Verso una maggiore sostenibilità del trasporto marittimo: ricerca e innovazione per l’ottimizzazione delle rotte in Puglia e in Croazia

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Come possiamo migliorare e potenziare il trasporto marittimo, contribuendo allo stesso tempo a ridurre le emissioni nel settore della mobilità? La strada verso una maggiore sostenibilità ed efficienza energetica delle rotte dei traghetti tra Puglia e Croazia ha ora nuovi e più efficaci strumenti grazie al progetto di cooperazione transfrontaliera GUTTA – savinG fUel and emissions from mariTime Transport in the Adriatic region, finanziato dal Programma Interreg Italia-Croazia e coordinato dalla Fondazione CMCC. Presentati oggi i risultati nel corso di un workshop finale aperto al pubblico.

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LECCE,

4 maggio 2022 – Il progetto GUTTA – savinG fUel and emissions from mariTime Transport in the Adriatic region, finanziato dal programma Interreg V-A Italia – Croazia di cooperazione transfrontaliera, ha presentato oggi i suoi risultati nel corso dell’evento aperto al pubblico “Journey of a droplet to the ocean of decarbonisation (“Il viaggio di una goccia nell’oceano della decarbonizazzione).
Il progetto GUTTA vuole promuovere la riduzione dell’impronta di carbonio delle rotte dei traghetti tra Italia e Croazia, attraverso la realizzazione di strumenti per l’ottimizzazione delle rotte. Nel corso del workshop, il progetto ha presentato GUTTA-VISIR, il sistema di supporto alle decisioni per il calcolo, nel mar Adriatico, di rotte di traghetti di minima CO2.

Grazie alla partecipazione di numerosi esperti da vari Paesi Europei, il workshop ha illustrato traiettorie e ostacoli verso la decarbonizzazione del settore marittimo, da diversi punti di vista: quello degli enti regolatori, del mondo della ricerca, dell’industria, e di un’organizzazione ambientalista non governativa, con un focus speciale sull’impatto del COVID-19 sul settore marittimo, e su come potrebbe aver influenzato il suo percorso verso la decarbonizzazione. Il workshop ha infatti offerto una finestra informativa e di discussione su come le contromisure per frenare la pandemia di COVID-19 abbiano impattato anche sul trasporto marittimo. Sono stati presentati dei lavori scientifici che hanno studiato le modifiche alle rotte e alle emissioni di CO2 nel 2020. È stata anche discussa la questione se il trasporto passeggeri via traghetti abbia alimentato la seconda ondata in Croazia, dimostrando che non fu questo il caso.

Il progetto

GUTTA è un progetto scientifico che nasce dall’incontro tra innovazione, ricerca scientifica, istituzioni pubbliche e imprese italiane e croate. Il progetto ha l’obiettivo di migliorare e potenziare il trasporto marittimo, contribuendo allo stesso tempo a ridurre le emissioni del settore. Scendendo nel dettaglio, GUTTA vuole promuovere la riduzione dell’impronta di carbonio delle rotte dei traghetti tra Italia e Croazia, attraverso la realizzazione di strumenti per l’ottimizzazione delle rotte.

GUTTA-VISIR un sistema di supporto alle decisioni per il calcolo, nel mar Adriatico, di rotte di minima CO2 per i traghetti (ottenute sulla base delle previsioni delle condizioni meteo-oceanografiche), è il cuore del progetto che mira a rendere l’ottimizzazione delle rotte un servizio di facile accesso, a vantaggio della navigazione e del clima. GUTTA-VISIR si basa su tre componenti principali: le previsioni ambientali relative a onde e correnti marine, fornite dal servizio marino di Copernicus; il modello di ottimizzazione delle rotte VISIR; un’applicazione web dedicata per sfogliare e visualizzare i risultati sia grafici che numerici.

Il modello VISIR, eseguito in modalità operativa presso il Centro di Supercalcolo del CMCC di Lecce, può calcolare rotte di minima emissione di CO2.
Il servizio GUTTA-VISIR rende disponibili ogni giorno più di settemila nuove rotte ottimali di traghetti nel mare Adriatico e Ionio, liberamente scaricabili.
La tenuta al mare e le emissioni di CO2 di un traghetto in varie condizioni marine sono state stimate a partire dal simulatore navale installato presso l’Università di Zadar, in Croazia, Partner nel progetto GUTTA. ll risparmio in termini di emissioni di CO2 e di Indicatore d’Intensità di Carbonio ottenuto tramite VISIR può essere calcolato per rotte tra diversi porti, orari di partenza, e utilizzo della potenza motore.

Una interfaccia chiara e semplice, in grado di aiutare gli utenti a ottenere rotte di minima CO2, e a prendere decisioni informate per la navigazione, è quindi il principale strumento messo a disposizione dal progetto per contribuire alla decarbonizzazione del settore marittimo.

Coordinato dalla Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), GUTTA vede tra i suoi partner l’associazione croata “Mare Nostrum – Croatian Shipowners’ Association”, l’Università di Zadar (Croazia), il Ministero del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture croato e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale.

Per ulteriori informazioni, visita la pagina del progetto sul sito CMCC e sul sito del Programma Interreg Italia-Croazia.

Dati chiave – Il progetto in numeri

– Finanziato dal Programma Interreg V-A Italia – Croazia 2014-2020 attraverso il Fondo di Sviluppo Regionale Europeo (ERDF; quota di finanziamento: 1.020.000 EUR)
– Durata: 42 mesi, dal 01/01/2019 al 30/06/2022
– Budget: 1.200.000 EUR
– 5 istituzioni partner:

  • Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici – Italia (Lead Partner)
  • Associazione “Mare Nostrum – Croatian Shipowners’ Association” – Croazia
  • Università di Zadar – Croazia
  • Ministero del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture – Croazia
  • l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale – Italia

 

I risultati del progetto

  1. Il sistema operativo GUTTA-VISIR per il calcolo delle rotte di minima CO2 dei traghetti nel Mar Adriatico e nel Mar Ionio settentrionale, ottenute sulla base delle previsioni delle condizioni meteo-oceanografiche fornite dal servizio marino di Copernicus.
  1. Una valutazione dell’impatto del COVID-19 sul trasporto marittimo in Europa, con focus particolare sui traghetti.
    È stata sviluppata una metodologia statistica per attribuire le emissioni di CO2 dei traghetti ai blocchi imposti durante la pandemia, distinguendo il ruolo del COVID-19 dalla variabilità interna della flotta.
    Il metodo sviluppato potrebbe essere utile anche per rilevare il ruolo di futuri shock macroeconomici come quelli derivanti da eventi estremi innescati dai cambiamenti climatici o da grandi instabilità politiche o conflitti.
    Il metodo è stato applicato ai dati di emissione di THETIS-MRV, un servizio dell’Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA).
    How COVID-19 Affected GHG Emissions of Ferries in Europe
    Mannarini G., Salinas M.L., Carelli L., Fassò A.
    2022, Sustainability, 14(9), 5287, DOI: 10.3390/su14095287

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Il workshop

Il trasporto marittimo è alla base dell’attuale modello globale di produzione e trasporto delle merci, ma con le sue attività ha un notevole impatto sull’ambiente marino e sul clima: responsabile di circa il 3% delle emissioni globali di gas serra, contribuisce infatti significativamente al cambiamento climatico, con impatti sugli ecosistemi, il benessere delle persone e la stabilità delle nostre società.
Negli ultimi anni, il settore ha intrapreso i primi passi per ridurre la sua impronta sull’ambiente, sostenuto nei suoi sforzi dalle prime strategie dell’Unione europea e dei diversi governi nazionali, seguite da alcune azioni e iniziative del settore industriale. Tuttavia, le sfide per una transizione energetica sostenibile del settore marittimo rimangono alte: innovazione tecnologica, disponibilità di carburanti alternativi a zero emissioni, l’introduzione di soluzioni innovative per le infrastrutture portuali e la logistica, e gli attuali modelli di business devono ancora fare passi avanti importanti, in un’era di crescente domanda di beni e servizi, riduzione progressiva delle risorse, rischio geopolitico e preoccupazione per potenziali nuove ondate pandemiche e future crisi sanitarie.

Il workshop ha affrontato alcuni dei temi più attuali e rilevanti per la scena politica ed economica legati al settore del trasporto marittimo, come le più recenti proposte dell’Unione europea e dei diversi governi nazionali per ridurre le emissioni di gas serra del settore marittimo, il ruolo degli enti regolatori e i processi in corso, come fitfor55 e RePowerEU, le innovazioni tecnologiche allo studio, come per esempio l’uso di combustibili alternativi alle fonti fossili, mettendo in luce lacune e problemi ancora da affrontare, opportunità e prospettive. Un altro tema chiave affrontato nel corso del workshop è stato l’impatto del COVID-19 sul trasporto marittimo, prendendo in considerazione le implicazioni per l’attuale modello globale di produzione e distribuzione delle merci (global supply chain). Con quest’ultimo tema, il pubblico è chiamato a interrogarsi più in generale su come si studia e si effettua un monitoraggio della mobilità, strumento essenziale per capire ad esempio come si diffonderà un patogeno, per prevedere, e se possibile scongiurare, future pandemie e crisi sanitarie.

Il workshop ha ricevuto l’endorsement ufficiale di IOC-UNESCO nell’ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile 2021 — 2030, e dell’iniziativa della Commissione europea “European Maritime Day in My Country” (#EMDinMyCountry).

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