3 luglio 2009, DANIMARCA: Dialogo Ministeriale della Groenlandia sui cambiamenti climatici, Ilulissat (Groenlandia)

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Si è svolta a Ilulissat, dal 30 giugno al 3 luglio, l’edizione 2009 del Dialogo Ministeriale della Groenlandia sui cambiamenti climatici (“Greenland Ministerial Dialogue on Climate Change”), avviato nel 2005 dal Ministro per il Clima e l’Energia e dal Ministro dell’Ambiente danesi. L’iniziativa è sorta per creare un ambiente informale e costruttivo per permettere ai principali Ministri dell’Ambiente e del Clima di discutere apertamente sulle azioni future in materia di cambiamenti climatici.

Queste discussioni hanno già contribuito in modo costruttivo alle negoziazioni internazionali sul clima e sicuramente l’appuntamento di quest’anno, che cade a meno di sei mesi dalla Conferenza della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change – UNFCCC) a Copenaghen in dicembre, in cui si dovrebbe raggiungere un consenso su nuovo accordo internazionale sui cambiamenti climatici, riveste notevole importanza.

Il Ministero per il Clima e l’Energia danese ha ora pubblicato gli esiti delle discussioni, a cui hanno partecipato i Ministri in rappresentanza di 29 Paesi, nella forma di brevi conclusioni del Presidente del Dialogo.

Le conclusioni, che raccolgono i principali messaggi emersi, affermano, tra le altre cose, che i Ministri sono impegnati a fare in modo che la conferenza dell’UNFCCC di Copenaghen abbia esiti positivi. In proposito essi sostengono la necessità di limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C rispetto ai valori pre-industriali, il che equivale a delle concentrazioni atmosferiche non superiori a 450 ppm CO2-eq.

Sottolineano che i Paesi industrializzati dovrebbero impegnarsi a ridurre le emissioni di gas serra almeno dell’80% nel 2050 rispetto ai livelli del 1990, con un opportuno obiettivo intermedio nel 2020, e ricordano quanto indicato in proposito dall’IPCC (riduzione del 25-40% nel 2020 rispetto ai livelli del 1990). Anche i Paesi in via di sviluppo dovrebbero definire il livello di ambizione che intendono perseguire, considerando il loro diritto allo sviluppo e le loro capacità di riduzione delle emissioni.

Affinché la conferenza di Copenaghen abbia successo sono necessari finanziamenti “nuovi, aggiuntivi, sostenibili e prevedibili”, secondo i Ministri, e nuove predisposizioni che vadano oltre l’assistenza allo sviluppo (Official Development Assistance – ODA) tradizionale.

Le conclusioni indicano anche che è emerso un generale consenso sulla separazione dei finanziamenti per la mitigazione e per l’adattamento, che l’aspetto dell’adattamento è stato fino ad ora trascurato e che bisogna urgentemente finanziare l’adattamento dei Paesi meno sviluppati e più vulnerabili.

Infine, le conclusioni riconoscono che la crescita economica e la tutela dell’ambiente vanno “mano nella mano”, ed esortano i leader mondiali a rafforzare la loro partecipazione, specialmente in occasione del Vertice del G8 e dell’incontro di alto livello dell’ONU sui cambiamenti climatici organizzato dal Segretario Generale, Ban Ki-moon, in preparazione alla conferenza di Copenaghen.

Il prossimo incontro del Dialogo Ministeriale della Groenlandia sui cambiamenti climatici si terrà il 22 settembre a New York, in congiunzione con il suddetto Vertice sul clima organizzato dal Segretario Generale.

Fonti e ulteriori informazioni:

 

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