7 maggio 2009, UE: lavori della settimana del Parlamento Europeo

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Tra i lavori della settimana del Parlamento Europeo segnaliamo i seguenti argomenti:

  • sostegno finanziario comunitario a favore di progetti nel settore dell’energia,
  • etichettatura relativa ai prodotti in materia energetica,
  • etichettatura energetica dei televisori.

Sostegno finanziario comunitario a favore di progetti nel settore dell’energia

Secondo un Regolamento adottato dal Parlamento Europeo, tra i progetti che usufruiranno dei fondi stanziati dall’UE per le infrastrutture energetiche attraverso il Piano di ripresa economica, vi sono anche dieci progetti per la cattura e il confinamento di anidride carbonica (Carbon Capture and Storage – CCS). Tra i beneficiari, a cui è destinato un totale di 1,05 miliardi di euro, vi è anche l’impianto di Porto Tolle (assente nella proposta della Commissione). Inoltre, 565 milioni saranno utilizzati per alcuni parchi eolici offshore in Nord Europa. Su iniziativa del Parlamento, la Commissione ha espresso l’intenzione, se necessario, di proporre il ricorso ai fondi inutilizzati alla fine del 2010 per progetti sull’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. [2]

Etichettatura relativa ai prodotti in materia energetica

Secondo un rapporto legislativo che modifica la Direttiva sull’etichettatura energetica (Energy Labelling Directive) adottato dal Parlamento, gli annunci pubblicitari che reclamizzano le specifiche tecniche di frigoriferi, lavatrici, o forni dovrebbero indicare il consumo o il risparmio energetici del prodotto, per esempio, precisando la classe energetica di appartenenza (che le case produttrici sono obbligate a riportare). Inoltre, la classificazione energetica dovrebbe rimanere valida solo per 3-5 anni, e le soglie utilizzate per la classificazione andrebbero aggiornate regolarmente.

In futuro, l’etichetta dovrà essere applicata anche a tutti i prodotti ad uso commerciale o industriale che consumano energia (come i distributori automatici) o che abbiano un “impatto diretto o indiretto significativo” sul risparmio energetico (come i vetri e i telai per finestre e le porte esterne). [1]

Etichettatura energetica dei televisori

Il Parlamento si è invece opposto alla proposta della Commissione relativa all’indicazione del consumo di energia dei televisori, ritenendola “non compatibile con lo scopo dell’atto di base”, in quanto possibile fonte di fraintendimento o confusione per il consumatore. Ritenendo il modello dell’etichetta un elemento essenziale della Direttiva sull’etichettatura energetica, il Parlamento ha invitato la Commissione a ritirare il progetto di Direttiva e a presentarne uno nuovo (entro il 30 settembre 2009), basato su una scala da ‘A’ a ‘G’ chiusa (anziché ‘A-20%’, ‘A-40%’, ‘A-60%’, ecc , come proposto dalla Commissione). [3]

Fonti e ulteriori informazioni:

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