In vista del vertice Onu di Copenhagen (dicembre 2009) la comunità internazionale cerca risposte alle strategie per un nuovo protocollo sui cambiamenti climatici.
Da una parte, sappiamo che affrontare gli effetti del climate change richiede investimenti molto grandi, sia pubblici che privati. Dall’altra parte, le conoscenze scientifiche ci dicono che eventuali misure di diminuzione di gas serra, se messe in atto in modo tale da coinvolgere i Paesi che sono tra i più importanti produttori di CO2 (compresi Paesi in via di sviluppo come India e Cina), produrrebbero effetti significativi sulla temperatura globale, sulle piogge e su altre variabili climatiche non prima della seconda metà del secolo. Nel frattempo la temperatura media del pianeta salirà di almeno due gradi, producendo effetti rilevanti sulla scarsità delle piogge e sul livello dei mari mentre più frequenti saranno gli eventi atmosferici estremi come ondate di calore e brevi periodi di piogge intense.
Mentre l’area mediterranea si presenta come una delle più vulnerabili a questi fenomeni,
la comunità internazionale dovrà dotarsi degli strumenti per affrontare la questione climatica del mondo dopo Kyoto.
Ne parlano a Lecce, al Festival dell’Energia nel talk-show realizzato in collaborazione con il CMCC:
Bruno Carli, Istituto di Fisica Applicata, CNR Firenze
Arturo De Risi, Università del Salento
Antonio Navarra, Presidente Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici
Domenico Villacci, CMCC, Università del Sannio
modera
Carlo Carraro, CMCC, FEEM, Vicepresidente Working Group III, membro IPCC Bureau
Sabato 16 maggio ore 18.00 –
Sala della Duchessa – Castello Carlo V
viale XXV Luglio – Lecce
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