Un nuovo dataset su misura per l’Italia per una pianificazione più efficace dell’adattamento climatico

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Dai pattern del vento costiero alle temperature e precipitazioni regionali, il CMCC presenta il primo dataset climatico ad alta risoluzione basato su CMIP6, realizzato su misura per l’Italia. L’obiettivo è offrire a ricercatori e pianificatori accesso a informazioni ad alta risoluzione e affidabili sulle potenziali condizioni climatiche future, riproducendo il clima locale italiano con un maggiore livello di dettaglio fino all’anno 2100. “Ora offriamo non solo una visione più dettagliata delle condizioni climatiche future, ma anche una comprensione trasparente delle incertezze coinvolte, considerando i nuovi scenari IPCC. Questo livello di dettaglio è cruciale per progettare infrastrutture resilienti e proteggere sia le comunità che gli ecosistemi dagli impatti del cambiamento climatico», afferma Giusy Fedele, ricercatrice del CMCC e autrice principale dell’ultimo articolo peer-reviewed che descrive nel dettaglio la metodologia e la struttura del dataset.

Un nuovo studio, condotto interamente da ricercatori del CMCC, presenta un dataset ad alta risoluzione (SD-EQM_GCMs_IT) che fornisce proiezioni climatiche per l’Italia dal 1985 al 2100, colmando un divario critico tra un ensemble grossolano di proiezioni globali e le informazioni localmente specifiche necessarie a decisori politici, gestori delle risorse e cittadini che intendono contrastare gli impatti crescenti dei cambiamenti climatici.

Attraverso la calibrazione di nove modelli globali rispetto a una rianalisi dettagliata fornita da Copernicus (CERRA), il team del CMCC è riuscito a correggere bias sistematici e a mettere in evidenza caratteristiche locali – inclusi dettagli del clima locale – che i modelli più grossolani non riescono a cogliere.

“Questo livello di risoluzione è essenziale per definire strategie di adattamento efficaci in un paese dove la complessità topografica genera impatti climatici altamente eterogenei”, afferma Fedele. Inoltre, poiché il dataset è liberamente accessibile tramite il Data Delivery System (DDS) del CMCC e visualizzabile sulla piattaforma Dataclime, ricercatori, autorità locali e cittadini possono esplorare facilmente i cambiamenti proiettati, sia per le variabili grezze sia per i principali indicatori climatici, a supporto delle valutazioni d’impatto e della pianificazione strategica.

Mappa della media d’ensemble per il periodo storico (1985–2014) per: (a) temperatura minima giornaliera a 2 m, (b) temperatura media, (c) temperatura massima, (d) velocità media del vento superficiale giornaliero, (e) umidità relativa media giornaliera a 2 m, (f) precipitazione giornaliera cumulata. Fonte: Fedele et al., 2025

 

I risultati evidenziano che nel periodo 2071–2100, rispetto al 1985–2014, in Italia si osserva una netta tendenza all’aumento delle temperature. In uno scenario a basse emissioni (SSP1-2.6), le temperature medie giornaliere aumentano, con il riscaldamento più pronunciato nel sud della penisola e in Sicilia e Sardegna. Se invece le emissioni restano elevate (SSP3-7.0), il riscaldamento è quasi doppio, con aumenti di temperatura significativi in tutto il Paese. I contrasti stagionali risultano particolarmente evidenti in estate, quando lo stress termico si intensifica maggiormente, ancora una volta colpendo soprattutto le regioni meridionali e insulari.

Con l’aumento delle temperature, l’aria tende anche a diventare più secca, come mostrano le variazioni di umidità relativa sulla penisola italiana. Inoltre, la velocità del vento si riduce leggermente in entrambi gli scenari, ma in misura maggiore nello scenario ad alte emissioni; sono tuttavia necessari studi più approfonditi per valutare le tendenze locali, data la forte variabilità spaziale di questo campo.

I pattern delle precipitazioni variano su base regionale: nello scenario a basse emissioni, si prevede un aumento delle precipitazioni nel nord e centro Italia, mentre le aree meridionali (Calabria, Sicilia e l’interno della Sardegna) diventano più aride. In uno scenario ad alte emissioni, gran parte del paese si inaridisce, con solo alcune zone nel nord-est che potrebbero registrare un aumento delle precipitazioni. Ciò significa che le comunità del sud potrebbero affrontare siccità estive più gravi e carenze idriche, mentre le regioni settentrionali potrebbero subire cambiamenti negli eventi estremi di precipitazione invernale.

Nel complesso, i valori giornalieri sia del periodo storico (1985–2014) sia del periodo futuro (2015–2100), considerando i due Shared Socioeconomic Pathways SSP1-2.6, SSP3-7.0, per variabili atmosferiche chiave (temperatura media, massima e minima; velocità del vento; umidità relativa; precipitazioni accumulate), con una risoluzione di circa 5.5 km, permettono allo studio di fornire informazioni climatiche dettagliate per valutazioni su ondate di calore, piogge intense, siccità e altri rischi climatici su scala sub-regionale.

Il dataset si basa su nove diversi modelli climatici, il che consente agli utenti di valutare non solo i cambiamenti medi proiettati (ensemble mean), ma anche l’intervallo di variabilità tra i modelli (ensemble spread), quest’ultimo utile per quantificare l’incertezza modellistica. Ad esempio, è possibile confrontare come i diversi modelli divergano nelle proiezioni future di temperatura o precipitazioni, consentendo una valutazione più accurata di impatti e rischi.

Grazie all’elevata risoluzione spaziale (5.5 km), il dataset riesce a catturare caratteristiche climatiche locali e fenomeni estremi spesso trascurati nei modelli globali più grossolani. Ciò lo rende uno strumento prezioso per pianificare strategie di adattamento mirate a specifiche aree, soprattutto in un Paese come l’Italia, dove la complessità topografica influenza fortemente il clima.

“Questo lavoro prosegue l’impegno del CMCC a rendere disponibili pubblicamente dati climatici di alta qualità, contribuendo a sensibilizzare sui cambiamenti climatici e supportando ricercatori e operatori nello sviluppo di valutazioni scientifiche sugli impatti e i rischi climatici”, afferma Paola Mercogliano, principal scientist del CMCC e responsabile scientifica della piattaforma Dataclime.

In questo modo, l’attività del CMCC funge da ponte tra i risultati dei modelli globali e le esigenze locali di adattamento, fornendo informazioni climatiche affidabili e dettagliate a supporto di vari settori: dalla pianificazione infrastrutturale, all’agricoltura, alla gestione delle risorse idriche, fino alle decisioni in ambito sanitario in tutta Italia. Il CMCC contribuisce inoltre iniziative più ampie a livello europeo tramite EURO-CORDEX, dove sta sviluppando una dynamical downscaling complementare degli ultimi scenari CMIP6.

«Sono orgogliosa di aver sviluppato questo dataset con il supporto dei miei colleghi e i co-autori di questo articolo, perché trasforma proiezioni climatiche globali grezze in informazioni dettagliate su scala locale, che possono guidare in modo più preciso gli sforzi di mitigazione e adattamento», conclude Fedele.

Ulteriori informazioni:

Fedele, G., Reder, A. & Mercogliano, P. Statistical Downscaling over Italy using EQM: CMIP6 Climate Projections for the 1985-2100 Period. Sci Data 12, 910 (2025). https://doi.org/10.1038/s41597-025-05270-8

CMCC Data Delivery System (DDS)

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