aiuti internazionali. Secondo Act Alliance, la Turchia è il primo beneficiario dei finanziamenti per il clima dell’Unione Europea.

Per approfondire:

Sito UNFCCC: unfccc.int

Discorso di Frank Bainimarama, Presidente COP23, durante il Workshop on Long-Term Climate Finance (May 7, 2018)

Il report di Oxfam: “Climate Finance Shadow Report 2018

Il report di Act Alliance: “An analysis of the climate finance reporting of the European Union

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