Poseidonia città d’acqua, archeologia e cambiamenti climatici

Conferenza stampa e inaugurazione mostra | 4 Ottobre, 2019 – h. 11:00


Venerdì 4 ottobre 2019 alle 11:00 presso il Museo di Paestum, si terrà la Conferenza Stampa di presentazione della mostra “Poseidonia città d’acqua. Archeologia e cambiamenti climatici”.

Saluti
Gabriel Zuchtriegel – Direttore Parco Archeologico di Paestum, Rosanna Romano – Dirigente presso Regione Campania e Franco Alfieri, Sindaco Comune di Capaccio – Paestum

Interverranno:
Adriana Rispoli – critico d’arte e curatore, Laura Valente – Presidente Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Paolo Giulierini – Direttore Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Claudio Gubitosi – Direttore Giffoni Experience, Mauro Buonocore – Direttore Ufficio Media e Comunicazione, Fondazione CMCC, Andrea Pinchera, Direttore della comunicazione di Greenpeace Italia e Giovanni Minucci – Associazione Cilento4All.

Ore 17:30 Inaugurazione della mostra al pubblico
Ore 20:00 Metamorfosi di Alessandra Franco – Videoinstallazione sul Tempio di Nettuno

Durante la giornata saranno presenti i volontari di Greenpeace Italia e Slow Food Cilento.


Quale sarà il futuro della memoria in un mondo segnato dalle catastrofi ambientali e dai cambiamenti climatici? La mostra “Poseidonia città d’acqua: archeologia e cambiamenti climatici”, che aprirà il 4 ottobre 2019 al Parco Archeologico di Paestum, gira intorno a questa domanda agghiacciante – ma anche stimolante se inquadrata in una prospettiva di speranza e responsabilità.

Unendo archeologi, scienziati, scrittori e artisti contemporanei, la mostra, a cura di Paul Carter, Adriana Rispoli e Gabriel Zuchtriegel, racconterà la storia del territorio di Paestum, la greca Poseidonia, attraverso il rapporto tra gli uomini e l’ambiente, in particolare il mare. Fondamentali per l’elaborazione del tema della mostra saranno le proiezioni sui cambiamenti climatici e ambientali che potrebbero investire la Piana del Sele nei prossimi 100 anni, elaborate dalla Fondazione CMCC. Inoltre, in questi giorni si sono svolte con successo le prove tecniche per il video-mapping sul Tempio di Nettuno dell’artista napoletana Alessandra Franco che andrà in scena nell’ambito della mostra. Archeologia, arte e scienza: tutti uniti nel tentativo di sensibilizzare il pubblico su di un tema cruciale.

“Dopo le previsioni preoccupanti pubblicate da parte di scienziati di tutto il mondo, è la prima mostra che integra il discorso sui cambiamenti climatici con una prospettiva storica e archeologica – spiegano il direttore di Paestum Gabriel Zuchtriegel e il co-curatore anglo-australiano Paul Carter, autore di Turbulence: Climate Change and the Design of Complexity – l’obiettivo è di attirare l’attenzione su una storia caratterizzata dall’espansione imperialistica, dall’asservimento coloniale, da sostanziali e insostenibili cambiamenti ambientali e, soprattutto, dalla capacità delle società umane di comprendere cambiamenti imprevisti, adattarsi e ricostruirsi. Vogliamo mostrare la rilevanza del passato per il futuro: la nostra responsabilità come custodi del patrimonio culturale è la costante reinterpretazione delle realizzazioni passate alla luce di ciò che conosciamo e di cui facciamo esperienza nel presente”.

Tra i protagonisti del progetto e del corposo catalogo, oltre a archeologi, storici e scienziati, c’è anche Andrea Marcolongo, autrice di “Una lingua geniale: 9 ragioni per amare il greco” e “La misura eroica”. Nel suo contributo la scrittrice evidenzia le ragioni per le quali Poseidonia, la città di Poseidone, dio del mare, è un luogo speciale per affrontare la storia del clima e dell’ambiente: “Prima ancora di essere associato agli oceani, Poseidone era il dio chiamato da Omero ed Esiodo gaiéochos, ‘colui che feconda la terra’, oppure ennosìgaion, ‘colui che la stessa terra scuote con i terremoti’. Ecco il primo dei paradossi – saranno moltissimi, tutti affascinanti – che s’incontrano ripercorrendo a ritroso la storia della divinità che diede il nome alla città di Poseidonia, fondata da coloni greci giunti in nave da Sibari intorno al 600 a.C.”.

L’idea della mostra, che è co-finanziata dalla Regione Campania e comprende anche la realizzazione di vetrine cilindriche che con la loro forma richiamano l’installazione dedicata alla Tomba del Tuffatore di Carlo Alfano, è nata nel 2018 da una visita di Zuchtriegel alla Galleria Nazionale di Roma, la cui direttrice Cristiana Collu fa parte anche del comitato scientifico della mostra. “Quando vidi il quadro di Federico Cortese ‘Ruderi di un mondo che fu…’, realizzato nel 1892, che mostra i templi di Paestum sott’acqua, mi venne in mente uno studio recentemente pubblicato su Nature Communications, nel quale si prospettano danni gravi causati dall’alzamento del livello del mare e dall’erosione di costa in 42 su 49 siti UNESCO intorno al Mediterraneo analizzati dagli autori, tra cui Paestum” – racconta Zuchtriegel. Il quadro sarà l’unica opera prestata in mostra, mentre gli altri oggetti provengono dalle collezioni di Paestum; in parte si tratta di oggetti mai esposti prima.


Date: 4 ottobre 2019 – 31 gennaio 2020
Luogo: Museo Archeologico Nazionale di Paestum

Tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle ore 8:30 alle ore 19.30 (ultimo biglietto 18:50).
La visita alla mostra è inclusa nel biglietto di ingresso al sito, nel biglietto annuale Paestum Mia e nella card Adotta un blocco.

Sito web: http://poseidonia-citta-dacqua.eu/

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Tutti i materiali dell’evento


A cura di
Paul Carter, Adriana Rispoli, Gabriel Zuchtriegel

Organizzata da
Museo Archeologico di Paestum
Fondazione CMCC – Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici

Co-finanziata da
Regione Campania



Contacts

Ufficio Stampa Rossella Anna Tedesco
[email protected]
Tel. 0828811023
www.paestum.museum

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