Russia: dopo 10 anni, riduzione delle emissioni

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Dati recenti dimostrano che nel 2009, per la prima volta in dieci anni, si è verificata una riduzione delle emissioni in Russia. Il Paese, nel 2009, ha infatti emesso 2.16 miliardi di tonnellate equivalenti di CO2, 72 milioni in meno rispetto al 2008 e il 35% in meno rispetto ai livelli del 1990, anno di riferimento per gli impegni di riduzione presi con il protocollo di Kyoto.
Non diversamente da quanto accaduto in altri Paesi, la recessione finanziaria, che ha causato una riduzione del PIL di circa l’8% nel 2009 rispetto all’anno precedente, è almeno in parte responsabile di questo risultato.
Tale riduzione delle emissioni ha un’importante implicazione positiva: la Russia, con il protocollo di Kyoto, ha sottoscritto l’impegno di mantenere le emissioni ai livelli del 1990, accumulando le ulteriori riduzioni nella forma di surplus di permessi di emissioni. Nel 2009, il Paese ha aggiunto 1.6 miliardi ai suoi 1.09 miliardi di surplus di permessi di emissione già accumulati negli anni precedenti. La Russia non ha mai venduto i surplus accumulati fin’ora, e i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni definiti con l’Accordo di Copenhagen (15-20 % di riduzione delle emissioni rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020) sembra possano essere facilmente raggiunti senza il bisogno di utilizzare i permessi accumulati.

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