Cattura e sequestro del carbonio nel 2010

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Un report pubblicato la scorsa settimana dal Global Carbon Capture and Storage Institute dimostra che, nonostante l’aumento dei costi previsti e la cancellazione di alcuni Paesi Europei, 26 nuovi progetti CCS (Carbon Capture and Storage – Cattura e sequestro del carbonio) sono stati attivati, o in programma di essere attivati, entro la fine del 2010. Su un totale di 234 progetti, 77 sono progetti integrati su larga scala (LSIP – Large Scale Integrated Project). La maggior parte dei progetti è realizzata in Paesi in via di sviluppo e in alcuni mercati emergenti come la Cina.

Gli Stati Uniti guidano la porzione maggiore di LSIP e continuano a dominare le attività, grazie anche all’incremento della pratica di iniezione di anidride carbonica in giacimenti semi-esauriti per l’estrazione di petrolio greggio, che attualmente ha un valore di circa 113 dollari al barile.
L’Europa ha visto il maggior numero di cancellazioni e ritardi nei LSIP, ma la maggior parte dei progetti ha proseguito il suo ciclo di vita.

Il report esamina anche i progressi compiuti nelle tecnologie di stoccaggio di CO2, riconoscendo i significativi progressi raggiunti negli ultimi due anni, a livello regionale e nazionale, nella valutazione dello stoccaggio in Australia, Canada, Cina, India, Europa e Stati Uniti.
La relazione conclude esprimendo la necessità di ulteriori ricerche e dimostrazioni su larga scala al fine di sviluppare ulteriori tipi di stoccaggio e migliorare i metodi e le tecnologie per la gestione dei rischi connessi. Per quanto riguarda i costi delle tecnologie CCS, gli studi realizzati nel 2010 presentano stime di costi “molto più elevati di quelli stimati solo due o tre anni fa”, e “a causa dei cambi metodologici e dell’inclusione di elementi precedentemente omessi, i costi proposti oggi sono il 15 -30 % superiori alle stime precedenti “.

 

Climate Policy News

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