Emission Trading Scheme, terza fase: dibattito aperto

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Il progetto di proposta della Commissione Europea riguardante la definizione del sistema d’asta per la terza fase dell’ Emission Trading Scheme Europeo ha ricevuto ulteriori critiche nel corso di un dibattito tra business e governi, che questa settimana ha cercato di definirne i dettagli.
In particolare, è stata criticata la mancanza di regole e di mercato nel progetto, che stabilisce una piattaforma d’asta centralizzata ma permette la possibilità di esenzione dei membri fino al 2016.

Il dibattito vede i Paesi Europei divisi in due schieramenti principali: da un lato, Regno Unito e Germania che, insieme a Polonia e Spagna, hanno fatto pressioni per garantire la possibilità di mantenere l’asta dei permessi a livello nazionale fino al 2016, al fine di conservare i loro attualmente ben funzionanti sistemi d’asta.
Dall’altra parte si schierano la Francia e gli altri Stati Membri dell’Unione Europea, che si oppongono a tale clausola e chiedono la determinazione di regole, la vigilanza sul funzionamento delle piattaforme nazionali e la definizione di pene che sanzionino chi non si conformerà alle norme di quella centrale.

Intanto, anche il mercato fa pressioni sulla Commissione Europea per il completamento del progetto, e le utility chiedono la definizione dei dettagli (date e volumi) il più presto possibile, al fine di fornire certezze agli operatori economici.

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