Lunedì 8 giugno è stata celebrata la Giornata mondiale degli oceani (World Oceans Day – WOD), la prima dalla sua recente istituzione formale da parte delle Nazioni Unite, che hanno così riconosciuto ufficialmente l’importanza di migliorare la salute degli oceani a livello mondiale. Il tema di quest’anno: “Un oceano, un clima, un futuro” (“one ocean, one climate, one future”) intende fare riflettere sul collegamento inscindibile tra l’oceano e il clima e la vita dell’uomo. [1]
In occasione dell’evento è stato presentato un nuovo strumento che fornisce le informazioni più importanti e aggiornate sulla biodiversità marina e costiera e sul suo stato di protezione, in supporto ai decisori politici. Lo strumento per le aree marine protette è stato realizzato dal Centro di Monitoraggio della Conservazione Mondiale (World Conservation Monitoring Centre – WCMC) del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (United Nations Environment Programme – UNEP) e dall’Unione per la Conservazione della Natura (Union for the Conservation of Nature – IUCN), e fa parte della Banca Dati Mondiale sulle Aree Protette (World Database on Protected Areas – WDPA) recentemente aggiornato. Il sistema permette di vedere le informazioni tramite Internet e di visualizzare in Google Earth, di scaricare dati e di raccogliere altri importanti dati correlati, come quelli sulle specie e gli ecosistemi. [2]
L’UNEP ha anche presentato un rapporto, unico nel suo genere, sulla situazione dei rifiuti scaricati in mare nei 12 principali mari regionali del mondo. La questione dei rifiuti marini è un problema di natura ecologica, economica, sanitaria ed estetica. Secondo il rapporto, nonostante numerosi sforzi di riduzione dell’inquinamento marino a livello mondiale, regionale e nazionale, quantità allarmanti di rifiuti continuano ad essere riversati in mare, mettendo in pericolo la sicurezza e la salute, intrappolando i pesci, danneggiando le dotazioni nautiche, e deturpando le aree costiere in tutto il mondo. Le attività dell’uomo a terra costituiscono la principale fonte dei rifiuti in mare. [4]
L’Organizzazione per l’Agricoltura e l’Alimentazione delle Nazioni Unite (Food and Agriculture Organization of the United Nations – FAO) ha presentato delle linee-guida (“INTERNATIONAL GUIDELINES FOR THE MANAGEMENT OF DEEP-SEA FISHERIES IN THE HIGH SEAS”) per aiutare il settore della pesca a ridurre il proprio impatto sulle specie ittiche e gli ecosistemi fragili nei mari profondi. [7]
Il Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon, nel proprio messaggio per la giornata, ha sottolineato i numerosi tipi di danni e di minacce subite dal mare a causa del sovra-sfruttamento o dello sfruttamento illegale o non regolato delle risorse ittiche, di alcune pratiche di pesca distruttive, delle specie aliene invasive e dell’inquinamento marino, per non parlare della pirateria e della rapina a mano armata. Ha quindi aggiunto che a peggiorare la situazione della vita marina, delle comunità costiere e isolane e delle economie nazionali, si aggiungono l’aumento delle temperature, l’innalzamento del livello del mare e l’acidificazione degli oceani a causa dei cambiamenti climatici, che pongono gravi minacce specialmente agli ecosistemi vulnerabili, come i coralli e alcune specie ittiche. [3]
Di qui la necessità di proteggere la salute degli oceani in tutto il mondo, anche alla luce del ruolo fondamentale che essi svolgono nella vita dell’uomo.
Anche la Commissione Europea ha inviato un messaggio di sostegno per la protezione e la preservazione dell’ambiente marino, sottolineando il ruolo essenziale che i mari e gli oceani svolgono nel regolare il clima e la loro preziosa biodiversità. Il Commissario Europeo responsabile dell’Ambiente, Stavros Dimas, ha ricordato l’impegno dell’UE in tal senso anche attraverso la Direttiva del 2008 sulla Strategia Marina dell’UE, che tra altre cose, ha l’obiettivo di far sì che le acque dei mari Europei siano sane nel 2021. [5]
Centinaia di comunità, zoo, acquari e musei, in tutto il mondo hanno celebrato la giornata con svariati eventi, diffondendo le conoscenze e offrendo al pubblico l’opportunità di imparare di più sull’oceano, specialmente per quanto riguarda il ruolo fondamentale che esso svolge nella vita dell’uomo, e i modi in cui si può contribuire a proteggere questa immensa risorsa mondiale.
Segnaliamo in particolare che in occasione della giornata, il WWF ha promosso la sensibilizzazione in difesa delle tartarughe marine, ricordando che dal 16 al 20 giugno si svolgerà la settimana mondiale delle tartarughe (“Turtle week”), con eventi ed iniziative in tutto il mondo per la salvaguardia di queste specie. Nei mari del Pianeta, infatti, vivono 7 specie di tartarughe marine, di cui 3 nel Mediterraneo (tra cui la famosa Caretta caretta), ma sono tutte a rischio di estinzione a causa dei danni provocati dall’uomo. [6]
– Messaggio del Segretario Generale dell’ONU: UNEP (8 giugno) “Secretary-General Ban Ki-moon’s Message for World Oceans Day”
– Fonti:
- [1] UNEP (8 giugno) “World Oceans Day: Protecting Oceans Around the Globe”
- [2] UNEP (8 giugno) “UNEP launches new online system to view and study the world’s marine protected areas”
- [3] ONU (8 giugno) “Ban warns of untold damage inflicted on seas, marking first World Oceans Day”
- [4] UNEP (8 giugno) “Report Brings to the Surface the Growing Global Problem of Marine Litter”
- [5] Commissione Europea (8 giugno) “World Oceans Day: healthy oceans key to Europe’s future”, riferimento IP/09/887
- [6] WWF Italia (8 giugno) “Turtle week”
- [7] FAO (8 giugno) “Extending responsible fisheries management to the
ocean deeps”
– Ulteriori informazioni:
- si veda la sezione LETTERATURA SCIENTIFICA, “Global Threat, Global Challenge: Review and analysis of UNEP’s Global Initiative on Marine Litter”
- si veda la sezione LETTERATURA SCIENTIFICA, “INTERNATIONAL GUIDELINES FOR THE MANAGEMENT OF DEEP-SEA FISHERIES IN THE HIGH SEAS”
- WOD.