In
una nota politica di cui è co-autore, Nicholas Stern, noto per il
famoso rapporto “The Economics of Climate Change: The Stern Review”,
fornisce una valutazione preliminare degli obiettivi e delle azioni di
riduzione delle emissioni di gas serra, che i Paesi membri della
Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United
Nations Framework Convention on Climate Change – UNFCCC) hanno
recentemente inviato al Segretariato e che saranno inseriti in appendice
all’Appendix
I – Quantified economy-wide emissions targets for 2020”), che
si riferisce agli obiettivi di riduzione nel 2020 per i Paesi
industrializzati e con economia in transizione, e dell’Appendice II (“Appendix
II – Nationally appropriate mitigation actions of developing country
Parties”), che riguarda le azioni nazionali di mitigazione
appropriate per i Paesi in via di sviluppo.
Quantificati e valutati in termini di emissioni mondiali, per
comprendere in che misura le azioni pianificate siano compatibili con un
percorso che eviti un aumento della temperatura media mondiale
superiore a 2°C (rispetto ai valori pre-industriali), tali
obiettivi ed azioni risultano notevoli, ma non sufficienti a limitare le
emissioni annuali a 44 miliardi di tonnellate di CO2-eq nel
2020 (valore ritenuto ragionevolmente consistente con il
suddetto obiettivo dei 2°C).
Secondo Lord Stern, il raggiungimento degli obiettivi e la
concretizzazione delle azioni in appendice all’Accordo di Copenaghen
rappresenterebbe un importante scostamento dal comportamento “business
as usual”. Tuttavia, sarebbe necessario progettare maggiori
riduzioni delle emissioni entro il 2020 (di circa 3-5 miliardi di
tonnellate di CO2-eq all’anno).
– Fonte: UNEP (25 marzo) “Copenhagen
Accord pledges take world a long way towards 2°C path, but should go
further“
– Ulteriori informazioni: si veda la sezione
LETTERATURA SCIENTIFICA “