Oceano: Nadia Pinardi e il Grande Gigante Gentile protagonisti al TEDxBologna

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“Avete mai avuto, da piccoli, un eroe che vi consolava e vi toglieva i brutti pensieri?” 
Per la Prof.ssa Nadia Pinardi, oceanografa alla Fondazione CMCC, quell’eroe è da sempre l’oceano, un “grande gigante gentile” che ha iniziato presto a studiare nel corso della sua lunga carriera scientifica.

L’oceano ricopre la Terra al 70%, ospita specie animali e vegetali importantissime per l’equilibrio del pianeta, e mitigando alcuni degli impatti dei cambiamenti climatici, è uno dei principali fattori a influire sul clima della Terra: ma per quanto tempo potrà ancora fare questo se non lo aiutiamo?

In un intervento al TEDxBologna, Nadia Pinardi ripercorre i primi passi dell’oceanografia, con le osservazioni sul campo della prima campagna oceanografica, nel 1679, del conte Luigi Ferdinando Marsili, militare, ma anche grande oceanografo, per arrivare a parlare delle ultime frontiere dell’oceanografia moderna, che studia le dinamiche degli oceani attraverso sofisticate simulazioni numeriche al pc e osservazioni sul campo.

Guarda il video:

Giunto nel Bosforo, Marsili effettuò misure sulle acque profonde e quelle superficiali, e capì che le acque sul fondo ‘scalzavano’ quelle alla superficie. Non erano le acque superficiali a muoversi, ma era la risposta alle acque profonde che si propagava in superficie. Con le sue misurazioni, il bolognese comprese che l’oceano aveva due correnti: una in superficie, e una in profondità, che si muovevano in direzioni opposte.
Quando andiamo a vedere come si muove l’acqua dell’oceano in tutta la sua complessità, con gli strumenti sofisticati di cui disponiamo oggi (osservazioni satellitari, boe, modelli numerici), vediamo che in realtà “ci sono vortici, enormi vortici, e isole che intrappolano la plastica nell’oceano.”

Venti anni fa è nata una nuova branca dell’oceanografia, quella delle previsioni del tempo del mare: così come si fanno previsioni sull’atmosfera, oggi è possibile prevedere il mare dalla superficie agli abissi, per tutte le correnti che vi si sviluppano. Con le moderne osservazioni satellitari possiamo conoscere temperatura, salinità e altre variabili del mare e teletrasmetterle in tempo reale. Con i modelli numerici, invece, le equazioni della fisica sono discretizzate (ovvero, si assegnano alle sue variabili un numero finito di valori) su di una griglia che permette di fare dei calcoli per determinare temperatura o livello del mare dei prossimi decenni. Servono enormi infrastrutture di calcolo, supercalcolatori potenti come quello del CMCC a Lecce o quello del Cineca a Bologna.

Disponendo finalmente di previsioni adeguate, potremo finalmente sfruttare al meglio e in maniera sostenibile le risorse marine. Pesca sostenibile, apparati sul fondo per sfruttare le correnti, fattorie eoliche offshore: anche in Europa esistono ormai tanti siti dove le onde e i venti si possono misurare e sfruttare. Il Grande Gigante Gentile ha tanta energia.
“Oggi”, conclude Nadia Pinardi, “abbiamo fatto un salto d’innovazione tecnologica enorme, siamo riusciti a vedere, tramite i satelliti e le boe, e a disporre di modelli per prevedere che cosa accadrà in futuro. È il momento di tornare in armonia con il nostro Grande Gigante Gentile”.

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