
23 febbraio 2010, UNEP: pubblicati un nuovo studio sugli impegni di riduzione delle emissioni di gas serra e il Libro dell’Anno 2010
Il Programma delle Nazioni Unite sull’Ambiente (United Nations Environment Programme – UNEP) ha pubblicato il 23 febbraio un nuovo studio sulla modellistica dei gas serra, compilato sulla base delle stime di ricercatori di nove istituti d’eccellenza per la ricerca sui cambiamenti climatici. Lo studio conclude che i Paesi dovranno intraprendere impegni di riduzione delle emissioni di gas serra molto piú ambiziosi se l’innalzamento di temperatura globale deve essere limitato a 2˚C o meno entro la metá del secolo corrente.
I risultati dello studio sono stati diffusi con una nota informativa intitolata “Quanto siamo vicini al limite dei 2˚C?” (“How Close Are We to the Two Degree Limit?”) alla vigilia dell‘undicesima sessione speciale del Consiglio Direttivo dell’UNEP (Governing Council Special Session – GCSS-11) che costituisce l’annuale Forum globale sull’ambiente a livello ministeriale (Global Ministerial Environment Forum – GMEF), in programma dal 24 al 26 febbraio 2010 a Bali (Indonesia).
Lo studio ha analizzato le promesse di riduzione delle emissioni di gas serra di 60 Paesi industrializzati e in via di sviluppo che sono state presentate al Segretariato dell’UNFCCC nell’ambito dell’Accordo di Copenaghen a seguito della Conferenza sui cambiamenti climatici dello scorso dicembre. Nove rappresentanti di importanti centri di ricerca hanno stimato quanto questi impegni riusciranno a raggiungere “picchi di emissioni ragionevoli”, a seconda che vengano realizzate le intenzioni dei Paesi al ribasso o al rialzo.
Il rapporto afferma che, al fine di soddisfare l’obiettivo di contenere la temperatura entro 2˚C nel 2050, le emissioni nel 2020 devono essere comprese tra le 40 e le 48.3 Giga-tonnellate di gas CO2-equivalente. Tuttavia, “le emissioni attese per il 2020 variano tra 48.8 e 51.2 Gt, a seconda che vengano soddisfatti gli impegni di riduzione più alti o piú bassi della gamma”.
Così, anche con le migliori intenzioni, esisterebbe un gap variabile tra le 0.5 e le 8.8 Gt di CO2-equivalente all’anno, che ammonterebbe in media ad una carenza nei tagli alle emissioni di 4.7 Gt. Nel caso in cui invece siano compiuti gli impegni di riduzione più bassi, la differenza sarebbe maggiore: da 2.9 a 11.2 Gt di gas CO2-equivalente all’anno, con un gap in media di 7.1 Gt.
L’UNEP ha inoltre pubblicato il suo Libro dell’Anno per il 2010 (“Year Book 2010 – New Science and developments in our changing environment”), che sottolinea le varie opportunità d’azione per la riduzione delle emissioni e che sará presentato ai Ministri durante l’incontro di Bali. Queste opzioni vanno dallo sviluppo di tecnologie pulite ed energie rinnovabili ai benefici climatici sociali ed economici dell’investire negli ecosistemi terrestri e marini.
Il Libro esamina, inoltre, i progressi nella governance ambientale, gli effetti del continuo degrado e della perdita di ecosistemi nel mondo, gli impatti dei cambiamenti climatici, l’influenza sulla salute e sull’ambiente di sostanze nocive e rifiuti pericolosi, i disastri e i conflitti connessi all’ambiente, e l’uso insostenibile delle risorse. Include anche una sezione specifica sulle energie rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni originate dalla deforestazione e dal degrado delle foreste nei Paesi in via di sviluppo (Reducing Emissions from Deforestation and forest Degradation – REDD).
– Fonte: UNEP (23 febbraio) “More Ambition Needed if Greenhouse Gases are to Peak in Time, Says New UNEP Report”
– Ulteriori informazioni: si veda la sezione LETTERATURA SCIENTIFICA: “UNEP Year Book 2010“.