Una scienza aperta per affrontare sfide grandi e urgenti: le conclusioni della conferenza SISC a Venezia

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Si è conclusa oggi a Venezia la Sesta Conferenza Annuale della Società Italiana per le Scienze del Clima, l’appuntamento che per due giorni ha raccolto presso il Campus Scientifico dell’Università Ca’ Foscari scienziati ed esperti di clima per fare il punto delle conoscenze acquisite e sulle prospettive future. L’edizione 2018 è stata un successo, sia nei numeri che nei contenuti. Con oltre 160 partecipanti, la sesta edizione è stata la più partecipata nella storia della SISC (il 20 percento in più rispetto all’edizione dell’anno scorso), con una nutrita rappresentanza di studenti del corso di Dottorato in Scienza e Gestione dei Cambiamenti Climatici e del Master di Ca’ Foscari Challenge School. Nel corso di 3 keynote speech di livello internazionale e più di 100 presentazioni, scienziati e ricercatori hanno illustrato e discusso i risultati dell’ultimo report Speciale dell’IPCC, le sfide che riguardano gli impatti dei cambiamenti climatici nelle aree montane italiane e nel Mediterraneo, gli eventi meteorologici estremi, le applicazioni di servizi climatici in settori chiave come l’agricoltura, il ruolo dell’innovazione e della tecnologia per ridurre le emissioni, le strategie di adattamento.

L’edizione di quest’anno è stata un appuntamento importante anche per l’assemblea dei soci, che si è riunita giovedì per eleggere il nuovo direttivo della Società Italiana per le Scienze del Clima. Il presidente in carica Carlo Barbante, Direttore dell’Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali (IDPA) del CNR e 
Professore di Chimica Analitica a Cà Foscari, passa il testimone a Silvio Gualdi, Direttore della Divisione “Climate Simulations and Predictions della Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. “è stata un’esperienza bellissima, con un team molto dinamico e tante idee realizzate e da realizzare”, ha detto Barbante commentando i due anni passati alla presidenza della SISC. “Le sfide che ci aspettano sono grandi e urgenti, come abbiamo visto anche in questi giorni. Negli ultimi anni ho cominciato a vedere maggiore consapevolezza su questi temi da parte dell’opinione pubblica e di questo va dato credito ai divulgatori. La comunicazione verso l’esterno rimane una priorità per la comunità scientifica, da affiancare all’impegno per lavorare in modo sempre più integrato, ridurre le barriere tra scienziati e decisori politici e mettere in pratica le azioni necessarie, che sono alla portata. Dal punto di vista fisico, chimico, tecnologico e anche economico abbiamo le possibilità per ridurre le emissioni e mitigare i cambiamenti climatici”.

Silvio Gualdi guiderà la presidenza SISC nel biennio 2019/2020. “Gli obiettivi dei prossimi anni sono soprattutto due: il primo è quello di continuare a lavorare affinché la SISC mantenga e ampli la sua natura multidisciplinare che abbiamo voluto fin dall’inizio, e che ha creato un punto d’incontro per tante comunità di scienziati che hanno linguaggi e metodi diversi, ma che trovano un terreno comune nell’occuparsi delle varie sfaccettature del problema dei cambiamenti climatici, dalla variabilità agli impatti e alle risposte per fronteggiare il fenomeno”, ha spiegato Gualdi. “Il secondo obiettivo è quello di fare un ulteriore passo avanti affinché la SISC diventi un riferimento per la società in generale e soprattutto per il mondo dell’educazione e della scuola, in modo che gli insegnanti che vogliono affrontare i temi dei cambiamenti climatici nella didattica possano trovare strumenti e informazioni utili per svolgere questo compito così importante.”

Nelle elezioni di giovedì l’assemblea dei soci ha eletto Riccardo Valentini, che ricoprirà il mandato di Presidente Eletto nel biennio 2019-2020, il mandato di Presidente nel biennio 2021-2022, e il mandato di Presidente Uscente nel biennio 2023-2023.

“Il tempo non gioca a nostro favore, come ormai i rapporti IPCC dimostrano. Abbiamo un’accelerazione delle perturbazioni del sistema climatico e dobbiamo agire velocemente”, commenta Valentini. “Come scienziati dobbiamo continuare a dare un servizio alla società con informazioni più consolidate e accurate possibili. Nello stesso tempo cercare di divulgare e coinvolgere i cittadini per agire anche individualmente e affrontare quella che è forse la più grande sfida del genere umano”. Secondo Valentini, spesso vengono sottovalutati, nei messaggi e nelle informazioni al grande pubblico, i rischi della non azione. “I cambiamenti climatici vengono visti come lontani dalla vita quotidiana e passano in secondo piano rispetto ad altri temi come la sicurezza, il terrorismo, le difficoltà economiche. Acquistano rilevanza solo in occasione di eventi come inondazioni o siccità improvvise”. Ma “il clima è come un elefante: ha una grande inerzia, ci vogliono molte spinte per farlo muovere – e noi lo stiamo spingendo. Una volta messo in moto, però, non torna più indietro”. Per questo è importante anche uscire dall’accademia e far comprendere alle persone che le scelte di oggi avranno delle fortissime ripercussioni nel futuro e per le nuove generazioni. “Il coinvolgimento dei giovani è fondamentale”, aggiunge Valentini. “Saranno loro che in futuro dovranno gestire una situazione che potrebbe essere drammatica”.

Il costante sforzo della SISC per dialogare e collaborare con stakeholders e società civile si è tradotto in occasione della Conferenza 2018 in tre side event aperti al pubblico che chiudono l’appuntamento annuale, venerdì 19 ottobre presso il Campus Scientifico dell’Università Ca’ Foscari. L’incontro “Giornalisti, scienziati e pubblica opinione: alla ricerca di un linguaggio comune” sarà centrato sulle iniziative nate per creare un terreno comune tra scienziati e giornalisti e comunicare i cambiamenti climatici in modo efficace al grande pubblico (la partecipazione all’evento conferisce crediti per la formazione professionale obbligatoria dei giornalisti iscritti all’ordine). Il workshop “Pianificare l’adattamento ai cambiamenti climatici: esempi di azione multilivello” vedrà coinvolti rappresentati delle Istituzioni, delle imprese e delle associazioni e fornirà l’occasione per presentare e discutere le principali esperienze maturate in Italia in materia di adattamento. Nel corso della “Giornata di Studio sulle Scienze del Clima”, proposta ai docenti e agli alunni delle scuole superiori, verranno trattati i principi fisici e chimici che sono alla base del sistema climatico, nonché l’evoluzione del clima.

Sito web: www.sisclima.it/conferenza-annuale-2018
COSA: “Recent trends in climate sciences, adaptation and mitigation” – VI Conferenza Annuale della Società Italiana per le Scienze del Clima
DOVE: Campus Scientifico dell’Università Ca’ Foscari di Venezia (Venezia-Mestre).
QUANDO: 17-19 ottobre 2018
L’evento è organizzato da Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, Università Ca’ Foscari di Venezia, Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali (IDPA).
Sponsor: Lenovo
Con il sostegno di: Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), European Association of Environmental and Resource Economists (EAERE), Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti,
Con il patrocinio di: Comune di Venezia, Regione Autonoma della Sardegna

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