Il valore della salute del suolo. Lanciato InBestSoil, progetto finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Horizon Europe

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Il progetto europeo mira a dare un valore economico ai diversi servizi forniti da un suolo sano.  Guidato dall’Università spagnola di Vigo, ha un budget di oltre 5 milioni di euro e  coinvolge 19 istituzioni da 10 paesi, tra cui la Fondazione CMCC.

InBestSoil – Valutazione monetaria dei servizi ecosistemici del suolo e creazione di iniziative per investire nella salute del suolo: stabilire un quadro di riferimento per l’inclusione della salute del suolo nelle attività economiche e nelle politiche” è un progetto del programma Missions di Horizon Europe con un budget di quasi 6 milioni di euro, finanziato congiuntamente dalla Commissione Europea – che vi ha contribuito con 4,6 milioni di euro – in collaborazione con i governi britannico e svizzero. L’evento di lancio del progetto si è svolto a Zagabria (Croazia) il 31 gennaio e il 1 febbraio 2023. Durante questo primo incontro, i partner si sono incontrati di persona per discutere i primi passi del progetto, che sarà condotto nei prossimi quattro anni grazie alla partecipazione di aziende private, università, ONG, associazioni di agricoltori e altri enti di diversi Paesi europei.

“La nostra missione è sottolineare l’importanza fondamentale del suolo per il nostro benessere, per i nostri mezzi di sussistenza e per affrontare le sfide centrali del nostro tempo. Il suolo rappresenta un nesso cruciale tra questioni ambientali globali come il cambiamento climatico, la gestione dell’acqua e la perdita di biodiversità. Allo stesso tempo, è una risorsa non rinnovabile essenziale per l’agricoltura, che fornisce il presupposto per la produzione di cibo e di altre risorse necessarie per l’economia circolare. InBestSoil intende contribuire allo sviluppo della Strategia dell’UE per il suolo per il 2030, co-creando un quadro di riferimento per gli investimenti nella conservazione e nel ripristino della salute del suolo”, ha dichiarato Diego Soto Gómez, coordinatore del progetto InBestSoil e ricercatore presso l’Università di Vigo.

La Fondazione CMCC partecipa al progetto coordinando la linea di ricerca relativa alle politiche e agli incentivi per facilitare investimenti nella salute del suolo. In particolare, il CMCC analizzerà le attuali politiche, svilupperà strumenti, opportunità di certificazione/etichettatura e proporrà linee guida per integrare l’aspetto economico della salute del suolo nella definizione di incentivi e politiche. Condurrà inoltre, in collaborazione con il partner AGRIS, un Living Lab in Sardegna.

Questo progetto risponde alla sfida di dare un valore economico alla salute del suolo, considerando le sue diverse funzioni: dalla produzione di fibre e cibo al suo ruolo nella conservazione del patrimonio culturale. A tal fine, sono state selezionate in tutta Europa aree sperimentali (“lighthouses”) in cui vengono utilizzate tecniche efficaci di miglioramento della salute del suolo. Si tratta di regioni eterogenee, che spaziano da un’area di pascolo spagnola dove l’agropastoralismo viene utilizzato per rigenerare il suolo impoverito dall’agricoltura convenzionale alle aree periurbane di Vilnius e Zagabria, dove l’agricoltura migliora la capacità di assorbimento del suolo e riduce l’incidenza delle inondazioni. Altre regioni sperimentali includono, ad esempio, i campi di un’iniziativa olandese che mira a diversificare la produzione degli agricoltori della zona e ad aumentare la fertilità del suolo includendo i lupini nelle loro rotazioni, due miniere abbandonate i cui terreni sono stati risanati e una foresta boreale in cui gli scarti dell’industria del legno vengono utilizzati per migliorare le caratteristiche del suolo.

In queste lighthouses si analizzeranno i progressi ottenuti in termini di salute del suolo e la possibilità di applicare queste tecniche in altri luoghi, oltre alla possibilità di sviluppare un quadro che permetta alle aziende di investire denaro in queste soluzioni.

Il progetto è condotto da un team internazionale con competenze diverse nei settori dell’agricoltura, della ricerca e della comunicazione. L’Università spagnola di Vigo, coordinatrice del progetto, ha il compito di guidare e organizzare le attività fornendo una struttura di gestione e procedure chiare per garantire un’amministrazione e un coordinamento tecnico efficaci. Gli altri coordinatori dei work package sono:

  • Zabala Innovation Consulting, Spagna – Comunità di stakeholder per la co-creazione, la co-innovazione e il co-learning.
  • Polytechnic University of Cartagena, Spagna – Valutazione economica dei servizi ecosistemici del suolo e degli impatti degli interventi sul suolo.
  • FiBL – Research Institute of Organic Agriculture, Svizzera – Impatti e scalabilità degli attuali interventi per la salute del suolo in Europa.
  • Wageningen University, Paesi Bassi – Nuovi modelli di business per la salute del suolo.
  • Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, Italia – Politiche e incentivi per facilitare gli investimenti nella salute del suolo.
  • June Communications, Romania – Comunicazione, diffusione e utilizzo dei risultati.

Gli altri partner del progetto InBestSoil sono Inxenia Desarrollos Tecnológicos – Spagna;  Centro de Valorización Ambiental del Norte – Spagna; Fundación Global Nature – Spagna; University of Zagreb – Croazia; Mykolas Romeris University – Lituania, Latvian State Forest Research Institute “Silava” – Lettonia; Ekoboerderij de Lingehof –  Paesi Bassi, Agris Sardegna – Italia, LGI Sustainable Innovation – Francia, Udea BV – Paesi Bassi, Actyva Sociedad Cooperativa- Spagna; The University of Exeter – Regno Unito.

 

Il progetto InBestSoil

Il progetto InBestSoil, guidato dall’Università di Vigo e coordinato dal ricercatore Diego Soto Gómez, è iniziato a gennaio 2023. InBestSoil mira a creare un quadro di riferimento per gli investimenti nella conservazione e nel ripristino della salute del suolo, sviluppando un sistema per la valorizzazione economica dei servizi ecosistemici forniti da un suolo sano e incorporandolo nei modelli di business e nella definizione di incentivi. Ciò consente alle organizzazioni pubbliche e private di progettare strategie con gli stakeholder locali e di lavorare congiuntamente alle politiche dell’UE, fornendo dati, prove, strumenti e modelli per valutare come gli investimenti nella salute del suolo possano contribuire alla transizione verso una sua conservazione durevole e a lungo termine. Questo progetto, della durata di 48 mesi, ha un budget di oltre 5 milioni di euro ed è finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Horizon Europe. Coinvolge 19 partner provenienti da 10 Paesi con profili molto diversi: università, piccole e medie imprese, società di consulenza, agricoltori, ONG e altri enti.

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