LCS-RNet, una rete interdisciplinare per i cambiamenti climatici

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Affrontare i cambiamenti climatici condividendo le conoscenze più innovative  sulla strada di una società con basse emissioni e a basso consumo di carbonio. Presentata a Trieste LCS-RNet,  International Research Network for Low Carbon Societies, una rete internazionale che integra competenze e ricerche di istituti di sei diversi Paesi; un punto di partenza per un network che mira ad aprirsi, coinvolgendo Paesi sviluppati e in  via di sviluppo per integrare possibilità, progetti e aspirazioni. CMCC ed ENEA sono  i membri italiani di questo gruppo di lavoro: il primo appuntamento è fissato per ottobre 2009, a Bologna.

Per riuscire a fronteggiare i cambiamenti climatici e realizzare una società meno dipendente dal carbonio, le conoscenze scientifiche sono indispensabili ma da sole non bastano, e possono raggiungere risultati davvero concreti se riuscissero a costruire una diffusa consapevolezza dei cambiamenti climatici, coinvolgendo su una stessa piattaforma di lavoro Paesi maggiormente industrializzati e Paesi in via di sviluppo, come Cina e India.
Da questi presupposti nasce LCS-RNet, una rete costituita al momento da dieci tra i migliori istituti di ricerca sui cambiamenti climatici e che si propone come una realtà aperta disposta ad allargarsi a coloro che avranno le competenze e la volontà di condividere gli stessi obiettivi multidisciplinari, integrando conoscenze della ricerca scientifica con i sistemi politici, economici, sociali e ambientali.

In cosa si traduce tutto questo? Il lavoro di LCS-RNet produrrà incontri ed iniziative mirate realizzare un dialogo continuo che, a partire dalle competenze scientifiche degli istituiti membri, sappia coinvolgere i decisori politici, i cittadini e il mondo delle imprese.
In particolare le attività di  LCS-RNet seguiranno tre direttrici.
La prima concentrerà i lavori sulla realizzazione di un sistema di cooperazione di ricerca e scambio di informazioni tra gli istituti membri, così da attivare un circuito di conoscenze nel campo delle scienze dei cambiamenti climatici; un secondo ramo di attività riguarderà in maniera particolare la costruzione di momenti di confronto e di scambio tra soggetti diversi che, al di fuori del circuito scientifico, sono coinvolti nelle scelte climatiche in ambiti più vari, dalla politica all’economia, dalle scienze sociali ai mercati energetici, dal settore pubblico all’iniziativa privata; una terza direttrice di lavoro, infine, avrà come obiettivo quello di contribuire alla costruzione di politiche per i cambiamenti climatici, offrendo risultati scientifici e raccomandazioni ai decisori internazionali.

Nei prossimi cinque anni, inoltre,  LCS-RNet si propone la realizzazione di scenari e modelli per una low carbon society, la formulazione di prospettive interdisciplinari per una transizione verso gli obiettivi dell’iniziativa, la diffusione delle conoscenze necessarie per costruire e radicare, anche al di fuori della comunità scientifica, la consapevolezza dei benefici di una società a basso consumo e a basse emissioni di carbonio.

L’idea è nata a Kobe, durante il Meeting dei Ministri dell’Ambiente al G8 giapponese del 2008, fu salutata con favore dai partecipanti e ha trovato traduzione concreta a Trieste, al Forum Internazionale sulle Tecnologie a basse emissioni e a basso contenuto di carbonio, incontro di avvicinamento al G8 sull’Ambiente di Siracusa (22-24 aprile 2009) realizzato dal Ministero italiano dell’Ambiente e della Tutela del Suolo e dei Mari con la collaborazione del CMCC. Il meeting triestino si è concluso il 3 aprile 2009 con il lancio ufficiale del network LCS-RNet, dopo una serie di incontri per i quali lo stesso Ministero italiano, che è promotore e  sostenitore dell’iniziativa, aveva preparato un documento su cui impostare i lavori.

LCS-RNet  è attualmente composta, per l’Italia, dal Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC) e l’Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente (ENEA); dagli istituti francesi Academie des Technologies, Agence de l’Environnement et de la Maîtrise de l’Énergie (ADEME) e I’Institut du Développement Durable et des Relations Internationales (IDDRI), dal tedesco Wuppertal Institut für Klima Umwelt Energie GmbH; dai giapponesi National Institute for Environmental Studies (NIES) e Institute for Global Environmental Strategies (IGES); dal coreano National Institute of  Environmental  Research (NIER) e dal britannico UK Energy Research Centre (UKERC).

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