Senza CO2: ecco il manuale per tagliare le emissioni che fanno male al clima

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Un team di ricerca internazionale traccia la via per rispettare l’Accordo di Parigi, affrontare con efficacia i cambiamenti climatici e garantire, allo stesso tempo, sviluppo sostenibile. Sulla rivista Nature Climate Change, un articolo con il contributo dei ricercatori della Fondazione CMCC e CMCC@Ca’Foscari.

LECCE, 26 marzo 2019 – Ciascun Paese, regione, città, impresa, può tagliare le emissioni di gas a effetto serra con misure che siano in linea con le priorità socio-economiche di ciascuna realtà e sostenere l’agenda dello sviluppo sostenibile. L’ultimo numero di Nature Climate Change contiene un manuale che definisce i passi da compiere su questa strada. Gli autori, appartenenti al network del Deep Decarbonization Pathways (DDP), mostrano come costruire in concreto, nei diversi contesti nazionali, le strategie per raggiungere emissioni zero, senza compromettere lo sviluppo sostenibile delle diverse realtà.

Tra gli autori coinvolti in questo studio internazionale, Ramiro Parrado, ricercatore della Fondazione CMCC presso CMCC@Ca’Foscari, il nuovo centro di ricerca per lo studio dei cambiamenti climatici dell’Università Ca’ Foscari Venezia, e RFF – CMCC – European Institute on Economics and the Environment.
“Lo studio”, spiega il ricercatore Ramiro Parrado, “è il risultato del contributo di diversi gruppi di ricerca che hanno partecipato al progetto Deep Decarbonization Pathways (DDPP) e riassume il lavoro realizzato poco prima della COP21 per sviluppare degli scenari di decarbonizzazione per 16 Paesi.”

Henri Waisman, responsabile dell’iniziativa del DDP per IDDRI e primo autore dello studio, ha affermato: “L’articolo descrive il nostro quadro metodologico per la realizzazione degli scenari, un approccio che potrebbe essere ampiamente adottato dai Paesi per sviluppare le proprie strategie per rispettare gli obiettivi globali per il clima e decarbonizzare le rispettive economie entro il 2050”.

“Fra le sfide metodologiche chiave individuate”, ha aggiunto Parrado, “vi sono: i) tener conto delle vulnerabilità e incertezze specifiche di ciascun Paese; ii) fornire valutazioni quantitative sulla base di approcci di modellistica flessibili e inclusivi; iii) ottenere valutazioni confrontabili dei diversi Paesi; iv) usare un approccio metodologico per realizzare scenari in grado d’individuare le diverse opzioni per la decarbonizzazione dell’economia. Tutti questi elementi sono quindi stati integrati nelle nostre linee guida per la realizzazione degli scenari, con l’obiettivo di favorire la comunicazione e il trasferimento di conoscenze tra gli stakeholder, la valutazione del rispetto degli obiettivi di sviluppo nazionali e di riduzione delle emissioni globali, fornendo un supporto concreto per la realizzazione di politiche nel contesto dell’Accordo di Parigi.”

Il lavoro avrà importanti implicazioni per la revisione, che avverrà nel 2020, dei Nationally Determined Contributions (NDCs), gli impegni di riduzione delle emissioni dei singoli Paesi, e per l’inventario formale previsto nel 2023 sotto la guida della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC).

L’articolo è disponibile su Nature Climate Change:
A pathway design framework for national low greenhouse gas emission development strategies
Henri Waisman, Chris Bataille, Harald Winkler, Frank Jotzo, Priyadarshi Shukla, Michel Colombier, Daniel Buira, Patrick Criqui, Manfred Fischedick, Mikiko Kainuma, Emilio La Rovere, Steve Pye, George Safonov, Ucok Siagian, Fei Teng, Maria-Rosa Virdis, Jim Williams, Soogil Young, Gabrial Anandarajah, Rizaldi Boer, Yongsun Cho, Amandine Denis-Ryan, Subash Dhar, Maria Gaeta, Claudio Gesteira, Ben Haley, Jean-Charles Hourcade, Qiang Liu, Oleg Lugovoy, Toshihiko Masui, Sandrine Mathy, Ken Oshiro, Ramiro Parrado, Minal Pathak, Vladimir Potashnikov, Sascha Samadi, David Sawyer, Thomas Spencer, Jordi Tovilla & Hilton Trollip
Nature Climate Change 9, 261–268 (2019)

Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC)
La Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) è un ente di ricerca no-profit che si occupa di realizzare studi e modelli del nostro sistema climatico e delle sue interazioni con la società e con l’ambiente, per garantire risultati affidabili, tempestivi e rigorosi al fine di stimolare una crescita sostenibile, proteggere l’ambiente e sviluppare, nel contesto dei cambiamenti climatici, politiche di adattamento e mitigazione fondate su conoscenze scientifiche.
All’organizzazione di ricerca del CMCC – con sedi e uffici a Lecce, Bologna, Capua, Milano, Sassari, Venezia, e Viterbo – partecipano istituzioni prevalentemente pubbliche, ma anche private, che collaborano nelle attività multidisciplinari di studio e di indagine di temi inerenti le scienze dei cambiamenti climatici.
Le attività scientifiche del CMCC sono distribuite su nove divisioni di ricerca che condividono tra loro diverse competenze e conoscenze nel campo delle scienze del clima:
ASC – Advanced Scientific Computing; CSP – Climate Simulations and Predictions; ECIP – Economic analysis of Climate Impacts and Policy; IAFES – Impacts on Agriculture, Forests and Ecosystem Services; ODA – Ocean modeling and Data Assimilation; OPA – Ocean Predictions and Applications; RAAS – Risk Assessment and Adaptation Strategies; REMHI – Regional Models and geo-Hydrological Impacts; SEME – Sustainable Earth Modelling Economics.

CMCC@Ca’Foscari
CMCC@Ca’Foscari è il nuovo centro di ricerca sui cambiamenti climatici dell’Università Ca’ Foscari Venezia, frutto della partnership strategica tra l’Università Ca’ Foscari Venezia e la Fondazione CMCC – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. Grazie alla condivisione di risorse e competenze di queste due istituzioni, CMCC@Ca’Foscari è oggi la più importante realtà di ricerca sul clima che si trovi all’interno di un’università italiana.
Con sede al VEGA – Parco Scientifico e Tecnologico di Marghera Venezia, la task force multidisciplinare costituita all’interno di CMCC@Ca’Foscari vede lavorare insieme climatologi, economisti, chimici, statistici per realizzare ricerche nazionali e internazionali sull’interazione tra il clima, l’ambiente, l’economia e la società. Leggi di più.

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