Rischio incendi nell’area mediterranea, un nuovo studio su Natural Hazards

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In un nuovo studio pubblicato di recente sulla rivista Natural Hazards, un gruppo di scienziati (tra cui figurano anche i ricercatori CMCC Michele Salis e Donatella Spano della Divisione IAFENT) hanno esaminato i cambiamenti nel tempo e nello spazio nel regime e nell’esposizione agli incendi, in Sardegna, un’area particolarmente rischio nel bacino del Mediterraneo. Le variazioni spazio-temporali sono state valutate considerando vari parametri e condizioni, quali le variazioni nei pattern di innesco, le condizioni meteorologiche, attività di soppressione e usi del suolo.
I risultati e le metodologie utilizzate forniscono un approccio robusto per la comprensione delle dinamiche spazio-temporali del rischio incendi sull’isola, evidenziando inoltre: una riduzione delle aree bruciate (60.000-20.000 ha/anno) e degli eventi di “innesco” (3.700–2.600 incendi/anno); l’arrivo del picco della stagione degli incendi con 15 giorni di anticipo; un innalzamento delle temperature primaverili e un aumento dell’esposizione a incendi nelle aree d’interfaccia urbano-rurale (WUI – Wildland-Urban Interface).
È probabile che gli incendi siano diminuiti per effetto della combinazione di diversi fattori sociali e di attività di repressione. D’altra parte, le simulazioni dei modelli evidenziano sacche di alto rischio ed esposizione agli incendi in specifiche località.

L’abstract dell’articolo:
We evaluated the spatiotemporal changes in wildfire regime and exposure in a fire-prone Mediterranean area (Sardinia, Italy) in relation to changes in ignition patterns, weather, suppression activities, and land uses. We also used wildfire simulations to identify fine-scale changes in wildfire exposure of important features on the island. Sardinia experienced a sharp reduction in fire number and area burned between the periods 1980–1994 and 1995–2009. Despite this decrease, losses and fatalities from wildfires continue. This suggests that localized areas and seasons of high wildfire risk persist on the island. Our analysis showed (1) a reduction in area burned (60,000–20,000 ha/year) and ignitions (3,700–2,600 fires/year), (2) an advance of 15 days for the fire season peak, (3) an increase in spring temperatures, and (4) an increase in fire exposure for WUI areas. Little change was noted for land use types and associated fuels. Most likely the reduction in fire activity may be due to a combination of social factors and suppression capabilities. On the other hand, simulation modeling suggested pockets of high wildfire exposure in specific places. The combined empirical analyses and simulation modeling provided a robust approach to understanding the spatiotemporal dynamics of wildfire risk on the island.

Leggi la versione integrale dell’articolo:
Salis M., Ager A. A. , Finney M. A. , Arca B., Spano D.
Analyzing spatiotemporal changes in wildfire regime and exposure across a Mediterranean fire-prone area
2013, Natural Hazards, DOI: 10.1007/s11069-013-0951-0

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