Secondo un nuovo rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (European Environment Agency – EEA), l’Unione Europea e gli Stati Membri tranne uno sono sulla buona strada per rispettare gli impegni di limitazione o riduzione delle emissioni di gas serra, assunti nell’ambito del Protocollo di Kyoto.

Il Protocollo prevede che nel periodo 2008-2012 l’UE-15 riduca le proprie emissioni dell’8% rispetto all’anno base (1990). Le ultime proiezioni sembrano mostrare che l’UE-15 riuscirà non solo ad adempiere all’impegno assunto, ma addirittura a superarlo, raggiungendo una riduzione totale di oltre il 13%.

L’UE riuscirebbe in questa impresa mettendo in campo una combinazione di: politiche esistenti e ulteriori politiche, l’acquisto di crediti di emissione derivanti da progetti di riduzione delle emissioni realizzati all’estero, l’utilizzo del sistema di scambio delle quote di emissione di gas serra (Emissions Trading Scheme – ETS) e le attività legate alle foreste.

Inoltre, secondo il rapporto, l’UE sarebbe in grado di realizzare i 3/4 dell’obiettivo unilaterale adottato di riduzione delle proprie emissioni del 2% rispetto entro il 2020 ai livelli del 1990,  solo attraverso azioni domestiche, cioè senza la necessità di ricorrere all’acquisto di crediti di emissione esteri.

– Fonte: EEA (12 novembre) “Le emissioni non industriali sono fondamentali per il conseguimento degli obiettivi di Kyoto”

– Ulteriori informazioni: si veda la sezione LETTERATURA SCIENTIFICA, “Greenhouse gas emission trends and projections in Europe 2009”.