
16 marzo 2009, UE: Conclusioni del Consiglio Affari generali e relazioni esterne, Bruxelles (Belgio)
Il Consiglio Affari generali e relazioni esterne ha adottato il 16 marzo delle Conclusioni, in preparazione al Consiglio Europeo di primavera, su un accordo internazionale sui cambiamenti climatici per il periodo successivo al 2012, evidenziando l’importanza in questo contesto della dimensione dello sviluppo.
Le Conclusioni sostengono molte raccomandazione espresse dall’ultimo Consiglio Economia e Finanze (per ulteriori informazioni si veda la pagina: “10 marzo 2009, UE: Consiglio Economia e Finanze, Bruxelles (Belgio)”) e sottolineano l’importanza che il processo negoziale in corso per la definizione di un futuro accordo mondiale sul clima prenda in considerazione e contempli in modo adeguato gli aspetti legati allo sviluppo, che “è un diritto di tutti i Paesi”.
La risposta ai cambiamenti climatici, hanno affermato i Ministri Europei degli Affari generali e delle relazioni esterne, ha importanti implicazioni sul finanziamento dello sviluppo e richiederà di sostenere notevoli costi aggiuntivi da parte di tutti i Paesi. In particolare, sarà necessario mobilitare risorse addizionali in supporto alle azioni e alle strategie nazionali di mitigazione e adattamento dei Paesi in via di sviluppo.
Un futuro accordo sul clima, da concordare nell’ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change – UNFCCC) a Copenaghen in dicembre, dovrebbe prestare speciale attenzione ai gruppi più vulnerabili, particolarmente le donne e i bambini.
Perciò, l’attuale architettura finanzia ria va revisionata e, laddove è necessario, riformata. I canali di finanziamento esistenti per il supporto dello sviluppo dovrebbero essere utilizzati in modo efficiente e se necessario rafforzati, prima di creare nuovi meccanismi.
E’ inoltre necessario coordinare le principali iniziative di finanziamento, come: il Global Environment Facility (GEF), il Fondo per l’adattamento (Adaptation Fund) e l’assistenza allo sviluppo dell’UE, comprese le varie azioni bilaterali e l’Alleanza mondiale sui cambiamenti climatici (Global Climate Change Alliance – GCCA), nonché i Fondi e i programmi di sviluppo internazionali delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale, come i Fondi idi investimenti per il clima (Climate Investment Funds).
– Fonte: Consiglio dell’UE (16 marzo) “Contribution of the General Affairs and External Relations Council to the Spring European Council: “Taking into account the development dimension for a comprehensive post-2012 Climate change agreement in Copenhagen””
– Ulteriori informazioni: Consiglio dell’UE – Affari generali e relazioni esterne (2009).