30 ottobre 2009 UE: il Consiglio Europeo definisce la posizione dell’UE per la conferenza dell’UNFCCC di Copenaghen, Bruxelles (Belgio)

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I Capi di Stato e di Governo dell’UE si sono riuniti a Bruxelles i giorni 29 e 30 ottobre (Consiglio Europeo), con un’agenda fitta di compiti tra i quali vi era anche il consolidamento della posizione dell’UE su un futuro accordo internazionale sul clima post-2012, quando termina il primo periodo di impegni del Protocollo di Kyoto, in vista della conferenza di Copenaghen (7 – 8 dicembre 2009) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change – UNFCCC), dove si dovrebbe raggiungere tale accordo.

In  particolare, rimaneva da concordare un mandato sul modo in cui l’UE finanzierà le misure necessarie per far fronte ai cambiamenti climatici, nell’ambito del suddetto trattato internazionale. Le riunioni della settimana precedente dei Ministri dell’Economia e delle Finanze e dei Ministri dell’Ambiente dell’UE nei rispettivi Consigli (ECOFIN e ENVI), che dovevano contribuire al lavoro, si erano concluse rispettivamente con un mancato accordo del Consiglio ECOFIN e con un chiarimento della posizione dell’UE per la conferenza di Copenaghen da parte del Consiglio ENVI.

Le Conclusioni adottate dal Consiglio Europeo ribadiscono e approvano quanto affermato la settimana  precedente dal Consiglio ENVI, aggiungendovi, per quanto concerne gli aspetti finanziari internazionali relativi alla lotta ai cambiamenti climatici, delle “linee-guida”, ovvero: “Orientamenti per la posizione dell’UE sui finanziamenti internazionali per il clima”.

In particolare, il Consiglio Europeo ha concordato di approvare la stima della Commissione Europea sul “costo incrementale netto totale della mitigazione e dell’adattamento nei Paesi in via di sviluppo” di “circa 100 miliardi di euro all’anno entro il 2020”. Questa spesa andrebbe sostenuta mediante una combinazione di: sforzi domestici di tali Paesi, mercato internazionale del carbonio e finanziamenti pubblici internazionali.

L’ammontare del sostegno pubblico internazionale richiesto è stimato sui “22-50 miliardi di euro all’anno entro il 2020”, nell’ambito di un’equa ripartizione degli oneri a livello mondiale che sia in linea con il criterio di ripartizione che deve essere concordato dalle Parti, con un regime di governance e con un sistema di erogazione orientato verso specifiche azioni di mitigazione e ambiziose strategie/piani di sviluppo a basso tenore di carbonio.

Riguardo ai finanziamenti rapidi iniziali, il Consiglio Europeo prende atto della stima della Commissione, “secondo cui è necessario un finanziamento totale di 5-7 miliardi di euro all’anno per i primi 3 anni” di un eventuale accordo a Copenaghen, e sottolinea che sarà determinato un importo solo dopo la conferenza di Copenaghen. Nel frattempo, l’UE e i suoi Stati Membri si dichiarano pronti a contribuire adeguatamente a tali costi, ma in via condizionale agli sforzi dimostrati dagli altri Paesi chiave.

In ogni caso, il Consiglio Europeo riesaminerà la situazione durante la prossima riunione in dicembre, alla luce dell’evoluzione iniziale della conferenza di Copenaghen.

Secondo le Conclusioni della Presidenza, il Consiglio Europeo “ha definito la posizione dell’UE in riferimento alla prossima conferenza di Copenaghen sui cambiamenti climatici, che consentirà all’UE di svolgere un ruolo costruttivo nella fase conclusiva della negoziazione, in particolare su temi fondamentali quali finanziamento, trasferimento di tecnologie, adattamento, mitigazione e buona governance.”

Fonti e ulteriori informazioni:

Volantino sulla posizione dell’UE sui finanziamenti internazionali per il clima: Presidenza dell’UE (3 novembre) “Information leaflet: European Union is serious about climate financing

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