La crisi finanziaria internazionale influenza non solo l’economia dei paesi, ma ha anche risvolti per quanto riguarda il clima. La recessione porta certamente la produzione industriale a diminuire, e questo comporterà probabilmente meno emissioni e quindi minori sforzi da parte dei paesi che partecipano all’ETS . Ad esempio, la recessione sta trasformando i Paesi Bassi e la Spagna da acquirenti a potenziali venditori dei CER (riduzioni delle emissioni certificate) che avevano accumulato in anticipo per coprire la loro posizione in questa fase dello schema.
Entrambi i paesi detengono ormai più CER di quelli che sono verosimilmente in grado di monetizzare nel quadro dello schema. L’ETS consente in effetti un limite di 2,5 per cento sul cap annuale e quest paesi potrebbero allora decidere di vendere i loro CER o usarli per certificare riduzioni oltre quella richieste dall’ETS. Inoltre, la crisi finanziaria si fa sentire anche in campo energetico, dove, in particolare il prezzo del gas nel Regno Unito, potrebbe contribuire a ridurre le emissioni il prossimo inverno fino a 10 miliardi di tonnellate nell’Unione Europea.
- Questa notizia è un estratto dell’Emission Trading Monitor: una rubrica settimanale in lingua inglese, realizzata dal CMCC, che propone le ultime notizie sugli accordi internazionali sui cambiamenti climatici, gli aggiornamenti sul mercato del carbonio e dell’energia e sulle novità tecnologiche nel campo dei cambiamenti climatici. Vai alla pagina web per consultare tutti i numeri da Maggio 2007 .
- Questa settimana: Polish AAU bill approved, aviation cap deadline officially postponed, recession and climate change,
new chair confirms EU commitment Yvo de Boer on Copenhagen goals, e, come di consueto, La situazione del mercato delle emissioni di carbonio – Scarica la Newsletter del 20-24 Luglio, 2009 [pdf – 157 Kb]