L’Indice di Sostenibilità elaborato dalla Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM SI), e presentato a Milano il 1° Dicembre 2012, permette di valutare la sostenibilità di diversi Paesi e Macro-Regioni nel tempo. FEEM SI si propone come strumento alternativo al PIL per la misurazione del benessere e dello sviluppo. A tale scopo, l’indice raccoglie e condensa una selezione di indicatori di sostenibilità ampiamente riconosciuti a livello internazionale.
Il particolare approccio metodologico, che contraddistingue FEEM SI e che determina la costruzione e la futura evoluzione degli indicatori che lo compongono, è basato su un modello di equilibrio generale computazionale (ICES-SI). Il modello permette di includere diverse assunzioni sul contesto sociale, economico e ambientale, offrendo l’opportunità di osservare gli effetti che differenti politiche hanno sulla sostenibilità. Un’ulteriore particolarità di FEEM SI consiste nella procedura di aggregazione degli indicatori basata sulla valutazione delle loro interazioni da parte di soggetti esperti.
Struttura
Il FEEM SI 2011 si compone di tre pilastri: economico, sociale e ambientale. Questi derivano dall’aggregazione degli indicatori che riassumono le principali aree della sostenibilità: fattori di crescita economica, PIL pro capite, fragilità del sistema economico, densità della popolazione, benessere, vulnerabilità sociale, qualità dell’aria, sistema energetico, dotazione di risorse naturali.
Le mappe della sostenibilità
Le mappe FEEM SI mostrano lo stato della sostenibilità nel 2011, fornendo il dettaglio sia per l’indicatore composito che per i singoli pilastri.
Secondo il FEEM SI 2011, i Paesi che presentano un alto livello di sostenibilità sono accomunati da elevate prestazioni nelle dimensioni economica, sociale ed ambientale. Una maggiore eterogeneità dei diversi pilastri caratterizza invece la performance dei Paesi nella parte inferiore della classifica.
Proiezione della sostenibilità
La capacità di stimare la sostenibilità futura rende il FEEM SI 2011 un importante strumento anche al fine di anticipare gli impatti di diversi scenari macroeconomici. La tabella sottostante mostra l’evoluzione dei valori del FEEM SI nel periodo 2011-2020.
Rank 2011 |
Country |
FEEM SI 2011 |
|
FEEM SI 2020 |
Country |
Rank 2020 |
Rank var |
||||||
1 |
Norway |
0.82 |
= |
0.85 |
Norway |
1 |
2 |
Sweden |
0.77 |
= |
0.81 |
Sweden |
2 |
3 |
Switzerland |
0.70 |
-1 |
0.74 |
Austria |
3 |
4 |
Austria |
0.69 |
1 |
0.70 |
Switzerland |
4 |
5 |
Finland |
0.66 |
= |
0.68 |
Finland |
5 |
6 |
Denmark |
0.65 |
= |
0.68 |
Denmark |
6 |
7 |
Canada |
0.64 |
= |
0.67 |
Canada |
7 |
8 |
France |
0.63 |
= |
0.65 |
France |
8 |
9 |
Ireland |
0.62 |
-1 |
0.63 |
NewZealand |
9 |
10 |
NewZealand |
0.61 |
1 |
0.62 |
Ireland |
10 |
11 |
USA |
0.55 |
-6 |
0.58 |
Germany |
11 |
12 |
Australia |
0.55 |
= |
0.58 |
Australia |
12 |
13 |
Brazil |
0.55 |
-2 |
0.56 |
Benelux |
13 |
14 |
UK |
0.53 |
= |
0.55 |
UK |
14 |
15 |
RoEurope |
0.53 |
-1 |
0.54 |
Brazil |
15 |
16 |
Germany |
0.53 |
5 |
0.54 |
RoEurope |
16 |
17 |
Portugal |
0.52 |
-2 |
0.53 |
USA |
17 |
18 |
RoLA |
0.51 |
= |
0.53 |
RoLA |
18 |
19 |
Spain |
0.50 |
-2 |
0.53 |
Portugal |
19 |
20 |
Benelux |
0.50 |
7 |
0.51 |
RoEU |
20 |
21 |
Russia |
0.49 |
-5 |
0.50 |
Spain |
21 |
22 |
RoEU |
0.49 |
2 |
0.50 |
Italy |
22 |
23 |
Mexico |
0.49 |
-2 |
0.49 |
Korea |
23 |
24 |
Korea |
0.48 |
1 |
0.49 |
Japan |
24 |
25 |
Italy |
0.47 |
3 |
0.48 |
Mexico |
25 |
26 |
Japan |
0.46 |
2 |
0.48 |
Russia |
26 |
27 |
Turkey |
0.45 |
= |
0.48 |
Turkey |
27 |
28 |
MiddleEast |
0.45 |
= |
0.47 |
MiddleEast |
28 |
29 |
Poland |
0.43 |
= |
0.44 |
Poland |
29 |
30 |
SouthAfrica |
0.43 |
= |
0.43 |
SouthAfrica |
30 |
31 |
Greece |
0.40 |
= |
0.43 |
Greece |
31 |
32 |
RoAfrica |
0.40 |
= |
0.40 |
RoAfrica |
32 |
33 |
RoWorld |
0.39 |
= |
0.39 |
RoWorld |
33 |
34 |
SEastAsia |
0.37 |
= |
0.36 |
SEastAsia |
34 |
35 |
RoFSU |
0.37 |
= |
0.36 |
RoFSU |
35 |
36 |
NorthAfrica |
0.34 |
= |
0.34 |
NorthAfrica |
36 |
37 |
RoAsia |
0.33 |
= |
0.34 |
RoAsia |
37 |
38 |
Indonesia |
0.30 |
-1 |
0.32 |
China |
38 |
39 |
China |
0.29 |
1 |
0.32 |
Indonesia |
39 |
40 |
India |
0.24 |
= |
0.29 |
India |
40 |
In questo contesto, l’UE27 è caratterizzata da un diffuso incremento nella sostenibilità economica e un miglioramento in quella ambientale. Queste due componenti spiegano l’aumento generalizzato dell’indice FEEM SI 2011, nonostante la dimensione sociale mostri lievi miglioramenti o addirittura dei peggioramenti.
Scenari di policy
FEEM SI permette anche la comparazione di diversi scenari con differenti interventi di policy, finalizzati ad incrementare il livello di sostenibilità. Nell’annual report del FEEM SI, una Politica Sociale ed una Ambientale sono valutate separatamente e si presenta una Politica composita per lo “Sviluppo Sostenibile” che include azioni su più dimensioni della sostenibilità.
Nonostante l’impatto negativo che la Politica di Sviluppo Sostenibile ha sulla sostenibilità economica, essa appare un intervento efficace a livello globale: il miglioramento della sostenibilità mondiale deriva dal considerevole aumento sia del pilastro sociale sia di quello ambientale. Inoltre, la variazione del PIL pro capite è marginale ma positiva
Focus sull’Italia
L’indice FEEM SI 2011 valuta la sostenibilità presente e futura nel Mondo, suddiviso in 40 Nazioni/Regioni, tenendo conto delle interazioni tra le sue diverse componenti – economica, sociale ed ambientale. Nel 2011, l’Italia si attesta al venticinquesimo posto. La performance italiana è tra le più deludenti dell’UE27, superiore soltanto a quella di Polonia e Grecia. Tale esito è da attribuirsi principalmente alla dimensione economica. Il PIL pro capite risulta in linea con quello medio UE27, così come i fattori che stimolano la crescita, vale a dire Investimento e Spesa in Ricerca e Sviluppo. A causare la bassa prestazione della componente economica sono, invece, l’alto livello di debito pubblico e il disavanzo nella bilancia commerciale. La dimensione sociale presenta il risultato più alto tra i pilastri della sostenibilità, anche se non può essere considerata tra le migliori a livello mondiale. Infi ne, anche la dimensione ambientale appare poco soddisfacente, in particolare per il limitato apporto delle energie rinnovabili nel mix energetico nazionale.
Sostenibilità nel tempo
In Italia, il FEEM SI 2011 mostra una caduta tra il 2008 e il 2009 dovuta principalmente alla crisi fi nanziaria, ben evidenziata dalla fl essione della dimensione economica e, in misura minore, di quella sociale. Nello scenario di base, che descrive l’evoluzione futura fi no al 2020 in assenza di politiche, i trend positivi di PIL pro capite, Investimento e Spesa in Ricerca e Sviluppo determinano la crescita sia dell’indice aggregato che della sostenibilità economica. La dimensione sociale si mantiene pressoché costante. La componente ambientale presenta un andamento leggermente crescente fi no al 2017 per poi in seguito declinare: l’incremento di effi cienza energetica non è, infatti, tale da compensare la crescente pressione sulle risorse naturali. La combinazione delle forze descritte porta l’Italia a risalire la classifi ca fi no al ventiduesimo posto nel 2020.
Anche per il caso italiano, differenti politiche sono analizzate da FEEM SI per valutarne l’impatto sulla sostenibilità rispetto allo scenario senza politiche precedentemente descritto, come dettagliato nel documento “Focus sull’Italia”.
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